Stretta finale sul Superbonus e test psicoattitudinali per i magistrati: le norme varate dal Cdm

26 Mar 2024 21:45 - di Redazione
test magistrati

Nuova stretta del governo sul Superbonus, per mettere “un punto finale all’impatto del 2023”. Si tratta di una delle misure assunte dal Consiglio dei ministri, che ha anche dato il via libera ai test psicoattitudinali per gli aspiranti magistrati e varato un pacchetto di semplificazioni in linea con le richieste del Pnrr, oltre all’istituzione di registri per il monitoraggio degli affidi dei minori.

La stretta finale sul Superbonus: stop a sconti in fattura e cessione del credito

“Il governo ha approvato un decreto legge in materia di bonus edilizi ed energetici che elimina ogni tipo di sconto in fattura e di cessione del credito per tutte le tipologie che ancora lo prevedevano”, ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm, chiarendo che “abbiamo eliminato la disposizione dell’Istituto della rimessione in bonus che avrebbe consentito fino al 15 ottobre 2024 le correzioni, con il pagamento di una minima sanzione, di tutte le comunicazioni già intervenute”. Il provvedimento prevede inoltre che da qui in avanti le comunicazioni diventino preventive e che i crediti d’imposta vadano prima a compensare eventuali debiti. ”Attendiamo i dati definitivi, le sorprese purtroppo su questa vicenda non sono mancate, sempre in negativo. Già il conto è salatissimo, anche se qualcuno in qualche modo è entusiasta. Il prezzo per la finanza pubblica, in particolare l’onere del debito, graverà per diversi anni a venire”, ha ricordato ancora il ministro.

Via libera ai test psicoattitudinali per i magistrati

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha poi illustrato l’introduzione dell’esame psicoattitudinale per l’ingresso in magistratura. “Lo fanno in tutta Europa e nessuno si offende”, ha sottolineato il Guardasigilli, ricordando che la richiesta di introdurre i test è arrivata dalle Commissioni Giustizia di Camera e Senato con le osservazioni alla legge delega e, dunque, il governo non fa che recepire una richiesta del Parlamento. Nordio, sgombrando il campo dalle polemiche che hanno accompagnato l’annuncio della misura, ha chiarito che il test si farà solo in sede di concorso e non sarà ripetuto nel corso del servizio, che la sua definizione sarà affidata a professionisti di altissimo livello, come professori universitari, e che tutta la procedura, compresa la valutazione complessiva dell’esito del concorso, resterà tutta in capo al Csm. Dunque,  “non c’è alcuna interferenza da parte dell’autorità politica o del governo”.

Nordio: “Sui test polemiche sterili, di cui mi rammarico come magistrato”

“Quando entrambe le Camere ti inviano determinate osservazioni è un dovere quasi del governo quello di adeguarsi. Purtroppo abbiamo assistito in questi giorni a una polemica di cui mi rammarico come magistrato, come quando è stato criticato il concorso ai soli giudici onorari senza leggere la bozza di un testo ancora in fieri. Sono polemiche sterili, vuote astrazioni polemiche, nessuno ha mai pensato di introdurre valutazioni periodiche dell’attitudine e della psiche dei magistrati”, ha chiarito Nordio, ricordando anche che “questa è un’attuazione della legge delega del 2022, che pone come termine finale essenziale il 30 marzo. Questa attuazione riguarda soltanto l’ingresso in magistratura, quindi tutto quello che abbiamo sentito sulle valutazioni periodiche della psiche dei magistrati sono vuote astrazioni polemiche, perché nessuno ha mai pensato di introdurre una cosa del genere”.

Più tutele per i minori in affido con i registri nazionale e presso i tribunali

Tra le altre misure approvate dal Cdm c’è anche il ddl sull’affido ai minori, illustrato dal ministro per la Famiglia Eugenia Roccella, che tra le principali novità introduce un registro nazionale e uno in ogni tribunale per tenere traccia e monitorare il fenomeno, con particolare attenzione alle situazioni critiche. ”Il ddl – ha spiegato Roccella – serve a tutelare i minori in affido, fuori famiglia, e cerca di prevenire e contrastare fenomeni di istituzionalizzazione impropria o di affidamenti troppo lunghi, cosiddetti affidamenti sine die”.” Vogliamo sapere quante comunità ci sono, quante famiglie disponibili all’affido ci sono, quanti bambini ci sono, cosa succede, garantiamo una tracciabilità e un sistema informativo che ci permetterà di promuovere l’affido. Vogliamo promuovere questa forma di sostegno e aiuto alle famiglie”, ha concluso il ministro.

Con le semplificazioni stop ai diplomifici e la possibilità di scegliere il medico di base in farmacia

Infine, capitolo semplificazioni. Ne sono state approvate 34, che portano a circa 170 quelle già nella disponibilità della Commissione Ue, nel contesto del Pnrr. Fra le più significative si segnala l’abolizione dei diplomifici, con la norma che limita il recupero degli anni al massimo due in uno, e l’estensione del concetto di medicina del territorio grazie alle “farmacie di servizio”, ovvero farmacie che potranno erogare anche dei servizi diversi dalla vendita dei farmaci, come è stato per esempio con la somministrazione dei vaccini durante il Covid. Fra le nuove competenze che potranno andare in capo alle farmacie ci sono, oltre alla stessa somministrazione dei vaccini a partire dai 12 anni di età, anche la possibilità di scegliere il medico di base o il pediatra, senza più bisogno di recarsi alla Asl.

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