Il successo di Vanina, la “sbirra gentile”: c’è vita (in una raggiante Catania) e racconto oltre Gomorra

21 Apr 2024 8:37 - di Paolo Di Caro

Vanina stravince la sfida degli ascolti, resuscita la fiction targata Mediaset e dimostra che c’è “mercato” anche per una serie senza il fascino del male come protagonista, come nel caso di Romanzo Criminale o Gomorra. Niente criminali belli e maledetti, più divise e socialità che doppi tagli, baffetti o barbe talebane, sullo sfondo di una Catania tirata a lucido e palcoscenico naturale per parlare di Sicilia senza necessariamente abusare della mafia come passe-partout. I fortunati romanzi dell’autoctona Cristina Cassar Scalia hanno fornito a Palomar gli strumenti per confezionare un prodotto di successo, senza picchi recitativi da capolavoro indimenticabile, senza budget milionario per fotografia e produzione, ma con un tratto narrativo che ha incollato milioni di telespettatori davanti all’ammiraglia di casa Fininvest, Canale 5, da anni in crisi nera di ascolti.

Giusy Buscemi, nei panni di Vanina Guarrasi, è cresciuta di puntata in puntata, insieme al cast, di pari passo con il pathos crescente dei testi di riferimento, fino a trasformare la goffa palermitana che mangia la brioche “dal lato sbagliato” in un personaggio quasi iconico. Tanto iconico che la seconda stagione, annunciata, è stata salutata con grande soddisfazione dal pubblico televisivo, impaziente di rivedere la pietra nera delle facciate etnee, gli scorci barocchi, le cupole del centro storico, le storie di un manipolo di poliziotti che operano in un terra dalle mille contraddizioni, ma dalla bellezza struggente.

Vanina è già un “valore aggiunto” anche per la giovane vocazione turistica di Catania, con un tour operator che vende i giri per i “luoghi di Vanina”, fra gli scorci guttusiani della Pescheria e il profumo del mare. Una boccata d’ossigeno, comunque la si pensi sulla qualità del prodotto, per una televisione che sembrava poter fare cassetta solo, come detto, puntando forte sulle scene cruente o sui cattivi in primo piano, oppure sulla frittata rigirata della mafia e dei suoi epigoni.
Una nuova stagione “siciliana”, dopo le sei della Piovra e le varie squadre antimafia. La stagione del vice questore Guarrasi, la sbirra gentile.

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