Ora legale, la bizzarra teoria del pediatra: va mantenuta, spostare le lancette contraddice la Costituzione
Per il pediatra Italo Farnetani anche l’orologio si deve sintonizzare con la Costituzione: spostare le lancette, secondo il medico interpellato dall’Adnkronos, contraddice lo Statuto e nuoce alla salute, inibendo la possibilità di sfruttare le virtù della luce. «L’ora legale va mantenuta tutto l’anno», tuona il camice bianco perentorio. Del resto, lo dice da sempre e oggi, in vista del suo ritorno nella notte tra sabato 30 e domenica 31 marzo, lo ripete ancora una volta arrivando finanche a chiamare in causa la Costituzione. Ed è la prima volta, che tra le tante argomentazioni a sostegno o contro la vexata quaestio che da tempo anima il dibattito, viene scomodata addirittura la carta costituzionale…Anzi, in particolare addirittura un suo preciso articolo: il 32. Ma procediamo con ordine.
Ora legale, secondo il pediatra va mantenuta sempre: ecco perché
Andando a scartabellare tra le righe del testo costituzionale, e soffermandosi su uno dei suoi articoli, dunque, Farnetani sottolinea con cura eziologica che «l’articolo 32 recita che “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”». Ergo: e questo è vero, osserva il medico, «il cambio dell’ora rappresenta una duplice contraddizione». E così il pediatra passa a delinearne i contorni e ad analizzarne esegesi e conseguenze. «Innanzitutto – spiega il professore ordinario di Pediatria dell’Università Ludes-United Campus of Malta – perché sono noti gli effetti benefici della luce sulla salute e sull’organismo». E, quindi, l’ora legale che “allunga” le giornate andrebbe resa perenne.
Cambiare l’orario? Per il medico «contraddice la Costituzione» e non giova alla salute
«E poi perché interferire due volte all’anno», adesso e a fine ottobre, quando si ripasserà all’ora solare, intervenire sui ritmi crono-biologici dell’organismo non solo non è una promozione della salute. Ma non è nemmeno nell’interesse della collettività. Perché creare un disagio all’organismo, che perdura per alcuni giorni, con riflessi sul comportamento e il rendimento, è senza dubbio qualcosa di negativo». Insomma, paradosso a parte, dire che tornare a dibattere dell’annosa questione è diventato ormai quasi uno sport nazionale non è proprio dire una castroneria… Stavolta però il quadro delle dissertazioni e recriminazioni cambia: nessuna rivendicazione sul possibile risparmio energetico o strategie economiche per risparmiare sulle bollette. Stavolta, il quadro delle esternazioni cambia sfondo.
Ora legale, un dibattito eclettico: dal sospetto del complotto anti-marxista di Rizzo alla teoria costituzionale…
Così, se tempo addietro di questi tempi un irriducibile Marco Rizzo urlava al complotto anti-marxista, arrivando a invocare addirittura una surreale lotta di classe votata alla causa dell’orologio, convinto che l’idea di lasciare le lancette in avanti, risponderebbe a un complotto capitalista ordito dai “padroni” contro i “lavoratori”, e mirato a ottenere più luce per lavorare di più. Oggi, con buona pace di Rizzo e compagni, con la disamina e le sollecitazioni mosse dal professor Farnetani ci si aggira nei meandri della legge costituzionale e dei suoi articoli. E così, tra le righe dell’articolo 32 a cui il pediatra rimanda pedissequamente, che tutela il diritto alla salute, per proprietà transitiva Farnetani legge «il consiglio di mettere a disposizione dell’organismo più luce possibile».
Ora legale tra vantaggi e richiami di legge
Primo,« per i vantaggi che questa produce sul nostro benessere». Poi, al fine di «evitare cambiamenti bruschi dei ritmi circadiani e relative ricadute negative sull’organismo. Allora manteniamo l’ora legale tutto l’anno», insiste il pediatra. La luce, infatti, fa bene «soprattutto al pomeriggio – precisa –. Quando l’organismo è orientato all’ottimismo». Ecco perché è allungando le giornate come vuole l’ora legale, piuttosto che anticipando il diradarsi del buio come avviene con l’ora solare, che «l’effetto positivo della luce produrrebbe i vantaggi maggiori in termini di salute». Tutto legittimo: ma davvero c’era bisogno di scomodare la Costituzione?