Feltri scatenato da Parenzo: “Basta rompere le palle con l’antifascismo, vergognatevi” (video)

26 Apr 2024 15:59 - di Gigliola Bardi
feltri antifascismo

“Ma io non riesco a capire questa storia che uno si debba definire per forza antifascista. Naturalmente lo sarei se ci fosse il fascismo, ma mi risulta che il sia morto ottant’anni fa e non c’è più neanche un superstite di quel di quel regime”. Ospite della trasmissione L’Aria che tira, Vittorio Feltri era partito con un ragionamento pacato, argomentando sul perché non ci sia alcuna necessità oggi di fare dichiarazione di antifascismo.

Feltri scatenato contro l’obbligo di fare dichiarazione di antifascismo

Il clima si è però presto surriscaldato, quando il conduttore David Parenzo lo ha incalzato sul tema, sottolineando che il 25 aprile è la “festa della Liberazione dal nazifascismo…”. “Si chiama Festa della Liberazione perché ci siamo liberati da quel nemico che non c’è più, è inutile continuare a rompere le p**le”, ha replicato Feltri, aggiungendo che l’antifascismo “è diventato una mania, uno slogan fastidioso”.

L’affondo del direttore sul 25 aprile: “Si chiama festa della Liberazione perché ci siamo liberati. Il fascismo è morto”

“Io volentieri combatterei per la democrazia, anzi cerco di farlo anche adesso. Però io non posso avere come nemico un fascismo che non c’è. Io, non posso litigare sul ring con un pugile che non c’è”, ha detto Feltri, aggiungendo che “guarda caso nessuno è stato antifascista per tanti anni, lo sono diventati tutti dopo”. “Queste cose a me fanno ridere, quindi non ho nessuna voglia di accordarmi a quelli che continuano a dire che bisogna proclamarsi antifascisti”, ha proseguito il direttore del Giornale, che poi, ormai visibilmente irritato, si è scatenato anche sul 25 aprile. “Ma chi se ne frega se è una festa nazionale, ci siamo liberati e adesso che sono tutti morti dobbiamo fare la guerra a chi è al cimitero? Vergognatevi, siete nemici dei morti”, ha detto ancora Feltri.

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