Roma, studenti in visita alla mostra su Norma Cossetto. Micich:un patrimonio da condividere con i giovani

27 Mar 2024 17:30 - di Redazione

Oltre cinquanta studenti dell’Istituto paritario Minerva di Roma, accompagnati da docenti, hanno visitato la mostra  permanente dedicata a Norma Cossetto e alla vicenda tormentata del confine orientale, promossa dal Comitato 10 Febbraio e ospitata nella sede del “Rifugio degli Esuli” in via Terme di Traiano a Colle Oppio.

Studenti in visita alla mostra su Norma Cossetto

Promossa dal consigliere del IV municipio di Fratelli d’Italia Matteo Mariani, la visita all’esposizione che ricorda la storia della studentessa istriana sequestrata, violentata e infoibata nel 1943,  è stata illustrata dalla giornalista Sabrina Fantauzzi, curatrice della mostra insieme alla collega Gloria Sabatini, e dallo storico Marino Micich, direttore Archivio Museo storico di Fiume.

La violenza dei partigiani titini e il dovere della memoria

“Norma- ha detto Fantauzzi- era una ragazza di oggi. Sorridente, libera, solare, con tante aspirazioni. Una vita piena di impegni e di speranze improvvisamente spezzata dalla cieca violenza dei partigiani titini. La sua vicenda racconta la terribile storia degli italiani del confine orientale, la rimozione dalla coscienza nazionale che soltanto con l’istituzione della giornata del ricordo ha cominciato a diffondersi”.

Micich: una lunga crociata contro l’oblio

“La presenza degli studenti – ha spiegato Micich – è indispensabile per continuare a trasmettere alle nuove generazioni il senso di Patria e di italianità. La rimozione storica è stata la ragione per cui le associazioni degli esuli si sono organizzate per custodire la memoria, il legame con la terra di origine. Oggi, grazie alla legge, queste tragedie sono diventate patrimonio comune. Ed è un bene che – dal cerchio ristretto degli esuli- il ricordo possa essere condiviso anche con i ragazzi di oggi. Lontani dalle sofferenze di ieri, devono conoscere il sacrificio che questi connazionali hanno affrontato per restare italiani”.

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