Lollobrigida: “Il centrodestra è più forte di due anni fa. L’elmetto? Lo metto da quando ero ragazzo”
“Siamo più forti di due anni fa”. L’elmetto? “Lo metto fin da quando ero un ragazzo”. “No a regole draconiane contro i nostri agricoltori”. Francesco Lollobrigida a 360 gradi spazia dal risultato elettorale dell’Abruzzo alle aspettative per le Europee di giugno; fino alla batosta arrivata dall’Europa con la direttiva cosiddetta “ammazza stalle” (con il no di FdI e Lega) sulla stretta sulle emissioni anche per gli allevamenti di suini e pollame. In un’intervista rilasciata al Messaggero il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare parte dall’Abruzzo per spiegare una vittoria legata al buon governo del neo riconfermato governatore Marsilio, affermando che sul «della Sardegna erano state fatte delle analisi un po’ “drogate”».
Lollobrigida: “il centrodestra è più solido di due anni fa perché…”
La vittoria alle regionali in Abruzzo rappresenta “un dato politico positivo per il centrodestra, in una regione forse più facile per noi, ma su cui c’è stato il valore aggiunto del buon governo: non era mai successo che un presidente uscente venisse riconfermato. Si conferma anche il centrodestra a trazione Fdi, visto che tra noi e lista Marsilio prendiamo il 29,5%: un buon dato del centro che tra Forza Italia, Lupi e Cesa fa il 16% e che la Lega tiene rispetto alle politiche». Il centrodestra è più forte ora rispetto alle politiche del 2022, argomenta Lollobrigida citando i dati: “Il centrodestra e più stabile e più solido perché la sconfitta in Sardegna è stato un inciampo. Che però ci ha indotto a fare delle riflessioni e magari a risvegliarci un po’ dal torpore che puoi avere quando le vinci tutte. Come una sorta di pizzicotto sulla guancia. Abbiamo dato un segnale di ripresa, ci siamo mobilitati di più, abbiamo serrato i ranghi e questo lavoro è stato apprezzato dai cittadini”.
“Europee?Puntiamo a prendere un voto più delle politiche 2022”
Restando in Sardegna, “il centrodestra – sottolinea- rispetto alle politiche di 18 mesi fa ha preso più voti, il 48% rispetto al 40%”. Dunque la coalizione è in grande spolvero e gli auspici per le Europee. Cosa si aspetta? “Puntiamo a prendere un voto in più delle Politiche ’22– risponde- . Questo sarebbe già di per sé un dato positivo: perché tutti i governi possono avere effetti collaterali da scelte che magari impattano, sul breve periodo, non sempre in maniera corretta sull’opinione pubblica”. Ernesto Menicucci torna sulla metafora dell’elmetto in campagna elettorale, tanto criticata dalal sinistra. Ebbene, Lollobrigida non raccoglie la provocazione: “Ha messo anche lei l’elmetto, come ha detto Meloni a Pescara?”. Risposta del ministro: «Io, in senso protettivo, non l’ho mai tolto… Da quando siamo ragazzini abbiamo subito attacchi di ogni natura, non ci siamo mai troppo preoccupati».
Ue, Lollobrigida: “No a regole draconiane contro agricoltori e allevatori”
Esclude categoricamente una sua nomina a commissario Ue: “No, questo lo posso escludere. Resto a fare quello che, pro tempore, mi è stato dato la possibilità di fare: cioè il ministro dell’Agricoltura, un mondo al quale mi sono affezionato. In Europa c’è una scarsa presenza dell’Italia nei luoghi decisionali delle Commissioni dal punto di vista burocratico: parlo di quelli che poi, formalmente, scrivono le leggi, i provvedimenti. Nell’Agricoltura, ad esempio, su 50 dirigenti, solo 4 sono italiani e non in posizioni di primo piano. Abbiamo già formalizzato alla Commissione la richiesta di predisporre almeno degli interpelli per le posizioni libere”, ha proseguito Lollobrigida. Il dato dolente, infatti, è la recente direttiva sulla stretta sulle emissioni che penalizza i picocli allevatori. “Il problema è che se si mettono regole draconiane che costringono i nostri agricoltori o allevatori a ridurre la produzione, a fronte di un consumo che rimane invariato, inevitabilmente si finisce per importare da Paesi che usano sistemi produttivi ancora più impattanti per l’ambiente”, spiega il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, che è molto preoccupato: “Il rischio è che il cibo venga usato come arma di guerra: basta vedere quello che sta accadendo a causa della Russia o nel Mar Rosso con gli Houti”.
Tre obiettivi raggiunti dall’Italia
“Come Italia intanto abbiamo raggiunto due obiettivi: il 100% di presenze all’Agrifish, nelle riunioni tra ministri. E il fatto che nel Consiglio Ue del 21 e 22 marzo l’Agricoltura è tra i quattro punti all’ordine del giorno. Terzo, nel piano Mattei c’è un capitolo dedicato proprio alle produzioni sostenibili, senza rinunciare alla qualità. Bisogna tornare all’idea dei padri fondatori dell’Europa: sostenibilità di cui l’agricoltore si fa garante e difesa delle attività agricole”, ha proseguito il ministro. L’Italia intanto può fare qualcosa: «Intanto abbiamo raggiunto due obiettivi: il 100% di presenze all’Agrifish, nelle riunioni tra ministri. E il fatto che nel Consiglio Ue del 21 e 22 marzo l’Agricoltura è tra i quattro punti all’ordine del giorno. Terzo, nel piano Mattei c’è un capitolo dedicato proprio alle produzioni sostenibili, senza rinunciare alla qualità. Bisogna tornare all’idea dei padri fondatori dell’Europa: sostenibilità di cui l’agricoltore si fa garante e difesa delle attività agricole».