Putin: io attaccare l’Europa? Idea insensata. E Zakharova a Macron: “Napoleoncino ricordati cosa accadde al Napoleone vero”
I ‘Napoleoncini” che oggi minacciano di “inviare truppe in Oriente” non dovrebbero “dimenticare le lezioni della Storia”. In particolare di quando le truppe russe entrarono a Parigi dopo avere sconfitto il vero Napoleone. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, mentre si avvicina il 210/o anniversario della resa della capitale francese, il 31 marzo del 1814. In genere, “agli attuali governanti occidentali” Zakharova consiglia di non dimenticare “come sono sempre finiti i loro predecessori che hanno avuto il desiderio di infliggere una ‘sconfitta strategica’ alla Russia”.
La Russia ricorda a Macron la Guerra Patriottica
La portavoce ha ricordato che dopo avere sconfitto nel 1812 l’esercito di invasione di Napoleone, “le truppe russe, dalle mura di Mosca bruciata, portando sulle loro bandiere la libertà per i Paesi e i popoli d’Europa dall’oppressione napoleonica, marciarono per migliaia di chilometri con pesanti combattimenti verso la capitale francese. Che si arrese alla mercé dei vincitori il 31 marzo 1814”. In Russia la vittoria su Napoleone è ricordata come la Guerra Patriottica. Quella sul nazifascismo come la Grande Guerra Patriottica.
Putin: noi disposti a trattare ma l’Occidente…
Parole cui sono seguite quelle di Putin e del portavoce Peskov secondo cui se non si è arrivati ancora a un tavolo di trattative la colpa è dell’Occidente. Così il presidente russo in una conversazione telefonica con il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa il quale da parte sua ha dichiarato che il Sudafrica ha intenzione di continuare a battere tutte le vie diplomatiche per facilitare una soluzione politica della crisi.
Ancora una volta, dunque, il leader del Cremlino non ha perso l’occasione per dire che l’attuale mancanza di un tavolo di confronto con Kiev sarebbe dovuta esclusivamente alla chiusura della controparte occidentale. Un concetto ribadito questa mattina anche dal portavoce presidenziale Dmitry Peskov secondo il quale “l’approccio di spingere l’Ucraina a combattere fino all’ultimo ucraino è ormai dominante in Europa e non verrà cancellato”. Una strategia, secondo Peskov, presente “con sfumature diverse nell’establishment politico europeo”.
Scholz: fare di tutto perché la guerra non degeneri
Intanto in un’intervista al quotidiano regionale Märkische Allgemeine , il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha assicurato che “oltre al forte sostegno all’Ucraina una cosa resta importante ai miei occhi: fare di tutto affinché la guerra non degeneri, il che vuol dire evitare una guerra tra Russia e Nato”. Quanto all’eventuale invio di soldati tedeschi in Ucraina, il capo del governo tedesco è stato tranchant: “Non li manderemo”, ha assicurato. Infine, per quanto riguarda le armi, Scholz continua a rifiutare la consegna a breve termine dei missili da crociera Taurus. “Allo stesso tempo, la Germania sostiene l’Ucraina con armi e munizioni più di qualsiasi altro paese in Europa. Solo per questo spendiamo più di 28 miliardi di euro”, ha affermato.
Putin: se verranno forniti F-16 all’Ucraina saranno abbattuti ovunque si trovino
Le parole di Scholz giungono a poche ore di distanza da quelle dello stesso Putin che, in un incontro avvenuto ieri con alcuni piloti dell’aviazione da guerra russa, ha assicurato che Mosca non ha mire belliche su nessun paese della Nato e non attaccherà la Polonia, gli Stati baltici o la Repubblica Ceca, “ma se l’Occidente fornirà caccia F-16 all’Ucraina – ha avvertito – questi verranno abbattuti dalle forze russe”. “L’idea che attaccheremo qualche altro paese – la Polonia, i Paesi baltici e i cechi hanno paura di questo – è completamente insensata. Sono solo sciocchezze”, ha detto il presidente russo.