Il vescovo di Rimini sfida la dottrina della fede e partecipa all’evento Lgbt: è bello essere qui

8 Apr 2024 17:29 - di Redazione

Non era mai successo. Per la prima volta nella storia un prelato partecipa a una manifestazione pubblica promossa dalla rete Lgbt. In spregio al nuovo documento del Vaticano in materia (che proprio oggi definisce il gender una teoria pericolosissima),  il sindaco di Rimini, monsignor Nicolò Anselmi, ha preso parte all’iniziativa “Ci vediamo al parco”, organizzata dal gruppo Trans & Non-binary di Arcigay Rimini. Manifestazione dedicata alla promozione della visibilità transgender.

Rimini, il vescovo alla manifestazione transgender

La sua è una partecipazione ben esibita e convinta. “Probabilmente dobbiamo camminare ancora”, dice il vescovo dai microfoni del Tgr Rai Emilia Romagna, ” ma la strada che il Vangelo e Gesù ci hanno indicato è quella di accogliere veramente tutti”. Monsignor Anselmi si spinge a parlare di un dovere.

“Doveroso essere qui, Padre nostro è di tutti”

“È bello essere qui, mi sembra anche doveroso perché Dio è veramente padre di tutti. Anche il Santo Padre ce lo ricorda, ma anche Gesù ce l’ha ricordato: ‘Padre nostro’, e in questo nostro ci siamo tutti. Per cui non vedo perché non dobbiamo essere qua”. Disobbedienza civile? Le parole del vescovo in realtà fanno carta straccia della posizione più volte ribadita da padre Francesco su Lgbt, utero in affitto (definito un reato universale) ed eutanasia. Il nuovo documento emesso dal Dicastero per la Dottrina della Fede non lascia spazi a dubbi definendo la teoria gender “pericolosissima” perché “cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali“.

“Sono io che sono stato accolto”

“Credo che la Chiesa non escluda nessuno per cui non c’è proprio motivo per non essere qui”, spiega ancora il prelato, gongolante per l’accoglienza ricevuta dalla comunità gay-trans. “In realtà qui sono io che sono stato accolto”, dice partecipando divertito ai giochi all’aperto, in compagnia di manifestanti di ogni età. La manifestazione riminese è stata promossa con il patrocinio del Comune e della Provincia, il sostegno della Regione Emilia-Romagna col progetto ‘Istanti’ di Aics Emilia-Romagna e la collaborazione del Centro antidiscriminazioni Lgbt del Comune di Rimini.

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