Vendola, triste show a suon d’insulti: “Destra pericolosa, governo come la Famiglia Addams”
Nichi Vendola torna sotto i riflettori e spara a palle incatenate contro il governo e alcuni esponenti della maggioranza. “L’Abruzzo non merita di essere una colonia romana, non è un fortino della destra. La partita per il centrosinistra è molto aperta, Marsilio è un incrocio tra Truzzu e Solinas”, dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il presidente di Sinistra Italiana.
Vendola ha usato termini molti vicini all’insulto: “Tutta la famiglia Addams, ovvero il governo Meloni, è in Abruzzo per la campagna elettorale”. Chi potrebbe essere il personaggio di Mano? “Valditara”. E lo zio Fester? “Diciamo che potrebbe essere il ministro degli Interni Piantedosi”, ha aggiunto l’ex governatore della Puglia.
Intervistato da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, Vendola è tornato ai discorsi fumosi che avevano scatenato parodie e imitatori. “Io ho una narrazione, quelli di destra no…”, sentenzia il presidente di Sinistra italiana. Per poi ironizzare sarcastico: “Ditemi, Donzelli che narrazione ha?”. Una battuta infelice nei confronti del deputato di FdI, che i conduttori hanno scelto di non commentare.
Ma Vendola ci tiene a ribadire che non sente nostalgia della poltrona. “Non mi candido alle europee, me lo chiedono in tanti in giro per l’Italia ma io non farò nulla finché la verità non incontrerà la giustizia per quanto riguarda la mia vicenda legale. Finché non verrò assolto non mi ricandiderò a nulla”. Il presidente di Sinistra Italiana ha infatti presentato appello contro la sentenza della Corte d’assise di Taranto che lo ha condannato a 3 anni e sei mesi per concussione aggravata in concorso, nel processo Ambiente.
Le ridicole lezioni di Vendola ad avversari ed alleati
Non sono mancate frecciate al compagno dei Verdi, che aveva avuto parole pesanti dopo la condanna: “Spero che un giorno, quando questa vicenda sarà conclusa, Angelo Bonelli possa chiedermi scusa. Comunque con lui già ci salutiamo e ci parliamo”. Non è mancato un commento al mantra del momento, tra gli esponenti dell’opposizione: campo largo? “A me piace l’idea di una grande alleanza contro una destra pericolosa, negazionista con la crisi climatica e le epidemia. Si può stare insieme con tutti quelli che sentono il rischio della deriva autoritaria”. Per poi sostenere che “la difesa della democrazia si può fare con la convergenza più larga”. Velenoso anche il giudizio sul leader di Azione Carlo Calenda, che ha definito il campo largo un teatro…”Lui è un performer con un grande successo, più di critica che di pubblico”. Quale attore le ricorda il leader di Azione? “Esagerando un po’ dico che bisogna andare all’irruenza di un personaggio come Carmelo Bene”. Vendola, per ora, è fermo a Checco Zalone, in tono minore.