“Nicolas chi?”. Schmit, l’anti-Meloni del Pse: il Carneade (con scandaletti) del paradiso fiscale…
“Nicolas who?”, titolò il mese scorso Politico.ue, il più autorevole quotidiano americano on line di politica con un’edizione europea molto letta. In effetti, chi sarà mai questo Nicolas Schmit di cui già nel gennaio del 2024 si parlava come possibile candidato del Pse alla presidenza della Commissione europea? Gli esperti di “Politico” si interrogavano sul Carneade socialista e si rispondevano, boh, mah, chissà, ma il Pse già allora rassicurava i giornalisti: “Si farà conoscere…”. Oggi c’è riuscito, gettando fango sul premier italiano. E annunciandola vittoria. E’ un ottimista, con l’aria vagamente socialista.
Schmit candidato del Pse alla presidenza Ue, con un occhio alla Meloni
Oggi che a Roma il Pse lo ha ufficialmente candidato come successore della Von der Leyen, cercando di sbarrare la strada a una alleanza tra Conservatori e Popolari europei, si è capito che è molto bravo. A parlare male della Meloni, su cui le “cinture nere” in Europa, e in Italia, sono tante. Il Congresso del Pse, che si sta svolgendo alla Nuvola di Fuksas a Roma, ha lanciato la candidatura dell’attuale Commissario europeo per il lavoro e i diritti sociali, il lussemburghese Nicolas Schmit, con il diretto interessato a farneticare cose del tipo “Meloni è un lupo travestito”.
Mister salario minimo con “la coscienza pulita”
Ma chi è Schmit, in effetti? A Bruxelles lo chiamano “Mister Salario minimo”, visto che si è intestato la battaglia per redigere la direttiva europea sul salario minimo diventata una delle bandiere dell’operato dei socialisti a Bruxelles. Anche per questo è anche un punto di riferimento per il Movimento 5 Stelle. Ben note anche le sue battaglie i favore dell’accoglienza dei migranti, peccato che le sue origini lussemburghesi lo abbiano esposto, negli anni, a ironie e critiche sulla difficile compatibilità tra il suo ruolo francescano sui salari e sui migranti e i natali nel paradiso fiscale e anche la sua condizioni di uomo dell’alta borghesia locale.
Ma nel passato di Nicolas Schmit ci sono anche un paio di scandaletti familiari. Nel gennaio 2011, l’ex premier lussemburghese Xavier Bettel lo accusò di aver esercitato un’influenza indebita sulla polizia granducale in due occasioni per far cadere accuse (minori) a due membri della sua famiglia, il figlio allora diciottenne, e la moglie che era stata fermata dalla polizia in auto dopo non essersi fermata a uno stop. Schmit rispose di sentirsi con la coscienza a posto e non porse l’altra guancia. Da bravo francescano.