Migranti, l’appello del Papa ai potenti contro lo scempio di tratta e scafisti: un flagello che va smantellato

1 Apr 2024 12:21 - di Bianca Conte
Papa migranti

Tra le guerre sanguinosamente in atto da Kiev a Gaza, e quelle dimenticate – dall’Africa alla Siria – il pensiero del Papa, all’Urbi et Orbi di Pasqua, va anche ai migranti e ai poveri: «Il Risorto faccia risplendere la sua luce sui migranti e su coloro che stanno attraversando un periodo di difficoltà economica, offrendo loro conforto e speranza nel momento del bisogno. Cristo guidi tutte le persone di buona volontà ad unirsi nella solidarietà, per affrontare insieme le molte sfide che incombono sulle famiglie più povere nella loro ricerca di una vita migliore e della felicità».

Il Papa all'”Urbi et Orbi” tra guerra e dramma dei migranti

Bergoglio indica la chiave per aprire la porta della speranza su una vita nuova nella tomba di Gesù trovata vuota dalle donne: «Da qui comincia tutto. Attraverso quel sepolcro vuoto passa la via nuova, quella che nessuno di noi, ma solo Dio, ha potuto aprire: la via della vita in mezzo alla morte, la via della pace in mezzo alla guerra, la via della riconciliazione in mezzo all’odio, la via della fraternità in mezzo all’inimicizia». E il tema della pace, accanto a quello del contrasto alla mafia immigrazionista, tornano ad animare l’omelia del Pontefice nel giorno della Resurrezione, nel segno del diritto alla vita e del rispetto delle sua possibilità di gioia e serenità.

I “massi” della guerra e della disperazione che spezzano le speranze dell’umanità

«Anche oggi massi pesanti – ha detto il Papa in Piazza San Pietro – troppo pesanti, chiudono le speranze dell’umanità. Il masso della guerra. Delle crisi umanitarie; il masso delle violazioni dei diritti umani; della tratta di persone, e altri ancora», è tornato a denunciare il Pontefice all’Urbi et Orbi di Pasqua. Così, dopo aver invitato al rispetto dei principi del diritto internazionale. Auspicato «uno scambio generale di tutti i prigionieri tra Russia e Ucraina: tutti per tutti!».

Migranti, il Papa sull’orrore della tratta di essere umani e il diritto a scegliere

E dopo aver rivolto il suo «pensiero soprattutto alle vittime dei tanti conflitti che sono in corso nel mondo, Cristo Risorto – ha ammonito il Pontefice – apra una via di pace per le popolazioni martoriate». Una visione, quella sacrale e fattuale del Santo Padre, che va oltre quella promulgata dalla sinistra buonista di semplice accoglienza coatta indiscriminata. Ma che guarda più lontano. E più in alto ancora: alla possibilità di quei popoli di vivere e prosperare senza dover sfidare la morte e affrontare scafisti senza pietà.

Non solo guerra, i pensieri e le parole per le martoriate popolazioni dell’Africa

E così, ricordando le tante terre martoriate dai conflitti, Bergoglio ha invocato il Signore perché «apra vie di pace nel continente africano, specialmente per le popolazioni provate in Sudan e nell’intera regione del Sahel. Nel Corno d’Africa. Nella Regione del Kivu nella Repubblica Democratica del Congo e nella Provincia di Capo Delgado in Mozambico. E faccia cessare la prolungata situazione di siccità che interessa vaste aree e provoca carestia e fame». La parola e i pensieri del Santo Padre, dunque, si soffermano sui migranti. Sui poveri. Sugli ultimi della Terra. Tanto che, rivolgendosi ai potenti del mondo, ha rilanciato loro un appello affinché facciano di tutto per arginare la piaga della schiavitù, a sostegno di chi, nelle terre dei conflitti e della fame, non sia costretto a venir meno al diritto di non finire nelle mani dei trafficanti di esseri umani e sfidare la morte nel Mediterraneo.

Migranti, l’appello del Papa per il contrasto all’orrore degli scafisti

Un’esortazione della Chiesa, quella a cui rimandano le parole di Papa Francesco, a favorire politicamente e fattivamente il contrasto alla tratta di esseri umani e creare, di contro, le condizioni affinché le forze vitali di quei popoli possano vivere in pace e prosperità anche nella propria terra. «Eppure – ha sottolineato il Pontefice – com’è tanto spesso disprezzato il prezioso dono della vita. Quanti bambini non possono nemmeno vedere la luce? Quanti muoiono di fame o sono privi di cure essenziali o sono vittime di abusi e violenze? Quante vite sono fatte oggetto di mercimonio per il crescente commercio di essere umani?».

Migranti e trafficanti di esseri umani: il Papa ai “potenti della Terra”

Concludendo emblematicamente: «Nel giorno in cui Cristo ci ha resi liberi dalla schiavitù della morte, esorto quanti hanno responsabilità politiche perché non risparmino sforzi nel combattere il flagello della tratta di esseri umani, lavorando instancabilmente per smantellarne le reti di sfruttamento e portare libertà a coloro che ne sono vittime». E infine: «Il Risorto faccia risplendere la sua luce sui migranti e su coloro che stanno attraversando un periodo di difficoltà economica, offrendo loro conforto e speranza nel momento del bisogno. Cristo guidi tutte le persone di buona volontà ad unirsi nella solidarietà, per affrontare insieme le molte sfide che incombono sulle famiglie più povere nella loro ricerca di una vita migliore e della felicità».

 

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