Dalle macerie alla rinascita. Meloni: “L’Aquila è un modello per la risposta dello Stato”

6 Apr 2024 12:22 - di Sara De Vico

Dalle ferite di un terremoto devastante al miracolo delle rinascita. A quindici anni da quella terribile notte del 5 aprile 2009 oggi l’Aquila, definita dal sindaco Pierluigi Biondi “una meraviglia”, è al centro di un’attenzione corale. Il ricordo commosso delle 309 vittime si mescola al romanzo della “ricostruzione”.

Terremoto, Meloni: l’Aquila è un modello di rinascita

“Oggi l’Italia rende omaggio alle 309 vittime del terremoto del 6 aprile 2009 e si stringe alla comunità aquilana e abruzzese, a chi quella notte ha perduto gli affetti più cari e a tutti coloro che, con tenacia e determinazione, hanno contribuito alla rinascita della città”. Così la premier Giorgia Meloni che ha definito L’Aquila un modello, “per la risposta che lo Stato ha dato fin dalla gestione dell’emergenza. Passando per la ricostruzione fino alla rigenerazione degli ultimi anni, di cui si stanno vedendo i primi effetti”. Meloni ha rivolto il suo pensiero agli italiani “che mostrarono grande solidarietà e vicinanza; ai volontari che si mobilitarono nei giorni e nei mesi successivi. Alle donne e agli uomini, delle istituzioni e non, che con abnegazione e impegno hanno contribuito a portare avanti una ricostruzione che è diventata un esempio”.

L’impegno concreto del governo nella legge di Bilancio

La premier ha ricordato l’impegno concreto  del governo. “Con la nostra prima legge di Bilancio abbiamo stanziato, con visione pluriennale e come non era mai accaduto, le risorse necessarie per gli enti locali. Abbiamo semplificato la normativa per la ricostruzione pubblica e sbloccato i fondi per completare la ricostruzione delle scuole e reperito quelli per concludere il Teatro Comunale dell’Aquila”.  La rinascita dell’Aquila – conclude Meloni- è la rinascita di un pezzo di noi stessi. Quindici anni fa siamo stati feriti ma abbiamo saputo rialzarci e tornare più forti”.

Il presidente Sergio Mattarella ha posto l’accento sul dovere e l’impegno per “la piena ricostruzione della città e dei borghi. Un impegno per ogni componente sociale, anzitutto per le Istituzioni”.

Marsilio: l’Aquila non si è arresa, rinasce ogni giorno più bella

Anche il governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio, che ha preso parte alla fiaccolata notturna, con l’accensione del braciere delle Memoria, ha sottolineato la straordinaria forza della ricostruzione. “Sono trascorsi quindici anni da quella notte di distruzione. E ogni volta che ricordiamo e commemoriamo le vite perse il dolore si ravviva come se tutto fosse accaduto soltanto ieri. L’Aquila però non si è arresa e rinasce, ogni giorno, più forte e bella”. Altamente simbolica – ha sottolineato – la deposizione, ala presenza del capo della Protezione Civile,  di una corona di fiori davanti alla Casa dello Studente, “oggi emblema di speranza grazie anche a una ricostruzione decollata”.

Piantedosi: straordinaria la mobilitazione dei soccorsi

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha rivolto la sua ‘profonda gratitudine’ per la straordinaria mobilitazione dei soccorsi. “Operatori dei Vigili del fuoco e della Protezione civile, agenti delle Forze dell’ordine e militari, volontari e privati cittadini, si prodigarono con straordinario impegno fin dalle prime ore per salvare vite umane e aiutare gli abitanti dei centri colpiti”. Su Facebook il ministro Francesco Lollobrigida ha ricordato “le vittime, i feriti, le scene di distruzione, ma anche di solidarietà e grande coraggio che hanno segnato per sempre le coscienze di tutta la Nazione”.

Urso: da quella tragedia una grande forza

“309 vite spezzate e decine di migliaia di sfollati straziarono l’Abruzzo e l’intero Paese. Ma da quella tragedia, che toccò il cuore di tutti gli italiani, sorse anche la forza”, scrive su X il ministro Adolfo Urso. “La città dimostrò una resilienza straordinaria, che oggi onoriamo insieme alla memoria delle vittime. Proseguiamo a lavorare per far risorgere L’Aquila e i Comuni del cratere, rendendoli ancora più belli e fieri di prima”. Di dolore vivo e di cicatrice indelebile parla il ministro Antonio Tajani. “Il pensiero va ai familiari delle vittime, a chi ha perso tutto e a Silvio Berlusconi che tanto ha fatto per restituire dignità a L’Aquila e alla sua gente”.

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