Ecr presenta il manifesto elettorale. Meloni: “Per un’Europa forte e unita difendiamo le Nazioni e i Trattati”

24 Apr 2024 17:15 - di Luciana Delli Colli
manifesto elettorale ecr

C’è l’Europa delle Nazioni al centro del manifesto elettorale di Ecr, sottoscritto all’unanimità nella serata di martedì. Un’Europa forte, che, fedele ai Trattati, sappia ritrovarsi unita sui grandi temi, senza appiattire le differenze, ma valorizzandole, nella consapevolezza che sono la sua ricchezza. Nella riunione del Consiglio dell’Ecr, che si è tenuta a Strasburgo sotto la presidenza da remoto di Giorgia Meloni e alla presenza dell’ex primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, i Conservatori e riformisti europei hanno anche deciso di non presentare uno “Spitzenkandidat”, un candidato per il ruolo di presidente della Commissione Ue. “Il nostro primo obiettivo sarà difendere le nostre Nazioni dai tentativi di privarle dei poteri. ‘Fare meno, fare meglio’ è il nostro mantra. Il principio di sussidiarietà è la nostra bussola. Questo è ciò che rende l’Europa forte e unita, un’impressionante rete di culture, economie, storie e opinioni che ci rendono ciò che siamo”, ha sottolineato Meloni.

Meloni: “Il primo obiettivo è difendere i poteri delle nostre Nazioni”

“Dopo anni di progressi nella direzione di un superstato federalista che riduce le Nazioni a mere entità territoriali, possiamo definirci conservatori, non solo in termini di valori, ma anche rispetto a quanto previsto negli attuali Trattati europei”, ha proseguito la presidente di Ecr e presidente del Consiglio. “Coraggio e lucidità, passione e buon senso. Questi sono i nostri valori fondamentali. Dobbiamo solo lavorare per trasformarli negli elementi costitutivi con cui possiamo ricostruire la nostra Europa”, ha concluso Meloni.

Morawiecki: “Guardiamo all’Ue dei trattati, non a quella che conduce esperimenti sociali”

“Il partito Ecr presenta un eccellente programma che dimostra che noi conservatori abbiamo una visione concreta per un’Europa migliore. Un’Europa che ritorni ai suoi valori e un’Unione europea come quella prevista dai Trattati, non un’Unione che conduce esperimenti sociali sui popoli d’Europa”, ha commentato poi Morawiecki. “Ci troviamo oggi a un bivio. Esistono due modelli per lo sviluppo dell’Unione europea. La prima direzione è lo spostamento verso un superstato con capitale Bruxelles, la seconda è un’Europa composta da Nazioni, nel rispetto delle differenze locali, e allo stesso tempo basata sul libero scambio e sullo scambio culturale ed economico. Questo è ciò che sostiene l’Ecr”, ha proseguito il leader del Pis, sottolineando che “l’Europa vuole lottare per la posta in gioco più alta del mondo e, così facendo, dobbiamo proteggere l’identità e il patrimonio dell’Europa”.

Giordano: “Nel manifesto di Ecr valori conservatori e soluzioni pragmatiche”

“Conservatori e riformisti hanno dimostrato ancora una volta la loro unità, riunendosi su un documento globale che si concentra sulle questioni conservatrici essenziali e propone soluzioni aggiornate alla situazione attuale”, ha commentato il segretario generale di Ecr e deputato nazionale di FdI, Antonio Giordano, a proposito dell’adozione unanime del manifesto. “Questo è il giusto prerequisito per un’efficace elaborazione delle politiche, una priorità dei governi conservatori. Valori conservatori e – ha concluso Giordano – soluzioni pragmatiche”.

Dalla sovranità al rafforzamento dei confini esterni: cosa prevede il manifesto elettorale di Ecr

Oltre a sostenere la sovranità dello Stato nazionale, il manifesto di Ecr, informa una nota, identifica come priorità anche il rafforzamento dell’industria europea della difesa, la cooperazione tra Ue e Nato e gli investimenti in tecnologia e sicurezza. Sono considerati essenziali anche confini esterni forti e una migliore gestione dei flussi migratori. Nessun Paese dovrebbe essere costretto ad accettare migranti illegali. L’Ecr chiede una strategia globale per la sicurezza delle frontiere che copra tutti i possibili punti di ingresso, comprese le frontiere aeree, terrestri e marittime.

I Conservatori contro la “cultura dell’annullamento”

Il partito dei Conservatori e riformisti si oppone anche alla proliferazione della “cultura dell’annullamento”, poiché gli europei sono il frutto di un albero profondamente radicato, in pensieri, filosofie, precetti religiosi e avanguardie culturali e artistiche millenarie. Quanto al Green Deal, Ecr sottolinea che “deve essere ribaltato”. “L’Ecr vuole sostenere una strategia climatica più equilibrata e localizzata che non dimentichi la gente comune, dia priorità al benessere socioeconomico e cessi di trascurare le preoccupazioni di agricoltori, allevatori e pescatori, cittadini e imprese”. Infine, il partito “sostiene migliori relazioni commerciali globali con un’ampia gamma di partner e la diversificazione per ridurre le dipendenze eccessive e rafforzare la competitività”.

La scelta di non indicare un candidato alla presidenza della Commissione Ue

Rispetto alla decisione di non presentare un candidato principale alla presidenza della Commissione, l’Ecr ha spiegato che la scelta è stata assunta sulla base di “una serie di fattori, come la fine dell’euforia sul sistema Spitzenkandidat dopo le elezioni del 2019, mentre è ormai risaputo che il sistema dei candidati principali non è mai stato adatto allo scopo”. Dunque, Ecr “rimane fedele alla sua linea di non essere mai stato a favore del sistema Spitzenkandidat” ed “è favorevole a attenersi a ciò che dicono i Trattati, ossia che è una prerogativa del Consiglio”.

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