Foti: “Gli studenti che protestano nelle università? Era meglio mandarli a zappare…”.
“L’Europa libera dal fondamentalismo” : La libertà religiosa alla prova del radicalismo: l’Europa a difesa delle minoranze perseguitate. Tema complesso ampio quello che impegna il primo dibattito mattutino della seconda giornata di lavori a Pescara. Coordinati da Pietro Sernaldi sono intervenuti: Emanuele Prisco (Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno), Tommaso Foti (Capogruppo Fratelli d’Italia Camera dei Deputati);Ester Mieli (Senatrice Fratelli d’Italia e Responsabile dipartimento Pari opportunità), Augusta Montaruli (Deputata Fratelli d’Italia e Vicecapogruppo Vicario), Yahya Sergio Yahe Pallavicini (Presidente del COREIS), Sandra Sarti (Presidente Aiuto alla Chiesa che Soffre – Onlus).
Foti spiega la legge sui luoghi di preghiera
Senaldi introduce il dibattito dalle mille sfaccettature, affermando che non si può non partire dalla presenza del papa al G7. La presenza del Papa al summit dei Grandi, in programma il 14 e 15 a Borgo Egnazia, “è un successo per l’Italia perché l’Italia è il Paese organizzatore G7 e l’Italia ha lavorato per questo grande evento, il primo con la presenza di un Pontefice, è un successo dell’Italia e la testimonianza del lavoro puntuale che Giorgia Meloni come premier fa ogni giorno senza bisogno di annunci roboanti”. Il capogruppo di Fdi alla Camera, Tommaso Foti, entra subito nel merito, non senza una polemica: “Un’interpretazione della stampa di oggi mi ha fatto abbastanza sorridere – aggiunge -: perché legano questa presenza e questo annuncio alle elezioni Europee. Francamente direi, cambiamo argomento. Va bene che la sinistra è notoriamente anche un fenomeno di sinistri ma dare questa interpretazione è quantomeno riduttivo e volgare”.
Moschee, Foti: “Perché la sinistra non è contro l’abusivismo dei luoghi di culto?”
Interpellato sui luoghi di culto e di preghiera, Foti risponde alle critiche che sono state mosse in questi mesi alla proposta di legge sulla stretta sulle moschee nei garage e nei magazzini senza requisiti di sicurezza. “Non è una legge “anti”. La norma 71 del codice che regola il Terzo Settore definisce i requisiti per essere a tutti gli effetti associazioni del terzo settore. Non si parla di luoghi si culto ma di associazioni culturali. La nostra proposta non nega la libertà di culto, ma nega la licenza di culto illegittimo. Situazioni di abusibismo e di mancanza delle norme di sicurezza non possono essere tollerate”. E aggiunge: “Mi stupisco che la sinistra tolleri invece queste situazioni di abusivismo, quando poi grida al “condono” per altre situazioni?”. Il tema della libertà religiosa impegna la discussione anche sulle proteste nelle università degli anti- Israele. Forse la minaccia del fondamentalismo sta anche nei nostri atenei?
Montaruli: “Nelle università soprusi inaccettabili”
Rispondono con chiarezza Montaruli e Foti. “Fatico a considerarli studenti – dice la prima-. Vedo doprattutto la protesta dei centri sociali che effettuano soprusi inaccettabili: come non far parlare esponenti che sono paradossalmente sulle stesse posizioni filo-palestinesi”. Durissimo Foti: “Quando io vedo nelle università degli studenti, prevalentemente dei fuori corso, che pensano che la rivoluzione si realizzi rompendo l’accordo con questa o quella università israeliana così favoriamo la lotta del popolo palestinese, io mi chiedo se era meglio mandarli all’Università o a zappare: dove avrebbero sicuramente ottenuto risultati migliori”. Sicuramente, aggiunge, si tratta di frange minoritarie che tentano di vendersi come rappresentati di tutta la totalità degli studenti.
Sarti (Aiuto alla Chiesa che Soffre): l’aggressione contro i cristiani in aumento in Europa
Molto interessante il rapporto di Sandra Sarti (Presidente Aiuto alla Chiesa che Soffre – Onlus) sulla libertà religosa nel mondo nazione per nazione. I numeri dicono che l’aggressione contro i cristiani è in aumento in Europa. La Francia è stata particolarmente colpita, dice Ester Mieli. Ecco che allora il modello del governo italiano potrà essere acquisito in Europa. “Il governo ha ripristinato la Convenzione per le intese con le confessioni religiose. Investendo in un’Europa di concretezza e non di slogan”. Sergio Yahe Pallavicini (Presidente del COREIS) ha tatto un discorso molto opportuno rispondendo alla domanda di Senaldi: la comunità islamica è europeista? “Cisono alemnto tre generazioni di islamici in Europa, molti dei quali- dice- non hanno molta consapevolezza delle proprie radici; ma nutrono grandi aspettativi su quelle che l’Europa può offrire. Dipende quale Europa- afferma- . Io vedo qui la grande difesa dei valori, della vita, delle radici. Il processo di dilogo è lungo e il dialogo con le istituzioni è findamentale: si può essere cittadini europei venendosi incontro, con rispetto e senza annacquamenti”. “L’Europa fondata sui valori giudaico cristiani non è mai stato messo in discussione da noi- dice infine Montaruli-: si tratta di sapere se difenderle o no. Noi le difendiamo, la sinistra no”.