Mussolini in trionfo in una chiesa di Montreal fa impazzire “Repubblica”: “Via il quadro per la cancel culture”
Già nel 2020 oltre trecento personalità del mondo della cultura, di cui la metà di origine italiana e quasi tutte di sinistra, avevano firmato una lettera-petizione nella quale si chiedeva alle autorità religiose e civili competenti di operare una contestualizzazione storica dell’affresco in cui è raffigurato Benito Mussolini insieme a quattro gerarchi fascisti.
In sintesi, o rimuovere o spiegare bene, a caratteri cubitali, chi era quel personaggio raffigurato nell’abside della Chiesa Notre-Dame-de-la-Defense, nella Piccola Italia di Montréal, in Quebec, Canada, quadro dipinto da Guido Nincheri nel 1931 che raffigura il tema dei “Patti Lateranensi”, gli accordi sottoscritti nel 1929 tra il Regno d’Italia e la Santa Sede: su quell’affresco c’è il Duce trionfante a cavallo, tra Michele Bianchi, Emilio De Bono, Italo Balbo e Cesare Maria De Vecchi. In più, altro “delitto” per la sinistra, tna statua di fronte alla chiesa ricorda le “vittime di tutte le guerre”, tutte.
Notre Dame de la Défense è una delle chiese della comunità italiana di Montréal, in Québec ed è qui che in questi giorni si è riaperta la diatriba sulla “cancel culture”, con la discussione su quel quadro su Mussolini che a sinistra appare offensivo per la comunità stessa. Per Repubblica, che dedica al tema un lungo articolo, ovviamente l’opera andrebbe rimossa o spiegata, in termini spregiatici.
La furia iconoclasta della sinistra sul quadro di Mussolini nella chiesa di Montreal
“Chi ha chiesto una risignificazione dell’affresco di Mussolini si è scontrato con forti e inaspettate resistenze. Luca Sollai, storico e ricercatore al Centro di studi e di ricerche internazionali dell’Università di Montreal (Cérium), ha fatto parte del comitato che qualche anno fa avanzò alcune possibili soluzioni per contestualizzare l’affresco. Ancora stupito Sollai racconta che l’iniziativa partiva dalla semplice necessità di ricomporre la realtà storica con la propaganda fascista: nessun furore iconoclastico, ma proposte come l’apposizione di una targa esplicativa che inquadrasse storicamente l’opera. Ma senza risultato. Nonostante il comitato fosse forte di centinaia di firme a sostegno della risemantizzazione dell’opera, fu permesso solo di modificare alcuni paragrafi della guida che illustra la chiesa. Il duce rimane tuttora trionfante sul suo cavallo, senza contraddittorio”, ricorda il quotidiano romano. “Si può arrivare a difendere una dittatura pur di non perdere sé stessi – scrive Repubblica – secondo cui oggi, “mentre si assiste da parte di molti esponenti del governo italiano a un ritorno nell’agone della retorica pubblica di parole come Nazione, Patria e Onore, la lezione della comunità italiana di Montréal sembra suonare come un monito amaro: vi sono retoriche la cui potenza scavalca il semplice intento propagandistico, andando a impattare su sentimenti profondi e incidendo ferite nel tessuto connettivo di una comunità”.
La Madonna della Difesa è stata la prima chiesa costruita a Montreal da emigranti italiani. A Casacalenda c’era già un Santuario dedicato alla Madonna della Difesa, e la comunità originaria del paese a pochi chilometri da Larino volle con questo gesto sentirsi meno lontana dalla propria terra. Fu eretta nella “Little Italy” (anzi, Petite Italie, in questa parte del Canada la lingua principale è il francese), dove abitavano molti connazionali e dove tuttora sono presenti molti negozi e ristoranti italiani. In Italia quel quadro, quasi certamente, sarebbe stato già rimosso…