Bari, è emergenza criminale: ucciso un nipote del boss Capriati. Ora Decaro ammette: viviamo nel terrore

2 Apr 2024 19:07 - di Davide Ventola
Capriati

È stato ucciso nella notte di Pasquetta mentre era in auto Raffaele “Lello” Capriati, 41 anni, figlio di Sabino e nipote del boss Antonio, ieri sera a Torre a Mare, frazione a sud di Bari. Era stato scarcerato un anno e mezzo fa dopo aver scontato la pena per l’omicidio di Michele Fazio, il 15enne innocente ucciso per errore, avvenuto nel 2001.

L’uomo, con ferite multiple tra testa e torace, è morto subito dopo essere stato trasportato al Policlinico di Bari. L’agguato è avvenuto in una strada buia del quartiere Torre a Mare del capoluogo, in via Bari: da quanto ricostruito fino a questo momento uno o più uomini, arrivati a bordo di un’auto o in sella ad uno scooter di grossa cilindrata, si sarebbero accostati al veicolo di Capriati e avrebbero esploso almeno quattro proiettili, per poi fuggire via, probabilmente imboccando la tangenziale. Il luogo dell’omicidio, infatti, dista appena 200 metri dall’incrocio per lo svincolo verso la SS16. All’arrivo degli agenti della polizia di Stato dell’auto di Lello Capriati non c’era più nemmeno l’ombra, tanto che risalendo a targa e modello, gli inquirenti stanno cercando di comprendere che fine abbia fatto e se, come si ipotizza, Capriati non fosse da solo in auto.

Sul delitto indaga la squadra mobile della Questura di Bari, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, che ha compiuto perquisizioni ed ascoltato alcuni parenti della vittima.

La famiglia di Lello Capriati è già stata vittime di agguati e di regolamenti di conti negli ultimi anni. Il 21 novembre del 2018, nel rione Japigia di Bari, in un agguato compiuto davanti alla moglie e al figlio, fu ucciso Domenico Capriati, detto Mimmo, fratello maggiore di Lello. Secondo gli investigatori Lello negli ultimi tempi aveva preso il posto del fratello nella gestione degli affari di famiglia a Bari Vecchia.

E proprio i Capriati sono stati al centro anche delle cronache politiche, dopo le dichiarazioni del governatore della Puglia, Michele Emiliano e le foto del sindaco di Bari, Antonio Decaro con sorella e nipote del boss condannato all’ergastolo.

Anche il primo cittadino barese riconosce ora che la situazione insostenibile.  “La città non può vivere nel terrore dell’attesa di un regolamento di conti tra clan – ha commentato Decaro – È importante agire subito per bloccare qualsiasi potenziale recrudescenza. Ringrazio il Prefetto che a stretto giro ha convocato per giovedì il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica“.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • pietro 3 Aprile 2024

    Il Prefetto di Bari, ha fatto più che bene a convocare subito un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica su Bari, penso che a gli italiani piacerebbe sapere se tra i vari convocati ci sono anche Decaro e Emiliano..!!