Meloni punge il M5S: “L’Istat dice che c’è meno rischio povertà, mi ha sorpreso: non era stata abolita?” (video)

19 Mar 2024 20:10 - di Sveva Ferri
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All’ennesima interruzione da parte dell’opposizione, accompagnata da enne richiami, Ignazio La Russa ha cercato di stemperare: “Tanto non si sentono”. “Ma io li sento presidente, e sono stata in religioso silenzio durante gli interventi”, ha risposto Giorgia Meloni. Le repliche del premier al dibattito in Senato sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 21 e 22 novembre sono state, come dire, frizzanti. Non lunghe, ma intense. Con una serie di colpi messi a segno da Meloni nei confronti di un’opposizione che troppo facilmente ha prestato il fianco su, in particolare: coerenza delle posizioni sull’Ucraina, richiamo alla necessità di lavorare per la pace, Pnrr e dati economici e povertà.

La lezione di Meloni al Pd sull’Ucraina: “Ci sono temi su cui non si fa campagna elettorale”

Meloni ha aperto il suo intervento ricordando Marco Biagi e dicendosi colpita dal fatto che il gesto della pistola contro di lei da parte di uno studente presente alla seduta avvenisse proprio nella ricorrenza del sacrificio del professore ucciso dalle nuove Br. Fin qui, concordia in aula. Il premier poi è passata alle risposte e al Pd che aveva agitato il tema delle presunte spaccature nella maggioranza sull’Ucraina ha ricordato che “questo governo ha dimostrato sempre la stessa posizione e coesione, qualche tentennamento sta da altre parti”. “E stavolta non mi riferisco al M5S, ma al Pd che per esempio si è  astenuto sull’invio delle armi”. Meloni quindi ha ricordato che con lei non si può neanche far valere il discorso della differenza tra lo stare al governo e lo stare all’opposizione, “perché io quando ero all’opposizione ho tenuto esattamente la stessa posizione, perché ci sono temi su cui non si fa la campagna elettorale: riguardano la dignità della nazione”. Il colpo è arrivato, ma è stato incassato senza particolari ripercussioni.

L’avvertimento sul rischio di considerare “paria” alcuni partner europei

Non lo stesso è accaduto quando Meloni ha risposto sul tema dei rapporti con Orban, ribadendo che “io dialogo con tutti, trattare qualcuno come un paria indebolisce l’Europa”. “Io parlo con tutti ma faccio gli interessi dell’Italia, è un errore isolare i ‘condomini’ antipatici, perché poi quando si deve ristrutturare tutto il condominio anche loro hanno i millesimi”, ha proseguito Meloni, facendo arrabbiare tantissimo il Pd, e Scalfarotto in particolare, quando ha sottolineato che per loro anche la Polonia prima era tra i paria, salvo poi uscire dal circuito dei non frequentabili da quando al governo non ci sono più i conservatori. “Anche io ho interessi di partito e sono molto orgogliosa del mio partito, ma per me niente viene prima dell’interesse dell’Italia”. La Russa iniziava a faticare a tenere buoni i senatori dem.

L’ironia amara su Conte con la pochette che dice a Zelensky di mettere la cravatta

Il picco delle intemperanze dai banchi dell’opposizione, però, si è raggiunto quando Meloni ha replicato al M5S. E, d’altra parte, l’assist era stato di quelli che non si possono mancare. “Io sono pronta ad accogliere le proposte per la pace, ma dobbiamo scendere nel concreto e – ha chiarito – proposte concrete non ne ho sentite”. “La cosa più concreta che ho sentito dire a Conte è stata che Zelensky dovrebbe per avere la pace dovrebbe mettersi la cravatta. D’altra parte lui governava con la pochette…”, ha proseguito il premier, ritornando seria per sottolineare che “è una cosa molto pesante dire a qualcuno che vede i propri cittadini morire ogni giorno come si dovrebbe vestire”. “Mi rendo conto dell’imbarazzo”, ha commentato Meloni andando oltre il rumoreggiare, aggiungendo che “mi corre l’obbligo di ricordare che Putin prevedeva una guerra lampo che l’avrebbe portato a Kiev, mentre ciò non è successo e questo non è un fallimento per l’Ucraina”. “La Russia è più forte e per questo Kiev si deve arrendere? Non mi convincerete mai che questa sia la soluzione”, ha ribadito il premier, ricordando che un atteggiamento del genere è un rischio per tutti.

L’affondo di Meloni: “L’Istat dice che c’è meno rischio povertà, mi ha stupito: non era stata abolita?”

Non è andata meglio ai pentastellati sul fronte economico. “La ragione per la quale l’Italia ha avuto l’ammontare più importante per il Pnrr non sono le capacità diplomatiche dell’allora governo, ma il fatto che l’allora governo aveva messo l’economia italiana in estrema difficoltà. E questa è storia”, ha replicato Meloni alla rivendicazione M5S secondo cui l’Italia avrebbe avuto cifre particolarmente importanti grazie alla credibilità di Conte. I fondi, infatti, ha ricordato il premier, furono attribuiti in base “a quanto fossero drammatici i parametri economici dei singoli Paesi”. “Bisogna essere fieri dei risultati economici che l’Italia sta raccogliendo in queste settimane e che sono rilevati da organismi terzi: record occupazionale, aumento del reddito medio delle famiglie, lo spread ai minimi dai due anni, siamo i primi in Ue per la realizzazione del Pnrr”, ha quindi proseguito il premier, sottolineando che “l’Italia è cresciuta più della media europea”. “I dati dell’Italia migliorano, capisco quindi il vostro imbarazzo”, ha commentato ancora Meloni rivolta a interlocutori sempre più nervosi e pronti ormai per il colpo finale: “L’Istat ha anche detto che è diminuito il rischio di povertà e questo mi ha colpito molto perché sapevo che era stata abolita…”.

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