I 40 anni della Lega tra feste “bossiane” a Gemonio, mal di pancia e “blindature” dei salviniani

13 Apr 2024 19:08 - di Monica Pucci

Orgoglio leghista, ma anche malumori dei leghisti della prima ora, riuniti oggi a Gemonio, residenza del vecchio leader, Umberto Bossi, che ha deciso di partecipare, a modo suo, alle celebrazioni del 40esimo anniversario della fondazione della Lega. Il fondatore ed ex leader del Carroccio ha inviato un messaggio a Roberto Castelli, che stava aprendo i festeggiamenti nella piazza della chiesa, invitandolo a portare a casa sua i militanti intervenuti alla giornata, per un saluto e una fetta di torta. Subito il gruppo, capitanato da Castelli e dall’ex Segretario della Lega Nord, Paolo Grimoldi, si è incamminato lungo la piccola stradina che collega la chiesa al villino di Bossi. Quindi sono stati bloccati all’ingresso. “Giornalisti fuori, entrerete per ultimi”, ha annunciato uno dei militanti che si è prestato a fare servizio d’ordine alla porta. E poco dopo è arrivato uno dei figli di Umberto Bossi, Renzo, per accogliere personalmente i militanti, che sono stati divisi in piccoli gruppi e fatti entrare in modo contingentato. Malgrado il caldo e il sole alcuni hanno deciso di attendere pazientemente il loro turno davanti al cancelletto; mentre altri hanno desistito.

Da Bossi richiami al nord e critiche a Salvini

“Non mi pare che Matteo Salvini abbia mostrato attenzione per la questione settentrionale, ma serve andare in quella direzione. Servirebbe qualcuno che abbracci la questione e la porti avanti con determinazione”. Umberto Bossi ha poi risposto così alle domande dei cronisti, in un breve incontro nel giardino della sua villetta. A chi gli chiede se potrebbe trattarsi di Giancarlo Giorgetti, risponde sorridendo: “Non voglio dire Giorgetti per non massacrarlo”. Quindi aggiunge: “L’ho sentito ieri sera, oggi è in Lussemburgo, tornerà stasera”. Quanto a Salvini, dice: “Lui non l’ho sentito. Devo dire la verità -aggiunge- mi aspettavo che senza dire niente comparisse”. Ma evidentemente non è successo. “Se rifarei tutto ciò che ho fatto? Beh qualche errore l’ho fatto; sembrerà strano ma qualche errore l’ho fatto anche io. Errori che però mi vengono perdonati”, dice Bossi.

“All’inizio -ricorda il Senatur- abbiamo certamente fatto un grande sforzo; del resto erano momenti molto diversi. Allora, con la Lega Veneta e l’Uopa-Unione Ossolana per l’autonomia, eravamo in tutto il Nord, tutti uniti per l’autonomia. Si trattava di segni chiari per chi aveva un minimo di capacità politica di fare analisi per capire che le cose stavano cambiando. O altrimenti per sempre ci sarebbe stata la Democrazia Cristiana, con il gioco che era di Bettino Craxi, che prima era stato con il Pci e aveva fatto il centrosinistra, poi è andato con la Dc e logicamente il Pci è affondato”. E’ proprio “partendo da questo sistema di potere che noi nascemmo. Da allora -aggiunge- molte cose si sono sviluppate, ma oggi c’è bisogno di un’altra spallata per cambiare in meglio le cose“.

I mal di pancia dell’ex ministro Castelli

“Ringrazio tutti voi che siete qui rivolgendo subito un pensiero Padania libera!”, ha invece detto in piazza l’ex ministro Roberto Castelli. “Non devo spiegarvi perché siamo qui oggi -aggiunge-; qui ci sono coloro i quali non hanno mai dimenticato il nostro ‘grande capo’, che sono sempre stati vicini a lui e che oggi vogliono rendere omaggio a colui che ha trasformato le nostre coscienze e i nostri cuori, oltre che l’Italia”.

“L’Italia -dice Castelli- non è più la stessa; questo Paese, benedetto e disgraziato a seconda di come lo si voglia interpretare, non è più lo stesso dopo che Bossi è arrivato e si è affacciato alla scena politica italiana. Un uomo da solo, e io lo posso testimoniare perché ho vissuto tutto il cammino della Lega insieme a quest’uomo, che ha cominciato da zero, forte e solo con la suola delle proprie scarpe, delle proprie idee e del suo carisma eccezionale. Nessun altro è come lui. E con queste cose è riuscito a trasformare le nostre coscienze e i nostri cuori”.

I salviniani replicano ai “contestatori” di Gemonio

“Matteo Salvini è colui che ha portato la Lega al 35% e a essere centrale sullo scacchiere italiano ed europeo. E’ grazie a lui se oggi la Lega è un partito che può determinare il futuro dell’Italia e dell’Europa. Umberto Bossi la Lega l’ha fondata e senza di lui non sarebbe esistita; senza Salvini la Lega non esisterebbe”, è la replica si Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, interpellato telefonicamente dopo le parole di Umberto Bossi su Matteo Salvini.

“Credo che la figura di Salvini sia imprescindibile. Se si candida, voto convintamente Salvini al congresso del partito perché il suo progetto è vincente. Tra poche settimane, tra l’altro, si vota l’autonomia, che porterà benefici al Nord, al Centro e al Sud. Non ho capito quale potrebbe essere il progetto alternativo a quello di Salvini. Al netto della leadership, non capisco quale possa essere un progetto alternativo: magari c’è ma lo devono spiegare”, chiosa l’esponente leghista.

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