Lollobrigida: “Fascismo? Contro la libertà. Ma l’antifascismo ha fatto tanti morti, come Sergio Ramelli”

21 Apr 2024 18:49 - di Marta Lima

‘La parola antifascista purtroppo ha portato in tanti anni a morti. Fra qualche giorno sarà l’anniversario di Sergio Ramelli, un ragazzo a 17 anni, ucciso perché aveva fatto un tema contro le Brigate rosse, immagini un po’. Nel 1975 venne sprangato dagli antifascisti. E allora questo termine è troppo generico”. Non usa mezzi termini, il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, nel corso del programma ‘In mezz’ora’ di Rai3, nei giorni che precedono il 25 Aprile con le abituali strumentalizzazioni della sinistra. Secondo il ministro, ”ci dovremmo chiedere se è legittimo che nelle manifestazioni vengano espulse magari le brigate partigiane ebraiche, se ci siano persone che possono decidere, in un’Italia libera come la nostra, che c’è chi può festeggiare il 25 aprile e chi non lo può festeggiare”.

L’antifascismo secondo Lollobrigida, tra sinistra e memoria perduta

Il ministro chiede parità di trattamento sulla violenza politica, tra destra e sinistra. “La Costituzione è strutturalmente antifascista e noi giuriamo sulla Costituzione, ci mancherebbe altro. I padri costituenti volevano una Costituzione guardando non al contingente ma una Costituzione che restasse, forte come la nostra, che prevedesse di essere contro qualsiasi forma di totalitarismo e quindi la declinavano in positivo: difesa della libertà, contro la violenza”, sottolinea. ”Tutto quello che il fascismo ha rappresentato nel suo evolversi viene condannato in un testo pregevole di 139 articoli e 12 norme transitorie, nel quale i costituzionalisti hanno previsto la parola antifascista una sola volta, perché non si doveva rifare il partito fascista. E questo resta lì fermo, perché non c’è nessuno che intende, immagino, farlo perché sarebbe una follia antistorica e una cosa contro i nostri principi di libertà”, dice Lollobrigida.

La candidatura di Arianna Meloni

Capitolo elezioni europee: Arianna Meloni, sorella della premier Giorgia e moglie del ministro Lollobrigida, sarà candidata? ”Non sono il più adatto” a dare questa notizia, dice Lollobrigida. ”Parlo di politica con Arianna Meloni meno che con altri, nonostante sia una autorevolissima dirigente, tenendo l’ambito familiare più protetto possibile rispetto a questo tipo di discussioni”, spiega l’espondente del partito Fratelli d’Italia. Poi si passa al tema delle Europee. “”Vogliamo un’Europa più forte, secondo quelli che erano i propositi dei padri fondatori e che è codificata esattamente nei trattati di Roma., In 18 mesi abbiamo portato gran parte delle nazioni europee a condividere il principio dai Trattati di Roma. Ad oggi purtroppo alcune nazioni nell’ambito dell’Unione non hanno espresso la stessa nostra volontà di proseguire le cose utili e si sono rivolte a irrigidire le regole verso i cittadini europei rendendo paradossalmente le nostre imprese meno concorrenziali quindi limitando l’auspicio alla prosperità”, aggiunge. “Per noi -sottolinea Lollobrigida- è coerente la scelta di un’Europa che condivida scelte e strategie. L’Europa ha dimostrato forti limiti nell’azione di politica estera, in particolare durante i prodromi dell’aggressione della Russia all’Ucraina, ha dimostrato debolezza sulle vicende migratorie e nel non rendersi conto che stavamo depauperando il nostro continente con regole troppo rigide sulla produzione energetica, pensando di poterla comprare a basso costo”.

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