Nordio zittisce il padre della Salis: niente scuse. I test ai politici? “Meloni li ha fatti fare”

29 Mar 2024 8:41 - di Lucio Meo

“Umanamente mi dispiace e rinnovo la mia vicinanza. Ma la giurisdizione di un Paese è sovrana, e le polemiche politiche non aiutano”. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sposa la linea del ministro Tajani: il governo non è contento del trattamento riservato a Ilaria Salis, in aula in manette e senza la concessione dei domiciliari, ma invita ad evitare le strumentalizzazioni politiche che non favoriscono la soluzione del caso. In una intervista al Corriere della Sera, Nordio risponde così alla questione, posta ieri dal padre di Ilaria Salis nel programma di Corrado Formigli, sulle scuse che dovrebbe fare il governo italiano alla ragazza. “Il nostro governo ha fatto e farà il possibile per far mitigare le condizioni di detenzione. Per il resto continueremo a lavorare, preferibilmente in silenzio”.

Nordio, dal caso Salis alle polemiche sui test per i giudici

L’Anm dice che avete aggirato il Parlamento, fa notare il giornalista. “Mi stupisce la grossolana assurdità. Le commissioni sono la sintesi della composizione parlamentare. Impensabile che decidano in modo difforme dalla maggioranza. L’Anm sa che è un po’ come al Csm… aveva criticato il testo senza conoscerlo, come quello sui giudici onorari. Preferirei maggiore prudenza nei rapporti di leale collaborazione. Sul Quirinale, noi siamo sempre rispettosamente attenti e sensibili ai messaggi che Mattarella ha più volte indirizzato sia al Parlamento che alla magistratura…”. Il Guardasigilli poi smentisce qualsiasi dissidio all’interno del governo. “Frottola colossale. Assoluta sintonia. Nel mio primo libro sulla giustizia nel 1997 avevo evocato anche l’esame psichiatrico. Fui chiamato dai probiviri dell’Anm a render conto delle mie idee. Naturalmente li mandai al diavolo”.

Nessun castigo con i test psicoattitudinali

“Credo che tutti i magistrati abbiano assistito ad atteggiamenti quantomeno eccentrici di qualche collega. Molti casi sono finiti al Csm, e potrei rievocarli, sia pure con il dolore di un ex magistrato. Altri sono stati coperti da verecondo riserbo… Il test non mira a rivelare patologie specifiche, ma l’attitudine a certe funzioni. È obbligatorio per il porto d’armi che ai magistrati è concesso per legge, sarebbe assurdo non vi fossero sottoposti”. E Gratteri che invita i politici a farli? “Nel 2021 Giorgia Meloni ha sottoposto tutti i suoi parlamentari al test antidroga, auspicandone l’estensione ai colleghi. Io sono pronto a farlo anche domani. Ma sull’alcol andiamoci piano. Una cosa è guidare ubriachi, una cosa è concederci uno spritz. Vengo dalla terra del prosecco. Mi fosse vietato potrei dimettermi: Churchill salvò l’Europa pasteggiando a champagne e con brandy come dopocena”.

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