L’Iran alza la posta della minaccia: pronti a colpire siti nucleari israeliani se Tel Aviv ci attacca

18 Apr 2024 16:24 - di Redazione
Iran

In attesa della controffensiva israeliana, l’Iran alza la posta e minaccia di sferrare l’assalto ai siti nucleari di Israele se lo Stato ebraico risponderà al recente attacco di missili e droni da Teheran. Lo riferisce la Tass citando il corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica, i Pasdaran. «Una revisione della nostra dottrina e politica nucleare, nonché delle considerazioni precedentemente comunicate, è del tutto possibile», ha detto il comandante della divisione di difesa e sicurezza nucleare Ahmad Haghtalab, secondo il quale Teheran ha determinato l’ubicazione dei «centri nucleari» israeliani ed è pronta a distruggerli in caso di aggressione.

L’Iran minaccia: «Se Israele ci attacca cambieremo la nostra politica nucleare»

Intanto, dal fronte israeliano è improbabile che Tel Aviv effettui un attacco contro l’Iran prima della fine delle celebrazioni della Pasqua ebraica, che iniziano nella serata di lunedì 22 aprile, e si concluderanno nella serata del 30. A riportare la notizia, attribuendola ad un alto funzionario statunitense, è l’AbcNews. La stessa fonte citata dall’emittente parla di uno stato di massima allerta in Iran per il rischio di un attacco. Da qui la risposta minacciosa sull’eventualità di una risposta israeliana.

I preparativi della risposta israeliana avviati e sospesi due volte

Non solo. Sempre secondo quanto riferito ad AbcNews da tre fonti israeliane – e rilanciato dall’Adnkronos – Tel Aviv ha avviato, quindi interrotto i preparativi per l’attacco di rappresaglia contro l’Iran in almeno due occasioni nelle notti della scorsa settimana. Il gabinetto di guerra israeliano ha valutato una serie di risposte, dall’attacco ai “proxy” iraniani (fiancheggiatori e quinte colonne) nella regione – ma non sul suolo iraniano – a un potenziale attacco informatico, hanno riferito le stesse fonti ad Abc.

Fonti Usa: «Improbabile» un attacco di Israele prima della fine della Pasqua ebraica

Intanto secondo quanto scrive la pubblicazione qatarina Al-Araby Al-Jadeed, citata dal Times of Israel, attribuendo la dichiarazione ad un funzionario del Cairo, gli Stati Uniti avrebbero accettato il piano israeliano per un’operazione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in cambio della rinuncia da parte dello stato ebraico a sferrare un attacco di ampia portata in Iran per rappresaglia contro l’attacco iraniano a Israele. «L’amministrazione americana ha mostrato di accettare il piano precedentemente presentato dal governo di occupazione per quanto riguarda l’operazione militare a Rafah, in cambio della rinuncia a un attacco su larga scala contro l’Iran», scrive Al-Araby Al-Jadeed, e riporta il Times of Israel, attribuendo la dichiarazione ad un funzionario del Cairo, secondo il quale sarebbero in corso i preparativi per consentire all’Egitto di far fronte a qualsiasi possibile impatto della prevista operazione.

Da Usa e Gran Bretagna sanzioni contro l’Iran: l’annuncio “congiunto” di Biden e Suniak

Nel frattempo, comunque, sia gli Stati Uniti che la Gran Bretagna hanno annunciato nuove sanzioni contro l’Iran. «Siamo impegnati nella difesa di Israele, dei nostri soldati e dei nostri partner nella regione. E non esiteremo a intraprendere tutte le azioni necessarie contro gli attacchi di Teheran e dei suoi alleati», ha dichiarato il presidente Joe Biden. A stretto giro, poi, il Regno Unito ha dichiarato di aderire al nuovo pacchetto di sanzioni contro l’Iran annunciato oggi a Washington.

Lo hanno annunciato i media britannici – e lo rilancia il Tgcom24 –. Precisando che l’iniziativa è stata presa congiuntamente dall’amministrazione di Joe Biden e dal governo di Rishi Sunak dopo la recente rappresaglia di Teheran contro Israele. «E che riguarda in particolare soggetti o entità indicate come coinvolte nella produzione di droni. Uno strumento che la Repubblica Islamica ha usato nell’azione contro Israele e che fornisce da tempo anche alla Russia, per la guerra in Ucraina».

Il Consiglio Ue  prende provvedimenti contro Teheran: sanzioni contro l’Iran

Nel frattempo, dal Consiglio Europeo sulla situazione ha fatto il punto anche il presidente Charles Michel. Il quale, da Bruxelles, al termine della prima giornata di lavori del summit, ha fatto sapere: «Abbiamo deciso di mettere in atto sanzioni contro l’Iran» per l’attacco lanciato contro Israele. «È un segnale chiaro – ha quindi aggiunto – che vogliamo lanciare. Riteniamo che sia molto importante interagire con i Paesi della regione per isolare l’Iran – ha poi proseguito Michel –. In modo da tentare di sostenere un processo di pace. Sosteniamo la sicurezza di Israele». Per il presidente del Consiglio Europeo «l’idea è quella di prendere di mira le aziende che producono droni e missili». Ma sono idee che verranno sviluppate «dal Consiglio» Ue. Quindi, a livello di ministri degli Esteri.

Il sistema di sanzioni per fermare l’export verso l’Iran di componenti per la produzione di droni e missili esiste già dal luglio 2023. «Dobbiamo rivedere questo sistema in modo da allargarlo e renderlo più efficiente», ha dichiarato dal canto suo l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, nel corso di un punto stampa a Capri, dove è in corso il G7 Esteri.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *