Parini, Sala difende gli studenti e attacca il preside. Che in effetti ha sbagliato: gli occupanti sono comunisti, non fascisti

5 Mar 2024 15:27 - di Redazione
Parini Sala

“Ho trovato fuori luogo le dichiarazioni del preside: definirsi prigioniero politico e dare dei fascisti ai ragazzi mi sembrano dichiarazioni fuori luogo, se vogliamo definirle in maniera benevola, ma sono proprio cose da evitare”. Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala a margine della cerimonia di apertura dell’Anno Accademico 2023/2024 dell’Università Iulm, rispondendo in merito all’occupazione del liceo Parini di Milano. Il preside della scuola ha definito l’azione degli studenti, infatti, “atto di fascismo”, e ha definito se stesso “prigioniero politico”. “Non ho approfondito – ha continuato – i motivi dell’occupazione del liceo Parini, le occupazioni ci sono sempre state e sempre ci saranno”. Ai ragazzi “dico di fare attenzione a riconsegnare la scuola come l’hanno trovata o anche meglio”, ha concluso Sala.

Non la pensa così il governatore della Lombardia Attilio Fontana per il quale le occupazioni sono invece assolutamente da evitare. Intanto è una piccola star mediatica il diciottenne che ha guidato l’occupazione. Che si sbilancia improvvisando ardite tesi a sostegno dell’iniziativa che coinvolge il Parini, il liceo dove si accese la prima fiammata del Sessantotto. “Il Parini occupa per amore. Per amore degli studenti e per la sanità mentale. Per opposizione a un governo che sentiamo lontano. Occupiamo per la libertà di manifestare dopo le manganellate a Pisa e a Firenze. Per gestire meglio l’alternanza scuola lavoro, che è organizzata male e ci toglie il tempo libero. Ci toglie quell’otium che al classico studiamo”.

Resta della sua idea il preside Nunzio Barrella: «Per me l’occupazione è un atto di fascismo. È una manifestazione violenta e antidemocratica. Una minoranza che impone la propria volontà alla maggioranza è il contrario della democrazia. Se impedisci con la forza a qualcuno di entrare in un liceo sei un violento. Queste cose non devono finire a pacche sulle spalle, non bisogna essere ambigui ma chiari su questo punto». Appunto: tanto per essere chiari,quegli studenti non sono fascisti ma comunisti. Non è difficile pronunciare questa parola. E chissà che Sala, in questo caso, non avrebbe concordato…

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