Nonno Augias, gli insulti che fanno gongolare la sinistra . Meloni “peluche”, La Russa “mi fa imperlare la fronte”

27 Mar 2024 17:36 - di Redazione
augias

Quando Corrado Augias pontifica la sinistra si inchina. E’ lui che tesse le reti della narrazione delegittimante del governo, della premier, di Fratelli d’Italia, della destra. Prima lo faceva contro Matteo Salvini ora si concentra sulla leader del centrodestra. Parla come se si sentisse secondo a nessuno, neanche a Dio nel quale peraltro non crede dichiarandosi “serenamente ateo”. Qual è il segreto? Dare dignità estetica alla chiacchiera da bar. Invece che dire “piove governo ladro” si usa un’affabulazione più sofisticata. Invece che accusare “è tutto un magna magna” si fanno catilinarie da Floris contro la politica degradata. E per colpa di chi? Di chi sta a Palazzo Chigi naturalmente.

Così abbiamo l’ultima accusa di Augias rilanciata dai social: Meloni trattata come un “peluche” da Biden. E la nostra autorevolezza, dove va a finire signora mia? Ma che gliene frega a Augias visto che non è nazionalista? Nulla. Fino a ieri ridacchiava con tutta la compagnia per il gelo tra Roma e Parigi, faceva il tifo con tutto il carrozzone progressista perché l’Italia fosse isolata, ignorata e derisa, ma ora che Meloni viene ricevuta alla Casa Bianca la stizza gli annebbia le sinapsi e bisogna trovare la delicata ma pungente irrisione. Un peluche. La premier come un “pupazzo” nelle mani del presidente Usa. La caduta di stile è sottile ma innegabile. Invece quelli che hanno preceduto Giorgia Meloni alla Casa Bianca cos’erano? Autorevolissimi? La facevano da padroni? Piedi sul tavolo dello studio ovale e pacche sulle spalle del presidente Usa? Ma quanto sono (siete) ridicoli?

 

Poi occorre fare anche un po’ di allenamento in vista del 25 aprile. E allora c’è Ignazio la Russa da bersagliare. Augias riflette sulla possibilità che Mattarella debba lasciare le consegne alla seconda carica dello Stato. E toccherebbe a La Russa. Il “Voldemort” della politica italiana (eletto anche con i voti dell’opposizione). Ad Augias allora, al solo pensiero, vengono i sudori freddi. Gli si imperla la fronte. Peccato che della cosa non importi nulla a nessuno. Peccato che anche i suoi attacchi siano sgrammaticature cercate, volute e consapevoli. Ma la sinistra ha trovato il suo nonno allenatore. Chi si accontenta gode.

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