Israele, se Hamas rilasciasse gli ostaggi sopravvissuti l’offensiva a Rafah potrà essere fermata

28 Apr 2024 15:56 - di Redazione

“L’unico modo per evitare l’ingresso a Rafah è raggiungere un accordo sugli ostaggi”. Lo ha detto a Times of Israel una fonte israeliana secondo cui esiste una forte pressione internazionale affinché l’operazione non abbia luogo. “Nessuno – ha ammesso la fonte – vuole che Israele entri a Rafah”. Secondo la stessa fonte, nella sua controproposta Israele ha fatto “grandi concessioni”, incluso il ritorno dei palestinesi sfollati nel nord della Striscia: una delle principali richieste di Hamas. La fazione islamica sarà domani al Cairo e potrebbe dare la sua risposta.

Una delegazione di Hamas si recherà domani al Cairo, la capitale egiziana, per colloqui che puntano a ottenere un cessate il fuoco, ha detto all’agenzia Reuters un funzionario del movimento islamico. Secondo quanto riferito, la delegazione discuterà una proposta di cessate il fuoco presentata da Hamas ai mediatori di Qatar ed Egitto, nonché la risposta di Israele. La fonte di Reuters non ha rivelato i dettagli delle ultime proposte. Il ministro degli Esteri israeliano, Yisrael Katz, ha dichiarato sabato che l’offensiva pianificata a Rafah, dove si stanno rifugiando più di un milione di palestinesi sfollati, potrebbe essere sospesa qualora emergesse un accordo per il rilascio degli ostaggi israeliani.

E’ scontro intanto nel governo israeliano sull’opportunità di lanciare l’offensiva su Rafah. Mentre il falco e leader di estrema destra, Bezalel Smotrich, ministro delle Finanzee della Difesa del governo Netanyahu, ha detto al primo ministro israeliano che se annullasse l’operazione a Rafah l’esecutivo non avrebbe il diritto di esistere, il ministro della Guerra Benny Gantz minaccia la caduta del governo se impedisse un accordo sugli ostaggi a causa di un’offensiva militare.

Gantz su X ha scritto che il governo non avrebbe il diritto di esistere se i suoi membri impedissero un accordo sugli ostaggi che è di maggiore importanza rispetto a un’operazione militare a Rafah: “L’ingresso a Rafah è importante nella nostra lunga campagna contro Hamas, ma il ritorno degli ostaggi catturati il 7 ottobre è di ben maggiore importanza”. Smotrich dal canto suo ha sottolineato che per due decenni Netanyahu ha permesso ad Hamas di diventare più forte e che accettare una nuova proposta egiziana di cessate il fuoco e di accordo sugli ostaggi sarebbe “una resa umiliante, una condanna a morte per gli ostaggi che non sono inclusi nell’accordo e un pericolo allo Stato di Israele”.

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