Turchia, domenica si vota per le amministrative. Il “sultano” Erdogan punta alla riconquista di Istanbul e Ankara
‘Yeniden Istanbul’, ‘Di nuovo Istanbul’. È questo il messaggio che campeggia sui poster elettorali nella più grande città turca. Accanto al volto del presidente Recep Tayyip Erdogan e del candidato sindaco che sostiene, l’ex ministro dell’Ambiente e dell’Urbanizzazione Murat Kurum.
Con le amministrative in programma domenica, non solo a Istanbul ma in tutto il Paese, il partito Akp del capo di Stato turco vuole riconquistare la città sul Bosforo, dove Erdogan è nato. Alle elezioni del 2019 si impose il politico di opposizione Ekrem Imamoglu, che da sindaco uscente si è ricandidato e, secondo i sondaggi, è in vantaggio sullo sfidante sostenuto dal Sultano.
Proprio nella metropoli il capo dello Stato ha iniziato nel 1994 la sua carriera come sindaco, e il suo establishment politico è rimasto al potere per circa 25 anni prima di essere scalzato dal Chp. “E’ arrivato il momento di riprendere il lavoro da dove era stato interrotto, di porre fine al periodo di fango e rimetterci al servizio della popolazione come abbiamo sempre fatto. La città è tornata ai problemi del 1994, sono stati 5 anni persi”, ha dichiarato Erdogan in un comizio organizzato proprio a Istanbul.
Durante i suoi comizi elettorali, il presidente turco ha regolarmente invitato la popolazione a recarsi in massa a votare per l’Akp anche nella capitale Ankara, la seconda città più grande della Turchia dopo Istanbul, persa cinque anni fa dal suo partito a favore del politico di opposizione Mansur Yavas, che è nuovamente candidato alle elezioni di domenica.
Per l’opposizione, invece, il voto di domani sembra l’ultima spiaggia. Il cartello elettorale anti-Erdogan composto da sei partiti e guidato dal Chp messo in piedi per le presidenziali si è disintegrato dopo la cocente sconfitta elettorale dello scorso anno, arrivata proprio quando il ‘sultano’ sembrava sul punto di cedere il passo, stretto tra la crisi economica e le polemiche per la gestione del terremoto.
La capacità del Chp di mantenere il controllo delle principali città aiuterebbe a rivitalizzare il partito e gli consentirebbe di presentarsi di nuovo come alternativa all’Akp. Perdere Ankara e Istanbul, al contrario, metterebbe fine alle aspirazioni presidenziali di Yavas e Imamoglu.