Super Tuesday, la “notte fantastica” di Trump chiude la partita: Haley verso il ritiro
È atteso per oggi il passo indietro di Nikki Haley dalla corsa per la Casa Bianca. A riferirlo è stata la Cnn, citando fonti informate, all’indomani del Super Tuesday che ha visto Donald Trump vincere in 14 dei 15 Stati in cui si sono disputate le primarie repubblicane. Haley ha vinto solo nel Vermont. “Lo chiamano Super Tuesday per un motivo. E questo è un motivo davvero importante”, ha detto Trump parlando dal suo resort di Mar-a-Lago a Palm Beach, in Florida, aggiungendo che gli elettori gli hanno regalato una “notte fantastica”.
Trump trionfa al Super Tuesday, attesa per il ritiro di Haley
Haley, secondo quanto annunciato, parlerà alle 16 ora italiana da Charleston, in quella Carolina del Sud di cui è stata governatrice dal 2010 al 2017 e dove comunque è stata sconfitta alle primarie. Se confermata, la decisione di ritirarsi risulterà in contrasto con quanto aveva detto nelle scorse settimane, ovvero che sarebbe rimasta in corsa anche dopo il Super Tuesday fino alla fine delle primarie, “fino a quando ha votato anche l’ultima persona, perché io credo in un’America migliore e più luminosa per i nostri bambini”. Ma Haley nel frattempo ha anche perso alcuni dei suoi più importanti finanziatori.
L’ex governatrice punta il dito contro le spaccature nel partito repubblicano
L’esito della giornata clou delle primarie era ampiamente atteso. Così come era stato previsto, infatti, Trump ha sconfitto facilmente l’unica sfidante rimasta in competizione, conquistando nel Super Tuesday 865 delegati. L’ex presidente arriva così a quota 1.057 delegati sui 1.215 necessari per ottenere la nomination alla Convention nazionale repubblicana del 19 marzo. Haley ne ha solo 92. La partita, dunque, è già di fatto chiusa, sebbene all’appello manchi ancora il voto in Arizona, Florida, Illinois, Kansas e Ohio e Haley, subito dopo i risultati di ieri, abbia sostenuto che il partito è spaccato. “L’unità non si raggiunge affermando semplicemente ‘siamo uniti’. Oggi, Stato dopo Stato, rimane un ampio blocco di elettori repubblicani alle primarie che esprimono profonde preoccupazioni nei confronti di Donald Trump”, si legge in un comunicato dello staff dell’ex governatrice della Carolina del Sud.
I risultati di Biden
Anche in casa democratica tutto si è svolto secondo copione. E, del resto, fra i dem le primarie sono pressoché una formalità: Joe Biden, come presidente in carica, non ha veri rivali per la nuova corsa alla Casa Bianca. Biden, anche in questo caso come ampiamente previsto, ha ottenuto tutte vittorie, tranne che nel territorio del Pacifico meridionale della Samoa americana, dove ha prevalso il poco conosciuto imprenditore Jason Palmer. “I risultati di stasera lasciano al popolo americano una scelta chiara: continueremo ad andare avanti o permetteremo a Donald Trump di trascinarci indietro nel caos, nella divisione e nell’oscurità che hanno caratterizzato il suo mandato?”, ha detto Biden in un comunicato. Biden ha bisogno di 1.968 delegati per assicurarsi la nomination democratica. Entrando nel Super Tuesday, ne aveva 206. Le primarie e i caucus ne hanno offerti altri 1.420. Supponendo che Biden continui a vincere le primarie, potrebbe ottenere la candidatura al primo scrutinio, il 19 marzo con i risultati di Florida, Illinois, Kansas e Ohio.
I rumors e i sospetti in casa dem: Michelle smentisce, di nuovo, la discesa in campo
Anche tra i democratici, però, la situazione è assai meno pacificata di come sembri. E, anzi, paradossalmente, è forse più complessa di quanto sia tra i repubblicani, dove per lo meno le carte sono scoperte. Da tempo, infatti, si rincorrono le voci sulle preoccupazioni che si affastellano intorno alla ricandidatura di Biden, con tanto di piani B per le possibili alternative da presentare all’ultimo minuto, in sede stessa di convention nazionale. Tra queste continua a circolare con insistenza il nome di Michelle Obama. Tanto che ieri, proprio mentre Biden si preparava a raccogliere i risultati del Super Tuesday, il suo portavoce Crystal Carson ha dichiarato a Nbcnews che “come l’ex first lady ha ripetuto più volte negli anni, non si candiderà alla presidenza”. “La signora Obama sostiene la campagna per la rielezione del presidente Joe Biden e della vice presidente Kamala Harris”, ha proseguito Carson, mentre il portavoce della campagna di Bide, Kevin Munoz, ha affermato che “il presidente e Michelle Obama sono stati di enorme aiuti nella battaglia per sconfiggere Donald Trump la prima volta e siamo grati di avere la loro voce e sostegno nella lotta per il destino della nostra democrazia questo novembre”.