Mafia a Bari, le farneticazioni dei “giornaloni” contro il governo: è una “congiura” di destra…

21 Mar 2024 9:30 - di Federica Argento
Mafia Bari

L’ispezione decisa dal ministro Piantedosi per valutare le infiltrazioni mafiose a Bari non ha fatto solo “sbroccare” il sindaco Decaro che l’ha presa sul personale parlando di “atto di guerra”; non ha mandato in tilt soltanto il Pd e le opposizioni che hanno parlato di una manovra elettorale ordita dal governo contro il Pd. Ma ha fatto perdere il lume della ragionevolezza a gran parte della stampa che cavalcano la “guerra” contro il Viminale, dunque, contro il governo. Chiariamo che il mandato ispettivo del ministro è un “atto dovuto” a seguito dellindagine giudiziaria della Procura di Bari che ha portato a più di 100 arresti nel capoluogo pugliese e alla nomina, da parte del Tribunale, ai sensi dell’art. 34 del codice antimafia, di un amministratore giudiziario per l’azienda Mobilità e Trasporti Bari, partecipata dallo stesso Comune. Un’operazione di chiarezza che si è svolta in passato anche nei comuni guidati dal centrodestra, alcuni dei quali poi sciolti per mafia. Il Viminale del resto ha chiarito che intende “combattere le mafie, non i sindaci”. E già il procuratore di Bari, Roberto Rossi, ci tenne ad escludere il coinvolgimento del sindaco Decaro. Eppure l‘iniziativa di Piantedosi è stata accolta come un affronto.

Così Repubblica, Fatto e Domani “dichiarano guerra” al governo sul caso Bari

I giornaloni accompagnano il “martirio” del sindaco Decaro che ha fatto una sceneggiata con rara aggressività verbale,  paragonando governo e centrodestra ai «Savastano di Gomorra. Iniziamo da Repubblica: “Bari, colpo di mano. Blitz pianificato dal Viminale”. Il Domani individua i “nemici”: “La destra e la congiura pugliese”. E se un lettore non avesse capito bene spiega: “Attacco al Pd per vincere col trucco“. A Bari si voterà in concomitanza on le Europee di giugno e tutte le opposizioni si sono cimentate in dichiarazioni-fotocopia definendo la commissione Piantedosi un’operazione ordita a fini elettorali. il sindaco di Bari Decaro è arrivato a parlare di “operazione Gomorra”.

Bari, chiarire sulle infiltrazioni mafiose per il Fatto e un “Romanzo Viminale”

Quindi arriviamo al Fatto quotidiano, che pure solitamente è giustizialista fino al midollo, ma che per il caso Bari fa un’eccezione, diciamo così. E titola “Piantedosi assedia Bari”. Ma il meglio – si fa per dire-  il quotidiano di Travaglio lo dà nelle pagine interne dove campeggia il titolo: “Romanzo Viminale”. E’ il colmo. Di fronte ad un’infiltrazione mafiosa nelle istituzioni come quella che sta emergendo a Bari e su cui il Viminale ha il dovere di fare chiarezza, la politica dovrebbe essere unita nella ricerca della verità. Invece si è aperta una faida tra le istituzioni, Pd e quotidiani schierati che ha dell’inverosimile. Non si può ascoltare la violenza verbale del sindaco Decaro, che perde la testa, attaccando a testa bassa governo e centrodestra, paragonandoli ai «Savastano di Gomorra». Espressioni colpevoliste e violente del genere, del resto, sono manna per alcuni giornali che “sceneggiano” un duello rusticano anziché auspicare la chiarezza che si deve quando si parla di criminalità organizzata.

Ricercare la verità sulle infiltrazioni mafiose diventa lo spunto per infangare il governo

Anzi, fa notare Augusto Minzolini” sul Giornale a proposito del sindaco Decaro, “proprio per il ruolo che ricopre e il fatto di essere stato chiamato in causa da un pentito, dovrebbe essere il primo ad esigere un chiarimento; a chiedere di andare fino in fondo – pure con il lavoro della Commissione richiesta del ministro dell’Interno – per spazzare via ombre e dubbi. Un chiarimento, ovviamente, che non sia animato da un pregiudizio politico. In più dovrebbe far tesoro – ma non solo lui – di quest’esperienza a futura memoria: quando in simili frangenti si troveranno altri”.

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