Trent’anni fa la prima storica vittoria del centrodestra che archiviò la Prima repubblica
Era il 27 marzo 1994 quando le urne decretarono la vittoria del centrodestra trainato dalla neonata Forza Italia di Silvio Berlusconi, sceso in campo pochi mesi prima contro la ‘gioiosa macchina da guerra’ di Occhetto. E aprirono la porta al primo governo di centrodestra del dopoguerra con l’ingresso del Msi a Palazzo Chigi.
Trent’anni dalla prima vittoria del centrodestra
Una data storica che in tanti, a partire dai vertici forzisti, oggi ricordano sottolineando la portata di una ‘vittoria’ che cambiò per sempre la storia del Paese. “Il 27marzo del 1994 vincevamo le elezioni per la prima volta. 30 anni di storia politica e successi. Siamo ancora la forza rassicurante”, scrive sui social il segretario azzurro, Antonio Tajani. “Sempre al servizio dell’Italia, per chi crede nella libertà”, conclude postando il video di Berlusconi che annunciò la ‘discesa in campo’ nel ’94 con il discorso ‘L’Italia è il paese che amo’.
Tajani: sempre al servizio dell’Italia
Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, sottolinea l’attualità della proposta politica di Berlusconi. “Dopo 30 anni con lo stesso entusiasmo, e orgogliosi di quanto fatto fino a oggi, siamo ancora qui, pronti a scrivere – con la guida del nostro segretario nazionale, Antonio Tajani – una nuova pagina di storia”.
Il miracolo di Berlusconi contro la macchina da guerra di Occhetto
Il governatore della Calabria, Sergio Occhiuto, vicesegretario nazionale di Forza Italia, parla di un successo eclatante che archiviò la prima Repubblica e affermò il bipolarismo. “Il presidente Berlusconi era riuscito in pochissimo tempo a costruire un’alternativa concreta, credibile, nazionale, popolare, cattolica, europeista. Oggi ricordiamo con grande orgoglio quella prima vittoria, forti di radici e valori solidi che ci aiuteranno ad alimentare l’immensa eredità politica di Silvio Berlusconi”.
Casellati: un punto di svolta personale e politico
Per Elisabetta Casellati quel giorno ha segnato un punto di svolta anche nella sua vita personale. “Trenta anni fa sono stata eletta in Forza Italia. La straordinaria vittoria di un partito e di un centrodestra guidato da Silvio Berlusconi scosse le fondamenta politiche italiane, aprendo le porte a quella rivoluzione liberale che il presidente sognava”, scrive su X la ministra per le Riforme.
Bergamini: una sfida ancora attuale
Finito il “secolo breve” dei dogmi ideologici – osserva Deborah Bergamini, vicesegretario nazionale di FI – “la formula messa in campo da Silvio Berlusconi fu in grado di attirare una varietà molto positiva di capitale umano: dagli imprenditori ai professionisti, dai docenti universitari agli intellettuali e persone impegnate nel volontariato. II 27 marzo 1994, tutto questo si faceva classe dirigente e progetto di governo. Oggi, dobbiamo coinvolgere le forze vive del Paese affinché diventino classe dirigente”.
Ronzulli: allora cominciò un lungo viaggio
Licia Ronzulli, vicepresidente del Senato, sottolinea il miracolo di un viaggio trentennale. “Dopo due mesi dalla sua discesa in campo, il presidente Berlusconi raccolse 16 milioni di voti e salvò il Paese. Nella sua storia ne ha raccolti oltre 106 milioni. Nessun leader nella storia del nostro Paese si è mai neanche avvicinato a questo risultato. Da allora, Forza Italia ha dato voce alle piccole e medie imprese, alle partite Iva, ai pensionati, ai lavoratori, ai giovani, a quanti erano vittime di tasse troppo alte e di una giustizia ingiusta. Erano queste le nostre battaglie di ieri, lo sono oggi, lo saranno anche domani”.
Battistoni: un progetto più vivo che mai
“Oggi come allora – sottolinea il responsabile dell’organizzazione di Forza Italia, Francesco Battistoni – portiamo avanti il grande progetto politico del nostro presidente che è più vivo che mai. E questi 30 anni sono la testimonianza migliore per celebrare la nostra la storia politica. Ora guardiamo avanti per continuare a dedicare le nostre energie al popolo italiano”.
Nevi: il coronamento di un sogno
Il portavoce nazionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, parla del coronamento di un sogno. “Da quel 27 marzo lavoriamo per rendere il nostro paese più liberale, più moderno, più meritocratico, più giusto, più attento a chi produce ricchezza e più equo nel redistribuirla. Oggi siamo ancora impegnati a raccogliere questa sfida che Berlusconi ha portato avanti fino all’ultimo giorno della sua vita”. Per il viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, guardare al 27 marzo 1994 non significa semplicemente fare amarcord, “ma cogliere il senso di quella missione politica e di quel ruolo che ancora oggi rivendichiamo con orgoglio e fierezza”.