Meloni, da Toronto chiarimento con stoccata: rapporti ottimi con Mattarella, la sinistra vuole creare crepe
«I miei rapporti con il presidente della Repubblica sono ottimi, ma c’è un tentativo di creare una crepa fra Palazzo Chigi e il Quirinale per schermare la contrarietà alla riforma del premierato». Giorgia Meloni dal Canada per il secondo appuntamento della missione internazionale dopo l’incontro con Biden a Washington, chiarisce con fermezza e smentisce nettamente qualsiasi tensione con il Colle generata sulla frase pronunciata dopo il richiamo del Presidente della Repubblica sull’uso dei manganelli ai cortei: «Io penso che sia molto pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra». Una dichiarazione su cui la sinistra ha imbastito una rete di pretestuose recriminazioni e che ieri, dal Fairmont Royal York di Toronto, che ha appena ospitato il bilaterale e il successivo pranzo tra la premier e il primo ministro canadese Justin Trudeau, rispedisce al mittente: non era una risposta a Mattarella.
Giorgia Meloni da Toronto: ottimo rapporto con il Colle
Con chi ce l’aveva Giorgia Meloni? Lo dice apertamente il presidente del Consiglio: «Con la sinistra capace di criticare ma non di esprimere solidarietà con le forze dell’ordine – afferma – . Vedo un tentativo di creare una crepa nei rapporti con il Quirinale ma i rapporti con Mattarella sono ottimi», nonostante – aggiunge il premier – «si cerchi di creare uno scontro con il capo dello Stato per dire, “vedete che la Meloni vuole toccare i poteri del capo dello Stato?” Ma io – sottolinea Meloni – ho fatto una riforma che non tocca i poteri del Colle. La sinistra non potrà usare la figura del Presidente della Repubblica per fare la campagna elettorale contro il premierato». Parole chiare, repliche nette: dopo il bilaterale con Trudeau, la premier si concede a telecamere e giornalisti per quasi mezz’ora e in almeno tre momenti torna sul dibattito che in tiene banco in Italia: le parole di Sergio Mattarella sugli scontri di Pisa.
Stoccata e affondo della premier alla sinistra sul premierato (e non solo)
Tre occasioni per chiarire tre punti nodali: smentire qualsiasi tipo di tensione con il Colle. Rinnovare la sua stima al capo dello Stato. E mettere a tacere la sinistra che «usa» il Quirinale per fare campagna elettorale sul premierato. Perché, sul premierato e l’ostruzionismo della sinistra, rivolgendosi a favore di telecamera e direttamente agli italiani, la Meloni torna a ribadire fermamente che chi è contro il ddl Casellati deve avere il coraggio di dire che i cittadini devono scegliere da chi farsi governare. E non attribuire questa posizione al presidente della Repubblica. Quanto al merito della gestione dell’ordine pubblico per i cortei degli studenti di Pisa, invece, precisa: «Insisto – dice – : non c’è nessuna distanza con il Presidente della Repubblica su questo tema. Poi bisogna valutare se c’è qualcosa di più da fare. Ma qualcosa è andato storto in alcuni casi, e bisogna vedere le responsabilità». Concludendo: «Mattarella ha espresso solidarietà agli agenti, una cosa che non ho visto fare ad altre istituzioni. E tra le altre istituzioni c’è il Parlamento, e i parlamentari di sinistra».
Meloni sul caso Sardegna e l’ipotesi del riconteggio delle schede
Un incontro stampa, quello della Meloni da Toronto, aperto alla discussione a 360 gradi. E allora, restando sulle tematiche di casa nostra la premier non esclude, al ritorno in Italia, di chiedere il riconteggio delle schede in Sardegna. «Aspettiamo, non lo so. È una decisione che non voglio prendere adesso, valuteremo», afferma chiarendo tra l’altro di «non essere pentita della scelta del candidato». Perché «le cose a volte vanno bene e altre volte no» e «ognuno si assume la responsabilità». Truzzu, aggiunge, «lo conosco da tanti anni e lo considero una persona capace e per bene, oltre che un militante di lungo corso». Insomma, non è esclusa una richiesta di ricontare i voti, anche se «bisogna aspettare il primo riconteggio» e «poi valuteremo che cosa fare». Certo, «mi pare che lo scarto si stia assottigliando» e «le cose sono andate meno peggio di quello che sembrava».
Spazio alla politica estera, da Kiev al Medio Oriente
Infine, spazio alla politica estera. Pertanto, relativamente al G7 afferma: «Sono ottimista su importanti risultati che vorrei fossero concreti”, dice la premier facendo un bilancio della sua visita in Canada e Usa. Sono state registrate «grandissime convergenze sulle priorità italiane» afferma parlando di “un bilancio molto positivo». «Per la prima volta – rivendica orgogliosamente – ci sarà un G7 sulla disabilità e l’inclusione: un’idea che è piaciuta molto». Quindi, dal Medio Oriente a Kiev, a chi le chiede chiarimenti su Zelensky, che in occasione del vertice del G7 che si è svolto una settimana fa a Kiev, ha ringraziato l’Italia per il suo sostegno, affermando però che nel Paese ci sono «troppe personalità filo-russe», la Meloni risponde: che in Italia «vige la libertà di opinione». Quindi «difficilmente è possibile fare delle liste di proscrizione perché qualcuno non la pensa come noi». Detto ciò, continua la premier, sono «andata a rileggere le dichiarazioni» e «mi sembra che siano state presentate in maniera un po’ particolare». Zelensky, insomma, «non mi ha mai posto la questione delle liste». E, soprattutto, «ha parlato di cittadini con passaporto russo, specificando che non ci sono italiani».
Dalla questione filoputiniani al Mar Rosso
Poi, soffermandosi sul Medio Oriente, Meloni prima di lasciare Toronto offre altri spunti di riflessione, partendo dal presupposto che «il dialogo va continuato e anche l’assistenza umanitaria che l’Italia non sta facendo mancare». E ancora. «A Kiev abbiamo parlato anche di Medio Oriente. Ho proposto anche a Biden e Trudeau di fare uno statement del G7 anche sul tema, sperando che possa aiutare la de-escalation». Infine, nel Mar Rosso, ricorda poi Meloni, «abbiamo sostenuto tutti gli interventi avviati». E «quello che è accaduto oggi dimostra quanto bisogno ci sia di rimanere concentrati su quel quadrante. Faccio i miei complimenti alle Forze armate italiane e a Cavo Dragone, continueremo a lavorare per la sicurezza».