Cipess, via libera a 9,8 miliardi per lo sviluppo. Meloni: “Nuova sinergia tra governo e territori”
Ridurre “i divari” che attraverso l’Italia e spendere presto e bene le risorse a disposizione. Sono le linee guida del governo ribadite dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso della riunione del Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, che si è riunito oggi a Palazzo Chigi e ha dato il via libera a 9,8 miliardi del Fondo di sviluppo e coesione messi a disposizione dei territori.
Meloni: “Spendere presto e bene per ridurre i divari tra territori accumulati dall’Italia”
“L’Italia è una Nazione che nel tempo ha accumulato diversi divari: tra Nord e Sud, tra la costa tirrenica e quella adriatica, divari all’interno delle stesse Regioni, tra aree più interne e aree più urbanizzate e raggiunte di più da servizi e infrastrutture. Ridurre questi divari è una delle nostre priorità”, ha detto Meloni nel corso della riunione del Cipess, sottolineando che “la strada migliore per farlo è concentrare le risorse che abbiamo a disposizione, a partire da quelle europee legate alle politiche di coesione, su interventi strategici e di lungo periodo. Così come è fondamentale spendere quelle risorse bene, nel minor tempo possibile, evitando sprechi e inefficienze”.
La “rinnovata sinergia” tra governo ed enti locali
I lavori del Cipess rappresentano, ha proseguito Meloni, “una tappa importante nell’azione del governo e della rinnovata sinergia che il governo ha instaurato con gli Enti locali e i territori che compongono la nostra Nazione”. Superare i gap territoriali “è la visione che ha ispirato il nostro lavoro, fin dal nostro insediamento. Nella riunione del 3 agosto 2023 – ha ricordato il premier – questo Cipess ha deliberato l’imputazione programmatica alle Regioni e Province Autonome di 32,366 miliardi di euro di Fondo sviluppo e coesione, una quota complessivamente pari al 60% delle risorse Fsc 2021-2027 disponibili”. “Con il Decreto Sud e Coesione – ha proseguito – abbiamo portato avanti un riordino complessivo della programmazione e della gestione del Fsc e abbiamo riportato l’utilizzo di quelle risorse alle finalità per il quale il Fondo è nato, ovvero finanziare progetti in grado di incidere davvero sullo sviluppo dei territori”.
Dal decreto Sud agli Accordi di coesione: il “lavoro prezioso” per ridurre i gap
E, ancora, “sulla base di questo lavoro, col decreto Sud abbiamo riformato le politiche di coesione e abbiamo creato uno strumento molto efficace, gli Accordi di Coesione, che ci hanno consentito in questi mesi di mettere a disposizione delle Regioni e delle Province autonome risorse ingenti da investire su infrastrutture, istruzione, sviluppo locale, ricerca e università. Finora abbiamo sottoscritto 17 Accordi (15 Regioni e 2 Province autonome), siamo in dirittura d’arrivo per chiudere gli ultimi 4 che mancano (Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna) e coprire così tutto il territorio nazionale”. “È un lavoro estremamente prezioso”, ha rivendicato Meloni, ringraziando il ministro Fitto, i suoi uffici, i presidenti delle Regioni e delle Province autonome, tutte le Amministrazioni che hanno collaborato.
Dal Cipess via libera a un pacchetto da 9,8 miliardi (che ne ha movimentati 15)
Questo lavoro, ha sottolineato ancora Meloni, “ci ha permesso di mettere finora a diposizione dei territori la somma complessivo di 9,8 miliardi di risorse del Fsc 2021-2027. È un pacchetto particolarmente importante, che oggi il Cipess è chiamato ad approvare e che ha movimentato circa 15 miliardi di euro attraverso risorse regionali, nazionali e private. Ogni Accordo di coesione prevede un programma di interventi e di linee di azione e precisi cronoprogrammi procedurali e finanziari”.
L’impegno di “tutti” per portare avanti le opere nei tempi previsti
“Questo vuol dire – ha rimarcato ancora il presidente del Consiglio – che tutti noi ci siamo impegnati a rispettare le scadenze, e a portare avanti nei tempi previsti tutte le opere e gli interventi previsti negli Accordi. Questa è una delle tante novità che abbiamo introdotto. Con l’Accordo di Coesione non prevediamo, infatti, solo l’erogazione delle risorse per progetti strategici ma anche un meccanismo di definanziamento per le eventuali risorse non utilizzate. In altre parole: se non rispetti i tempi, ti tolgo quelle risorse e le spendo per altro. In più, noi prevediamo anche strumenti per superare inerzie o inadempienze attraverso l’esercizio di poteri sostitutivi. Dunque, maggiori responsabilità per tutti, per realizzare in tempi certi e più veloci gli interventi programmati”.
Meloni: “Dobbiamo essere fieri del lavoro di squadra che abbiamo fatto”
“Credo che tutti noi – ha infine detto il premier – dobbiamo essere fieri del lavoro di squadra che abbiamo fatto e che ci ha condotto fin qui. Non resta che continuare così, con ancora più determinazione e costanza, perché è questa la chiave giusta per dare ai cittadini, alle famiglie e alle imprese della nostra Nazione le risposte che aspettano da tempo. E realizzare quelle opere strategiche che i nostri territori attendono per diventare più competitivi, più forti, più dinamici”.
Morelli: “L’80% dei fondi al Sud. Con le 17 delibere di oggi prendono il via centinaia di progetti”
Soddisfazione per il via libera ai fondi è stata espressa dal sottosegretario cui hanno partecipato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e segretario del Cipess Alessandro Morelli, che ha ricordato come l’80% delle risorse sia destinato alle regioni del Sud. “Con le 17 delibere odierne – ha sottolineato Morelli – potranno prendere avvio centinaia di progetti fondamentali per il territorio. Si tratta di una spesa pubblica utile per la messa a terra di opere e interventi, ma anche di un cospicuo investimento che sarà in grado di moltiplicare i suoi effetti in favore delle imprese e delle comunità locali”.