Marsilio ironizza sulla sinistra: neanche riesumare Bersani e Vendola gli è servito…

11 Mar 2024 13:57 - di Chiara Volpi
Marsilio

«Il campo lungo ha battuto il campo largo, è una battuta che fa morale in tutta Italia». Dopo i saluti e i ringraziamenti di rito, il governatore che si presenta alla stampa a Palazzo Silone dell’Aquila per l’analisi e i commenti di rito post-vittoria elettorale è un Marco Marsilio soddisfatto, sereno, determinato e anche ironico. La vittoria a furor di popolo che i cittadini abruzzesi gli hanno riconosciuto “in lungo e in largo” per l’appunto, dalla costa al centro, passando per città e territori limitrofi, e su cui gli avversari gli hanno tributato il doveroso plauso – sia D’Amico che Conte gli hanno telefonato complimentandosi per la netta affermazione, ha confidato il presidente rieletto – è la conseguenza di un impegno e di una credibilità che dall’Abbruzzo arriva a Roma e torna indietro. E in uno dei passaggi della conferenza stampa Marsilio lo conferma con chiarezza: «Parafrasando lo slogan della nostra campagna “il governo che fa bene all’Abruzzo”, dico anche che c’è un Abruzzo che ha fatto bene al governo».

Marsilio, da Schelin a Conte, passando per Travaglio: alla Meloni, fiera della vittoria, ho detto «dormi tranquilla»

Anche per questo, commentando il fervore dell’attesa dei risultati e la certezza di un risultato maturato nel tempo e sul campo, Marsilio aggiunge una nota di colore che sdrammatizza l’istituzionalità dell’appuntamento post-elettorale con la stampa, dicendo: «Con Giorgia Meloni ci siamo tenuti sempre in contatto, l’ho mandata a dormire presto dicendo “stai tranquilla”. Aveva quel momento di ansia che tutti abbiamo quando aspettiamo gli exit poll. E’ andata a dormire molto contenta e molto fiera. La ringrazio per la sua dedizione». Solo qualche minuto prima, del resto, sul punto Marsilio ha affermato: «Non ho mai avuto dubbi sull’esito finale di questo risultato. Potrei sventolare sondaggi che sin da giugno abbiamo predisposto: sondaggi che smentiscono una narrazione un po’ autoassolutoria dei nostri avversari».

La vittoria netta smentisce la narrazione della sinistra, giornalisti compresi

Così come, prosegue il governo Marsilio fresco di vittoria elettorale, l’esito del voto in Abruzzo ha smentito «la narrazione mediatica sul vento sardo. La rimonta. I cittadini hanno capito la proposta schizofrenica e contraddittoria dei nostri avversari», sottolinea l’esponente di FdI. E il verdetto popolare di ieri ha sconfessato propaganda, j’accuse faziosi e finanche «i sondaggi finti diffusi a spregio della legge». In conferenza stampa il governatore dell’Abruzzo non nasconde di essere ancora indignato e sconcertato per quanto accaduto la sera prima della chiamata alle urne, con l’attacco pretestuoso sferrato da Travaglio dai microfoni del canale Nove. Un attacco fuori tempo massimo e assolutamente infondato, per cui Marsilio ha annunciato azioni legali.

Marsilio vs Travaglio and co: «Attacchi tracimati in calunnia, aspetto tutti in tribunale»

E sul punto Marsilio torna con nettezza: in campagna elettorale contro di me «ci sono stati attacchi tracimati nella calunnia» e non sono mancati i «troll da tastiera… Darò appuntamento a tutti in tribunale. Non accetto che venga messa in discussione la moralità mia e della mia famiglia per creare una becera campagna elettorale», ha puntualizzato con fermezza Marsilio in conferenza stampa. Precisando oltretutto con chiaro riferimento a Roberto D’agostino, «che lavora in smart working da Roma e in Abruzzo non si vede». Passando per le polemiche sulle origini e sulle due anime, quella romana e quella abruzzese, che convivono in lui, con una stoccata alla Schlein: «È strano che una persona con tre nazionalità non riesca a comprendere come si possa essere abruzzese e romano». Fino ad arrivare a Travaglio e alla tracimazione in attacchi personali, di cui chi ha avuto voce in capitolo dovrà rispondere. «Il nome mio e di mia moglie non è mai apparso su alcun registro degli indagati. Siamo usciti immacolati da 5 anni di gestione», ha rimarcato il presidente dell’Abruzzo.

Una narrazione che i cittadini hanno respinto con nettezza

Sottolineando contestualmente che il problema non è tanto quello dell’ossequio o del riferimento a regole precostituite, che il governatore definisce come inutili, e che, aggiunge, «ho consigliato alla premier di superare». «Par condicio, divieto di pubblicazione dei sondaggi, silenzio elettorale: aboliamo queste regole. Io penso che gli elettori siano adulti e responsabili e non si facciano condizionare troppo». Come non si sono fatti condizionare da una narrazione degli avversari, stampa e tv al seguito compresi, che hanno descritto la catastrofe. Un racconto che i cittadini hanno respinto con nettezza. Infine, a proposito della narrazione della sinistra, Marsilio nel riconoscere il «risultato storico» conseguito («abbiamo fatto un capolavoro», ha commentato), non manca di rilevare gli aspetti demagogici che hanno segnato a caratteri di fuoco la narrazione degli avversari proposta in campagna elettorale, sottolineandone con ironia la non credibilità e l’inefficacia.

Marsilio: «Non avremo avremo problemi a fare la giunta»

Hanno parlato della presenza dei ministri – che peraltro in Abruzzo sono sempre ciclicamente venuti, rileva il governatore – ma è stato curioso assistere alla calata in massa delle vecchie glorie, da “zio Bersani a nonno Vendola, fino a Calenda e Renzi: si sono mobilitati proprio tutti… Non so chi altri potessero riesumare per galvanizzare la situazione…», punge il governatore dell’Abruzzo. Ma adesso tocca di nuovo al centrodestra amministrare e governare.  sul punto, rassicura Marsilio, «non avremo problemi a fare la giunta. Nella composizione della squadra peseranno buonsenso. Competenza. Riconoscimento dei pesi e dei valori, sia numerici che di qualità». E si ricomincia.

 

 

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