Ultima generazione, scattano le condanne: 8 mesi e 60mila euro di risarcimento per il blitz al Senato

6 Mar 2024 10:36 - di Gigliola Bardi
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Sono stati condannati a 8 mesi e a un risarcimento di 60mila euro i tre attivisti di Ultima generazione che a gennaio dello scorso anno lanciarono vernice contro il Senato. L’accusa è di danneggiamento aggravato, la pena è stata sospesa. La provvisionale, immediatamente esecutiva, è stata disposta per il Senato, il ministero della Cultura e il Comune di Roma, costituite parti civili.

Gli attivisti di Ultima generazione condannati per il blitz al Senato

Il pm Mario Pesci aveva chiesto per i tre imputati – il 24enne Davide Nensi di Treviso, il coetaneo Alessandro Sulisdi Camaiore e la 28enne Laura Paracini di Roma – la condanna a un anno e la pena sospesa a condizione del ripristino dei luoghi e del risarcimento del danno. “Scegliere un palazzo che risale al 1400 e non il ‘Serpentone’ di Corviale – ha detto il pm nel corso della requisitoria – è un elemento di dolo che va tenuto presente. Un fatto commesso con violenza e che ha provocato danni considerevoli: l’ingresso è stato interrotto per 30 minuti e sono servite decine di migliaia di euro per il ripristino. Non ho trovato un elemento a discarico degli imputati per il danneggiamento e non ci sono gli estremi per le attenuanti generiche non essendoci alcun ravvedimento”.

La difesa annuncia che farà appello

Secondo l’avvocato della difesa, Cesare Antetomaso, invece, gli attivisti sarebbero “cittadini che hanno agito a tutela dell’ambiente, come prescrive la Costituzione. L’accesso al Senato non è mai stato inibito e il materiale usato era stato scelto per non arrecare danni”. Il legale ha annunciato che “faremo appello”. Durante l’udienza davanti al giudice monocratico Nensi ha letto un documento col quale gli attivisti hanno rivendicato che “siamo consapevoli delle conseguenze delle nostre azioni, sappiamo cosa rischiamo e siamo pronti ad accettarlo”, annunciando che “continueremo a fare quello che abbiamo fatto perché, molto più che affrontare un processo, ci spaventa il futuro del clima”.

Sangiuliano: “Meritorio l’impegno per il clima, ma monumenti e musei non si toccano”

Sulle modalità di azione di Ultima Generazione oggi è intervenuto anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, con un contributo a sua firma su La Stampa. Si tratta di una risposta a un intervento del giornalista Riccardo Luna, che dallo stesso giornale (e anche da Repubblica) ha difeso gli attivisti dopo il blitz di domenica agli Uffizi, biasimando tra l’altro l’uso dell’espressione “ecovandali”. “L’impegno dei giovani a preservare il pianeta e a recuperare, per quanto possibile, un equilibrio dell’ecosistema è assolutamente meritorio. Detto ciò – ha sottolineato Sangiuliano – non si comprende perché questo debba avvenire con l’attacco ai nostri monumenti e ai nostri musei. La rivendicazione diramata da chi ha compiuto l’ennesimo attacco agli Uffizi contiene un’affermazione sbalorditiva: ‘È necessario scendere in strada, nelle piazze, nei musei (sic! )’ . Trasformare in una delle arene del confronto ideologico i luoghi della cultura – ha commentato il ministro – è un’autentica profanazione. Chi la compie dimostra di non avere alcun rispetto dell’altro, né tantomeno di se stesso. E difficilmente troverà ascolto, come del resto dimostrano le reazioni ostili riservate ogni volta dai visitatori agli eco-narcisisti di turno”.

Il ministro avverte sui rischi del giustificazionismo verso Ultima generazione

“Far passare l’idea che un simile atteggiamento sia condivisibile – ha poi avvertito Sangiuliano – è immorale, perché alimenta l’idea che ogni comportamento sia giustificabile per sostenere le proprie ragioni; pericoloso, perché spinge anche chi esita ad agire, moltiplicando le occasioni di possibili danni pur solo temporanei al patrimonio culturale nazionale; e disdicevole, perché svilisce per finalità improprie l’eredità di millenni di cultura e civiltà che siamo chiamati a custodire per tramandarla a chi verrà dopo di noi”. “Per inciso – ha proseguito – noto con piacere che le ultime azioni hanno fatto a meno dell’uso di liquidi vegetali, solo apparentemente non dannosi perché su alcuni materiali quali il marmo, per la sua porosità, comportano conseguenze durature. Ma il ripristino delle opere colpite ha comunque degli oneri per la collettività, perché richiede l’impiego di strumenti costosi e metodi dispendiosi”. “L’altra considerazione attiene alla fruibilità del bene: queste azioni impediscono ai visitatori il pieno godimento di un’opera d’arte, procurando un danno soggettivo a chi ha impiegato tempo e risorse per recarsi a Firenze o in altre città per visitare gli Uffizi o qualsiasi altro museo. La tutela del clima è una questione troppo seria per essere oggetto di manifestazioni narcisistiche: irridere un capolavoro come ‘La primavera’ di Sandro Botticelli attaccando dei post-it è un gesto infantile che nulla aggiunge al dibattito già in atto sul cambiamento climatico e, in particolare, sulle sue conseguenze sul patrimonio culturale. Meglio sarebbe – ha concluso Sangiuliano – far conoscere il proprio punto di vista in altro modo, magari distribuendo volantini all’esterno dei musei nelle forme e nei modi previsti dalla legge”.

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