“Chiamatemi dottore”: Cottarelli attacca “Giorgia”, ma scivola sull’ortografia. L’ironia di Crosetto
“Non chiamatemi Carlo. Dott. Cottarelli mi sta bene“. Il dott. Carlo Cottarelli non ha particolarmente apprezzato l’invito del premier a chiamarla Giorgia e a indicarla col nome di battesimo anche sulla scheda per le europee. Così, su X, ha scritto che “lei fa bene a essere orgogliosa di essersi fatta da sé. Ma non è che se sei ‘colto’ non ti sei fatto da te e ti devi vergognare”. Non è ben chiaro perché il dott. Cottarelli si sia sentito chiamato in causa da un accento polemico che era chiaramente rivolto non a chi è “colto” tout court, ma a chi usa titoli e status come clava classista, ma tant’è: l’economista ha sentito il bisogno di affermare che “io sono fiero di aver studiato. Non chiamatemi Carlo. Dott. Cottarelli mi sta bene”. Solo che – vai a capire se per la foga, per la fretta o per la mancata rilettura dopo un intervento improvvido del correttore automatico – a chiusura del post gli è scappato un “orrore” ortografico: “La laurea c’è (sic) l’ho”.
L’ironia di Crosetto: «Io non ho la laurea, ma so che si scrive “ce l’ho” e non “c’è l’ho”»
Ora, è abbastanza evidente che, se ti avventuri a fare sfoggio di cultura e titoli di studio, un incidente di quel tipo non può passare inosservato. E così è stato. “Io no: ho dovuto interrompere l’Università per la morte di mio padre e mi spiace. Forse avrei dovuto recuperare i pochi esami che mancavano con una laurea on line per il ‘dott’. Amen. Ma grazie al Classico ed ai molti libri letti ho imparato a scrivere ‘ce l’ho’ e non ‘c’è l’ho’…”, ha commentato il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Il dott. Cottarelli cancella il post e ammette: “Che figuraccia”
Il post poi è sparito dal profilo, un mistero presto chiarito dallo stesso dott. Cottarelli: “Ieri ho scritto un tweet con un refuso. Per giunta parlando del fatto che avevo la laurea! Che figuraccia! Però il messaggio del tweet resta valido. Sembra che ora ci si debba vergognare di avere studiato. Io invece penso che l’istruzione sia importante (anche l’ortografia)”, ha scritto l’economista, rimediando all’errore, ma mancando ancora il punto delle parole di “Giorgia”.