Yulia Navalnaya sfida Putin: “Il 17 marzo tutti ai seggi, scrivete Navalny a caratteri cubitali” (video)

6 Mar 2024 14:43 - di Viola Longo
yulia navalnaya

Yulia Navalnaya, la vedova di Alexei Navalny, ha rilasciato un video sui social in cui esorta i russi a partecipare a “Mezzogiorno contro Putin”, l’iniziativa sostenuta anche dal marito come forma di ribellione al Cremlino. “Dobbiamo usare il giorno delle elezioni per dimostrare che esistiamo e che siamo in tanti a opporci”, ha detto, sottolineando che “è necessario recarsi al seggio elettorale lo stesso giorno e alla stessa ora, a mezzogiorno del 17 marzo”. Si tratta dell’ultimo giorno delle presidenziali, che si aprono il 15 marzo. La vedova del dissidente, dunque, testimonia di voler dar seguito a quanto aveva promesso dopo la morte del marito: raccoglierne il testimone, per “continuare a lottare per il nostro Paese”.

L’appello di Navalnaya: “Partecipate a Mezzogiorno contro Putin”

“Tutti dovrebbero unirsi a questo movimento. Convincete gli altri. Se arriviamo nello stesso momento, la nostra voce sarà più forte”, ha detto ancora la vedova di Navalny, sottolineando che “queste non sono elezioni. Putin non sarà in nessun caso un presidente legittimo, né per voi né per me né per nessuno al mondo”. “Il 17 marzo potremo vederci e vedere che siamo molti e che siamo forti”, ha detto ancora Yulia Navalnaya, lasciando poi a ciascuno la scelta su come comportarsi: “Potete votare per qualsiasi candidato, tranne Putin; potete rovinare la scheda elettorale, annullandola; o ancora, potete scrivere “Navalny” a caratteri cubitali. Si può semplicemente venire, e stare in piedi al seggio elettorale e poi girarsi e tornare a casa”. L’iniziativa “Mezzogiorno con Putin” era stata già rilanciata nei giorni scorsi dallo staff del dissidente, che l’aveva indicata come “il testamento politico di Navalny”. Il Cremlino, attraverso il portavoce Dmitri Peskov, aveva parlato di “conseguenze legali per coloro che in qualche modo reagiscono a queste chiamate”.

“Putin non sarà in nessun caso un presidente legittimo”

Nello stesso video in cui ha chiamato alla mobilitazione del 17 marzo, Navalnaya ha anche spiegato di aver ricevuto forza e speranza dalla grande partecipazione ai funerali del marito e ha mostrato le immagini degli omaggi che la sua memoria continua a ricevere. Il messaggio della donna arriva all’indomani delle notizie degli arresti di alcune delle persone che hanno partecipato alle esequie, identificate attraverso le telecamere di sorveglianza e i programmi di riconoscimento facciale, secondo quanto denunciato da Ovd-Info, precisando che è ancora presto per poter dire che ci saranno arresti a tappeto.

Il doppio no di Yulia Navalnaya e Olena Zelenska alla Casa Bianca

Dagli Usa arriva invece la notizia, riferita dal Washington Post, del fatto che Yulia Navalnaya ha rifiutato l’invito per il discorso a Camere riunite del Congresso. L’invito a Navalnaya incrocia quello a Olena Zelenska, la first lady ucraina, che a sua volta ha declinato la chiamata della Casa Bianca a essere presente in occasione del discorso sullo Stato dell’Unione che il presidente americano Joe Biden terrà giovedì. Secondo il giornale, l’intenzione di Biden era quella di far sedere le due donne simbolo della resistenza a Putin una accanto all’altra. Per Alina Polyakova, presidente del Center for European Policy Analysis, un think tank di Washington, il no di Olena Zelenska potrebbe essere legato proprio alla presenza di Yulia Navalnaya. “Navalny si è certamente opposto all’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, ma nel 2014, quando la Russia ha invaso per la prima volta l’Ucraina, era molto in linea con l’opinione generale russa che vedeva la Crimea come parte dei territori storici della Russia”, ha commentato l’esperta, mentre dalla Casa Bianca hanno parlato di probabili problemi di agenda.

Quanto alla vedova di Navalny, Kira Yarmish, che per anni è stata la portavoce del marito, ha spiegato che “Yulia è stata invitata e ha preso in considerazione l’idea di andare”, ma “penso che tutti dimentichino le circostanze degli eventi” con “il marito morto due settimane fa”, in carcere all’età di 47 anni, e lei che “è stata in viaggio per tutto questo tempo”. “Oggi è il primo giorno in cui è tornata a casa” e “come ogni essere umano ha bisogno di tempo per riprendersi”, ha detto Yarmish.

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