Eolie, scoppia la guerra delle capre: sono troppe, vanno trasferite. Gli animalisti: “No, è violenza”
“Nell’isola di Alicudi ci sono 100 abitanti e 600 capre selvatiche. E il sindaco di Lipari Riccardo Gullo per risolvere quello che lui definisce un problema cosa fa? Decide di ridurre il numero delle capre regalandole fino a un numero di cinquanta alla volta agli allevatori, aprendo per questi stupendi animali anche la possibilità per il macello e questo per gli animalisti è inaccettabile”. L’Associazione italiana difesa animali ed ambiente, Aidaa, è scatenata. La questione degli “esuberi” della capre nelle isole Eolie tiene banco in questi giorni creando due fronti contrapposti e anche trasversali. Perché gli animalisti che considerano i trasferimenti delle capre un atto di violenza, tavolta non hanno colore politico…
Eolie, capre in esubero: infuria la protesta
La settimana scorsa la Regione Siciliana ha pubblicato un avviso per regalare la capre. Il bando è rivolto agli allevatori in regola con le necessarie autorizzazioni a cui possono essere date al massimo 50 capre l’uno se le richieste saranno molte, se invece saranno poche potranno riceverne anche di più. Prima dello spostamento, dovranno essere prese, messe in recinti e visitate da veterinari per controllarne lo stato di salute. Le richieste potranno essere effettuate entro il prossimo 10 aprile e il trasporto sarà del tutto a carico degli allevatori. Una decisione che ha scatenato però tantissime polemiche nelle isole Eolie.
“E’ una follia: anziché provvedere a sterilizzare le capre e a chiederne il riconoscimento come animale autoctono da proteggere all’Unione Europea, il primo cittadino regala le capre agli allevatori e lo chiama pure provvedimanto soft”, si legge ancora nella nota in cui si attacca il sindaco Gullo, che scrive, su Fb. “E’ boom di richieste”. “Noi non possiamo accettare questo esodo di massa delle capre dall’isola con il rischio che anche altre isole seguano questa folle decisione – scrivono gli animalisti di Aidaa. – Eradicare senza alcun motivo le capre dal loro territorio è a nostro avviso un reato di maltrattamento di animale“.
La difesa del comune di Alicudi
Anche la 47enne attrice siciliana Marina La Rosa, la “gatta morta” della prima edizione del Grande Fratello, si schiera a difesa delle capre selvatiche di Alicudi. E lo fa con una lettera aperta pubblicata dal sito Dagospia e con una storia su Instagram, dai contorni maliziosi. “L’sola non accetta tutti, accoglie solo chi la capisce. E, anni fa, ha accolto anche me”, scrive Marina La Rosa, che passa alla difesa dell’ecosistema di Alicudi. E l’appello finale direttamente al sindaco Gullo: “Chiediamo un intervento immediato per salvare le nostre capre selvatiche e libere e non condannarle a una fine del genere. Sarebbe davvero un suo fallimento sia come sindaco ma, soprattutto, come essere umano”.
Alle accuse ha replicato Carolina Barnao, assessora comunale di Lipari: «Alicudi è un’isola con una conformazione particolare composta solo da gradini e mulattiere, senza strade. Inoltre, purtroppo, alcune caprette sono precipitate dalle scogliere e sono state trovate senza vita. Abbiamo anche fatto fare un’indagine scientifica, perché per noi è importante il benessere degli animali, come quello degli isolani».