Marine Le Pen: “Appoggio incondizionato all’eroica resistenza ucraina. No ai bluff di Macron”

14 Mar 2024 17:18 - di Alessandra Danieli

Sì incondizionato alla causa ucraina e al popolo di Kiev, definito “martire” dell’aggressione di Mosca ma nessuno sconto alla politica irresponsabile del presidente Macron, che sta sfruttando cinicamente il conflitto a fini elettorali. Questo il senso del lungo intervento di Marine Le Pen, leader del Rassemblement national, davanti all’Assemblea francese chiamata a votare, due giorni fa, sugli aiuti a Kiev dopo un dibattito molto vivace, seppure il voto fosse simbolico e non vincolante. Un voto sul quale i deputati di Rassemblement national si sono astenuti. Al centro del dibattito l’accordo bilaterale di sicurezza franco-ucraino per il quale Parigi si impegna a fornire fino a 3 miliardi di euro di sostegno aggiuntivo, rispetto a 1,7 miliardi di euro nel 2022 e 2,1 miliardi di euro nel 2023.

Le Pen: massimo sostegno all’eroica resistenza ucraina

“Nel 2022 la Russia ha scatenato una guerra alle porte dell’Unione europea e una crisi geopolitica che è senza dubbio la più drammatica degli ultimi 20 anni con centinaia di migliaia di morti e feriti causati da questa terribile guerra”, ha detto la Le Pen ricordando “il rispetto e il sostegno al milione di sfollati civili” forniti dalla Francia. “È innanzitutto grazie all’eroica resistenza del popolo ucraino che la Russia si è trovata nel fallimento – ha sottolineato –  la Francia ha fatto il massimo nel giusto sostegno a questo eroismo. Penso innanzitutto a Siviglia e ai villaggi che hanno accolto migliaia di profughi come hanno fatto Louis Aliot a Perpignan o Steve Briois Hénin-Beaumont. Ma anche l’appoggio materiale fornito all’esercito ucraino su questo punto”.

“Abbiamo dei doveri verso il popolo francese”

Detto questo la Le Pen, rivolgendosi al primo ministro Attal (che aveva equiparato l’astensione a una fuga e rilanciato l’idea di Macron “Non ci fissiamo alcun limite di fronte alla Russia, che non se ne fissa nessuno”), ha attaccato la politica del presidente Macron  sull’eventualità  di un futuro invio di truppe in Ucraina. “Al di là dei nostri doveri verso il popolo ucraino martire, abbiamo dei doveri verso il popolo francese. E pertanto è a lui, signor primo ministro, che dobbiamo la trasparenza democratica e la verità che ci chiede”.

L’accordo non soddisfa le condizioni essenziali

Per fortuna gli annunci bellicosi di monsieur le president sono stati respinti all’unanimità dalla comunità internazionale da Washington a Berlino da Oslo a Madrid. “L’economia russa purtroppo non è in ginocchio e ha colpito duramente le famiglie francesi. Non facciamo una guerra energetica quando abbiamo poca o nessuna energia. Al contrario avremmo potuto fare una guerra agricola quando abbiamo l’agricoltura, è più coerente”. Quindi è entrata nel merito dell’accordo che “non  soddisfa – ha detto – le condizioni essenziali: da un lato il suo carattere necessario e dall’altro il suo carattere proporzionato. La Francia finora non ha avuto bisogno di concludere un accordo specifico rafforzando la sua posizione militare sul fianco orientale della Nato. Lo ha fatto solo rispettando gli impegni assunti nel quadro del Trattato del Nord Atlantico inviando attrezzature per il carburante e mezzi finanziari all’Ucraina”.

Serve un controllo periodico

E ancora ha sollecitato un controllo periodico, “tanto più essenziale, quando si tratta di sessioni di equipaggiamento militare che vengono inevitabilmente adottate a scapito del potenziale delle nostre stesse forze armate. Mentre le relazioni parlamentari evidenziano da anni la natura campionaria delle nostre forze e l’insufficienza di munizioni”.

Un disegno opaco sulle armi

La Le Pen ha accusato il governo francese di perseguire un “disegno opaco proprio sulle armi di cui dispongono oggi i nostri soldati. Cosa farete domani se il nostro gruppo si ritroverà incapace di avere mezzi adeguati per rispondere ad una crisi di grande intensità, crisi che lei giudica plausibile negli anni?”.

Avete sfruttato la guerra per l’agenda elettorale

Quindi ha attaccato le strumentalizzazioni sulla guerra e il racconto fuorviante sulla posizione delle opposizioni (e quindi di milioni di francesi) secondo il quale “o si è filo Macron o si viene accusati di essere filo-Putin”.  “Avete deviato, sfruttato, strumentalizzato una crisi internazionale importantissima per metterla al servizio di un’agenda elettorale a breve termine”, ha accusato la Le Pen.

Serve realismo per rendere possibile la pace

“Questa guerra finirà inevitabilmente in una trattativa. L’obiettivo della Francia e dei suoi alleati deve essere, quando sarà giunto il momento in cui l’Ucraina si presenterà nella situazione più favorevole per ripristinare la sua integrità territoriale, privo di qualsiasi disegno strategico”. La leader di Rn sottolinea l’opportunità di una politica realistica “che renda possibile la pace. È innanzitutto necessario definire le condizioni per spegnere l’incendio e garantire la sicurezza della regione grazie ad una Francia mediatrice”.

La Francia sta svanendo ed è una grande tristezza

Nessun fuga in avanti dietro l’alibi degli aiuti a Kiev che restano uno dei temi dominanti della campagna elettorale, con i sondaggi che vedono la destra di Le Pen in nettissimo vantaggio. “La Francia sta svanendo ed è una grande tristezza – ha concluso – che non si dica che è sull’accordo che stiamo votando e non sul vostro discorso in cui non c’era nulla di preciso. Quindi per la sicurezza dei francesi non possiamo rispettare le condizioni che avete fissato in questo accordo. Ma dimostrare il nostro sostegno per l’Ucraina attraverso l’astensione”.

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