Povertà, l’Istat è chiarissimo: quella assoluta è “stabile” e il rischio invece diminuisce. Ma l’opposizione mente

28 Mar 2024 19:01 - di Redazione
povertà

“Sta diventando stucchevole la polemica delle opposizioni sulla povertà. Una polemica che non tiene conto di quanto afferma l’Istat: e cioè che il quadro della povertà assoluta in Italia nel 2023 è sostanzialmente stabile rispetto al 2022. L’indice di Gini, che misura le disuguaglianze dei redditi, è passato da un valore pari a 31,9 a 31,7, mentre il rischio di povertà è sceso da un valore pari a 20 a 18,8.

In una nota Fratelli d’Italia ha ieri replicato alla propaganda delle opposizioni definendo una fake news la notizia secondo cui “con il Governo Meloni aumenta la povertà”. È vero l’opposto: grazie al Governo Meloni in Italia diminuisce la povertà. Lo ha spiegato bene Palazzo Chigi in una nota di pochi giorni fa.

“Ma dove nasce – annota FdI – quindi, questa ennesima fake news della sinistra? Semplice: a causa dell’inflazione diminuisce il potere d’acquisto delle famiglie e questo colpisce prevalentemente i meno abbienti. È un fenomeno che colpisce l’Europa da diversi anni. Fenomeno che, nel biennio 2021-2022, con il precedente Governo, ha comportato un aumento della percentuale di famiglie in povertà assoluta dello 0,6%, passate dal 7,7% del totale delle famiglie residenti del 2021 all’8,3% del 2022. Tra il 2022 e il 2023, invece, grazie alle misure messe in campo dal governo Meloni, gli effetti dell’inflazione sono stati fortemente mitigati ed hanno colpito un numero di famiglie notevolmente inferiore”.

“Si è passati, infatti, dal citato +0,6% di aumento dell’incidenza della povertà del biennio 2021/2022 al +0,2% registrato nel 2023 rispetto al 2022, ovvero un terzo del dato precedente. In altre parole, sempre in presenza di una vivace dinamica inflazionistica, la variazione 2023 è stata del 67% inferiore rispetto a quella registrata nel 2022”.

“Anche dal punto di vista del totale dei soggetti che risultano in situazione di povertà assoluta (corrispondenti al numero complessivo dei soggetti che compongono le famiglie che versano in tale condizione) – conclude la nota – c’è da evidenziare come, tra il 2021 e il 2022, siano aumentati di 357mila unità (+0,7% sul 2021) rispetto al +78mila registrato nel 2023 sul 2022 (+0,1% sul 2022). La sostanziale stabilità, appunto, di cui parla l’Istat. Ma quindi cosa dice la sinistra? Semplice: “c’è l’inflazione, è colpa del governo”. Siamo al “piove governo ladro”.

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