Al Nazareno scoppia un nuovo psicodramma: via la parola ‘segretario’. Morassut: troppo staliniano

23 Apr 2024 14:33 - di Redazione

Via la parola ‘segretario’ meglio ‘portavoce’. Non c’è pace al Nazareno. Come se non bastassero le batoste elettorali (ultima quella fresca fresca in Basilicata), le guerriglie interne sulle liste elettorali, le liti sulle formule ‘panino’, l’assedio dei grillini, a poche ore dall’affossamento del nome di Elly Schlein sul simbolo elettorale, si profila all’orizzonte un nuovo terreno di scontro. Per la serie ‘continuiamo così, facciamoci del male”, di morettiana memoria. Ad agitare le acque ci pensa Roberto Morassut, smanioso di restyling e rivoluzioni lessicali. Vuole abolire il termine ‘segretario’.

Pd, ora si litiga sulla parola segretario

Dai microfoni di Radio Radicale il deputato dem lancia, quasi per inciampo, la proposta di eliminare la parola segretario, troppo staliniana. Povera Elly, per lei un nuovo grattacapo di cui non sentiva il bisogno. Sbianchettata dal simbolo, ora ridimensionata a portavoce del Pd. Lo storico esponente dem prima fa sapere, quasi annoiato, che per lui il nome della Schlein sul logo elettorale non sarebbe stato un problema, poi butta lì la sua pensosa riflessione. “Mi piacerebbe non chiamare più segretario il nostro capo o la nostra capa. Magari sarei per cambiare il titolo dei nostri leader e non chiamarli più ‘segretari’, un termine che è un retaggio staliniano, perché prima di Stalin aveva un mero valore amministrativo interno, non aveva alcuna funzione politica. Era una funzione di secondo piano. Poi, divenuto capo, Stalin ritenne di mantenere la carica di segretario, perché gli dava l’opportunità di controllare il partito”.

Morassut lancia la proposta: usiamo portavoce

Incredibile ma vero. Nel Pd non passa giorno che non inciampino in qualche  psicodramma, ma il comico è che fanno tutto da soli. La proposta rivoluzionaria di Morassut, destinata a inevitabili spaccature, riflessioni e avvitamenti, è quella di chiamare i leader dem “portavoce”, parolina tanto cara ai grillini della prima ora, quelli del vaffa e del Parlamento da aprire come una scatola di tonno. Portavoce del popolo, ricordate?

Per la Schlein ogni giorno è un calvario

Insomma per Morassut la parola segretario non rende bene il rapporto con la base, con la comunità. Portavoce, invece, deve essergli sembrato più rassicurante per definire “la sintesi che un capo politico deve rappresentare di una comunità plurale e di un partito in movimento”. Capito? Sotto lo tsunami che ha investito il Pd dopo il caso Puglia, a due mesi dal voto, con mezzo partito in subbuglio, al Nazareno si mettono a discutere del restyling del termine segretario. Una priorità assoluta per recuperare smalto e identità perduta. Anzi, per guardare avanti. Forse troppo.

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