Maternità surrogata, FdI: “Dal Vaticano parole chiare e forti. Avanti con la legge per il reato universale”
“Le parole chiare e forti della Santa Sede contro la pratica dell’utero in affitto ci confortano e ci confermano che siamo sulla strada giusta con la nostra legge già approvata alla Camera e che presto arriverà in Senato”. Così Carolina Varchi, deputato di FdI e prima firmataria della legge che chiede di rendere reato universale la maternità surrogata, ha commentato la presa di posizione del Vaticano contenuta nel documento del Dicastero per la dottrina della fede Dignitas infinita. Il documento, citando le parole del Papa, rilancia infatti all’appello per “un impegno della Comunità internazionale per proibire la pratica a livello universale”.
Varchi: “Le parole del Vaticano sulla maternità surrogata danno voce alle nostre posizioni”
“Il Vaticano – ha sottolineato ancora Varchi – ha dato voce a quelle che per anni sono state le nostre posizioni sul tema. Da sempre, infatti, riteniamo quella dell’utero in affitto una pratica cinica, disumana, che calpesta la dignità delle donne e apre all’industria delle nascite, nella quale la vita non è altro che una merce che può essere acquistata da chi ha possibilità economiche. A questa deriva continueremo a opporci e da oggi le parole della Santa Sede che citano anche una forte presa di posizione di Papa Francesco danno nuova forza alla nostra battaglia per la tutela della vita e delle donne”. Sul tema è intervenuto anche il vicecapogruppo vicario di FdI al Senato, Raffaele Speranzon, sottolineando di accogliere “con grande favore i richiami contenuti nel documento Dignitas infinita, in favore della vita nascente e contro la bieca pratica della maternità surrogata”, che “sfrutta il corpo delle donne e tratta i bambini come fossero degli oggetti”. “Il capriccio degli adulti non può mai prevalere sulla dignità umana: i bambini non possono essere comprati ed è disumano e aberrante pensare che il ventre materno venga ridotto a uno ‘spazio’ del corpo da affittare”, ha aggiunto Speranzon.
ProVita: “Giudizi condivisibili da tutti, al di là del credo religioso o politico”
La presa di posizione del Vaticano è stata accolta con favore anche da ProVita Onlus. “I giudizi espressi dal Vaticano sulle pratiche contro la vita e la famiglia sono pienamente condivisibili da chiunque abbia a cuore il bene della persona e della società, al di là del credo religioso o politico”, ha commentato il presidente Antonio Brandi. Critiche, invece, sono state espresse dall’associazione Coscioni e dai cristiani Lgbt+ riuniti nell’associazione Cammini di speranza. In particolare, l’associazione Coscioni ha sostenuto che il Vaticano “sceglie con decisione di proseguire sulla strada della promozione dello Stato Etico a livello mondiale”. Un’accusa che suona piuttosto bizzarra, considerando che viene rivolta alla Santa Sede. Ugualmente anche Cammini di speranza, che accusa la Santa Sede di non “curarsi degli effetti sulle tante famiglie arcobaleno presenti in Italia e nel mondo e sui figli di queste famiglie” sembra dimenticare che la dottrina della fede, emanata dall’ufficio che ne porta il nome, non affronta i fenomeni della società in base al sentire del momento o di questa e quella categoria, ma in base alla visione complessiva e alta che rimanda al Vangelo. E che, nel ribadire la dignità della vita come valore inviolabile, ricomprende anche l’accoglienza per tutti gli esseri umani. Esattamente come sottolineato nel documento anche nei confronti delle persone omosessuali, pur nella netta condanna dell’ideologia gender indicata come “pericolosissima”.