Il mirino l’hanno disegnato sulla faccia di Parenzo, altro che Scurati. La sinistra non vede, non sente, non parla (video)

26 Apr 2024 17:25 - di Redazione

C’è un giornalista, David Parenzo, che per la seconda volta è diventato bersaglio degli antagonisti di estrema sinistra di Cambiare rotta. Sono gli estremisti di sempre, antifà, che ora si chiamano pro-Pal, cioè schierati in difesa dei diritti dei palestinesi che stanno subendo la violenta reazione di Israele.

Parenzo per gli antifà è il “sionista che non può parlare”

Parenzo già non ha potuto parlare alla Sapienza perché gli hanno messo un metaforico bavaglio, gli hanno letteralmente impedito di parlare, occupando la sala e giustificando il loro gesto violento: “Un sionista non può parlare”. In pratica hanno chiuso Parenzo dentro un’aula. Impedendogli di parlare e anche di uscire. Oggi secondo round davanti agli studi di La7 al quartiere Trionfale di Roma. Un sit in dai numeri modesti ma comunque significativo di un clima. ”I veri violenti – hanno dichiarato gli attivisti di Cambiare Rotta – sono i sionisti che ieri ci hanno lanciato sassi e bombe carta alla manifestazione alla Piramide, due di noi sono rimasti feriti alla testa. I sionisti, come veri squadristi, sono venuti per picchiare e fra loro con la Brigata ebraica c’era David Parenzo, quello che ha criticato noi studenti di essere violenti’‘. Lo slogan preferito al sit-in è stato quello degli antifascisti attuali, cui tutti ci dovremmo accodare secondo i geni della sinistra: “Ora e sempre resistenza”.

“Mi hanno messo nel mirino come fossi un criminale”

“Io rendo conto di quello che dico e non di altro, ognuno si assume la responsabilità delle proprie parole. Mi hanno messo nel mirino come se fossi un criminale“, commenta con l’Ansa David Parenzo.  Al momento del presidio, con i giovani che gli chiedevano di poterlo incontrare, il giornalista era in onda e – spiega – “avevo una scaletta da rispettare”. In ogni caso, aggiunge, non c’è nulla di cui giustificarsi. “Mi hanno attribuito cose che mai ho fatto” sottolinea, invitando poi tutti “ad abbassare i toni” e a “tornare civili”.

Parenzo era ieri a Porta San paolo con la brigata ebraica, insieme al rabbino capo e al presidente della comunità per deporre una corona di fiori. “Mi hanno messo al centro della loro propaganda e in questo modo si indica il nemico da battere” conclude ribadendo che querelerà chiunque gli attribuisca di avere preso parte ai momenti di tensione che si sono verificati in piazza.

La sinistra pensa solo a Scurati

Ricapitolando: questi fanno sit in davanti a una tv (peraltro assi schierata su posizioni non certo di destra), mettono nel mirino un giornalista perché ebreo, ma nessuno si indigna. Vanno tutti dietro la censura immaginaria di Antonio Scurati. E ciò per dipingere un pericolo fascista in Italia mentre monta il pericolo dell’antisemitismo. A parti invertite – un sit in degli studenti di destra – già l’allarme sarebbe diventato planetario. Ma quelli di sinistra, specialisti in doppiopesismo, si fanno beffe della logica e come sempre inseguono la propaganda.

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