L’intervista. Marchi: Ventura, il populista spregiudicato del partito Chega, vuole egemonizzare la destra portoghese

15 Mar 2024 10:10 - di Vittoria Belmonte

In Portogallo le elezioni legislative dello scorso 10 marzo hanno cambiato il quadro politico, ponendo fine dopo otto anni all’esperienza di governo del socialista Antonio Costa. Riccardo Marchi, ricercatore presso il Centro di studi internazionali dell’Università di Lisbona, analizza il risultato del voto: il principale partito di centrodestra del Portogallo, Alleanza democratica, ha sconfitto di poco i socialisti ottenendo il 29,49% delle preferenze, contro il 28,66% dei socialisti (che avevano il 41%). Ma la vera sorpresa è stato l’exploit del partito Chega (Basta) di André Ventura.

Riccardo Marchi, perché il governo Costa ha gettato la spugna e perché i socialisti hanno perso le elezioni? 

Nonostante le condizioni politiche estremamente favorevoli, il governo di Antonio Costa è riuscito, in appena due anni, a sprecare la maggioranza assoluta, soprattutto in termini di immagine. I risultati positivi nella gestione dei conti pubblici – in linea con i tagli della spesa del tanto criticato governo della Troika – hanno avuto ripercussioni nella degradazione della qualità dei servizi ai cittadini. Principalmente nei settori dell’istruzione e della sanità pubbliche. Le politiche assistenziali in favore delle classi più deboli con l’aumento significativo, per esempio, del salario minino, hanno trascurato le classi medie. Che, al contrario, hanno perso sostanzialmente potere d’acquisto, vedendosi sempre più gravate dalle tasse. L’afflusso dei finanziamenti europei all’ombra del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) non ha ancora inciso sulle migliaia di famiglie strozzate, per esempio, dall’aumento dei tassi di interesse dei mutui prima casa. Le politiche di attrazione di capitali stranieri e di immigrazione, tanto qualificata (i nomadi digitali), quanto di manodopera a basso costo (settori tessile, agricolo, turismo), hanno inflazionato gli affitti nei centri urbani, provocato gentrificazione soprattutto a Lisbona e bloccato le aspettative di aumenti salariali dei lavoratori nazionali, principalmente i giovani qualificati, costretti all’emigrazione. A ciò si sono aggiunti continui rimpasti di governo, con più di una decina di membri sostituiti in appena due anni e, non ultima, l’operazione giudiziaria Influencer che ha colpito imprenditori ed esponenti del governo vicini ad Antonio Costa, per presunta corruzione e traffico d’influenze.  Hanno avuto, così, una fine poco gloriosa gli otto anni di governo socialista e delle sinistre, sempre celebrato dalla stampa internazionale come il miracolo progressista portoghese.

Veniamo alla vera sorpresa del voto del 10 marzo. Con i suoi 48 seggi il partito Chega, oggi il terzo partito del Portogallo, può essere interlocutore privilegiato per la formazione del nuovo governo. Quali sono le caratteristiche di questo movimento?  

Le elezioni anticipate sono apparse subito un’occasione d’oro per il partito Chega, fondato appena nel 2018 dall’esponente di secondo piano del PSD, André Ventura. Giovane professore di diritto in una università privata di Lisbona e commentatore televisivo di crimine e calcio, André Ventura è stato militante del PSD sin dalla gioventù. La prima opportunità politica importante l’ha avuta nel 2017, come candidato a sindaco della coalizione PSD-CDS al comune di Loures, un grande centro dell’area metropolitana di Lisbona. In quell’occasione, Ventura ha centrato la campagna elettorale sul tema della folta comunità zingara di Loures e dei suoi problemi di integrazione, microcriminalità e sussidiodipendenza. Il tema polemico, sempre evitato dal dibattito politico ufficiale, ha ottenuto immediatamente impatto mediatico, con accuse di razzismo sia da parte dell’opposizione di sinistra, sia da diversi alleati del centro-destra e ha promosso Ventura da candidato locale a figura politica nazionale. Nonostante abbia perso le elezioni di Loures – amministrato tradizionalmente dalla sinistra – Ventura ha garantito al PSD il miglior risultato di sempre, dimostrando l’efficacia della sua strategia di comunicazione presso l’elettorato. Forte del risultato, ha tentato la scalata interna al PSD nazionale, per obbligare il segretario Rui Rio alla svolta a destra del partito. Ostracizzato dai baroni del PSD, Ventura ha trasformato la sua corrente interna Chega in partito autonomo nel 2019.

Chega nasce dunque da una scissione del Psd (Partito socialdemocratico)?

Non si è trattato di una scissione interna al PSD, ma di un progetto individuale di Ventura con un nucleo ristretto di collaboratori. Il nuovo leader politico sapeva che in Portogallo esisteva una forte domanda di populismo di protesta, ma non un’offerta di questo tipo: a destra, nessun attore politico si era mai dimostrato disponibile ad intraprendere questa strada, considerata pericolosa a livello di immagine. La fragilità del progetto iniziale è dimostrata dal magro risultato del primo test elettorale – le elezioni europee del 2019 in coalizione con due piccoli partiti – con appena 1,5% dei voti. Il destino di Ventura cambia pochi mesi dopo, alle legislative del 2019, quando i 68.000 voti dello Chega a livello nazionale permettono l’elezione solo di Ventura per il circolo di Lisbona. Le due campagne elettorali del 2019, per le europee e le legislative, hanno delineato l’identità embrionale dello Chega: un partito dalla retorica populista centrata sulla dicotomia fra un popolo virtuoso ed una élite corrotta al potere dal 1974; un partito conservatore nei valori e ultraliberale in economia (favorevole alla privatizzazione totale dei servizi, compresi educazione e sanità, secondo il principio: lo Stato paga, ma non presta il servizio); un partito atlantista in politica internazionale ed europeista, ma antifederalista in tema di Unione Europea, in linea con la posizione tradizionale della destra portoghese.

Ventura utilizza una comunicazione molto aggressiva e spregiudicata. E questo ha aiutato la sua ascesa…

Appena eletto, André Ventura ha puntato tutto sull’aumento dell’attenzione mediatica, subito conquistata in quanto primo deputato connotato con l’estrema-destra ad entrare in parlamento dal 1974. Interventi polemici, come l’invito a tornare in Africa ad una deputata lusoafricana per aver chiesto la restituzione ai paesi d’origine di tutte le opere d’arte africane presenti nei musei portoghesi o come la proposta di isolamento sanitario per la comunità zingara durante il Covid19 a causa del rifiuto di una di esse ai test covid, o come la castrazione chimica dei pedofili, hanno permesso al leader dello Chega di conquistare quotidianamente le prime pagine dei giornali nei due anni successivi. La parallela diffusione dei suoi messaggi nelle reti sociali ha avuto gli effetti sperati. Nel 2020, il partito Chega è stato accolto nel gruppo europeo Identità e Democrazia, risolvendo il problema dell’isolamento nazionale. A livello di base militante, è passato da 700 iscritti nel 2019 a
quasi 30.000 iscritti nel 2021. La crescita si è registrata anche a livello elettorale: 4% alle elezioni amministrative del 2021, con decine di amministratori locali eletti su tutto il territorio nazionale; 12% conquistato da André Ventura alle elezioni presidenziali del 2021, sfiorando per poco il secondo posto; 7% alle legislative anticipate del 2022, con l’elezione di 12 deputati. Diventato il terzo partito più importante della politica portoghese con le elezioni del 2022, lo Chega ha modificato, ma non moderato, la sua strategia di comunicazione, presentandosi come partito di protesta, con vocazione di governo. Per questo, ha cambiato il programma elettorale del 2019, abbandonando l’ultraliberalismo economico – poco gradito alla base in espansione e già patrimonio del concorrente Iniziativa Liberale – e ha puntato soprattutto su temi trasversali all’elettorato portoghese insoddisfatto del funzionamento delle istituzioni democratiche: la percezione della corruzione diffusa, la disfunzionalità del sistema giudiziario (passati dieci anni, l’antico primo ministro socialista José Socrates accusato di corruzione non è ancora stato giudicato in primo grado), la stagnazione economica, la degradazione dei servizi, nonostante l’aumento delle tasse, le politiche migratorie funzionali a clandestinità e traffico di esseri umani, le politiche pubbliche di sussidiodipendenza, causa del circolo vizioso della povertà.

Come hanno reagito gli altri partiti di centrodestra al protagonismo di Chega?

Parallelamente all’offerta populista di protesta, Chega si è dichiarato disponibile a dialogare con PSD e Iniziativa Liberale  per costruire una alternativa di governo stabile al PS. La risposta dei due partiti di centro-destra è stata il cordone sanitario invalicabile, che ha annullato, per altro, l’esperienza embrionale delle Azzorre dove il governo PSD- CDS è stato reso possibile dall’appoggio esterno, ufficialmente riconosciuto, di IL e Chega. Per aggravare l’isolamento dello Chega, alla vigilia delle elezioni del 2024, il PSD ha proposto a CDS e IL una coalizione elettorale. Accettata solo dal CDS, l’Alleanza Democratica (AD) è sorta, quindi, come alternativa tanto al PS quando a Chega. Fin da subito, i sondaggi hanno fotografato tre tendenze: l’equivalenza elettorale fra AD e PS, intorno al 30% ciascuno, nonostante la grave crisi socialista; la crescita consolidata di Chega, dato fra il 15% e il 20%, anche fra i giovani sotto i 30 anni conquistati solo di recente; l’incapacità dei restanti partiti di superato la soglia del 5%. Per differenziare la proposta politica di Chega rispetto ad AD e IL, André Ventura ha puntato su temi non trattati dai concorrenti: la lotta alla corruzione che, peraltro, ha colpito lo stesso PSD alla vigilia della campagna, con l’operazione giudiziaria contro il governo di Madeira; il recupero del
potere d’acquisto delle famiglie, attraverso la lotta all’economia parallela e la tassazione degli extraprofitti delle Banche (molte delle quali sono state salvate con soldi pubblici durante gli anni della Troika); la critica alle politiche socialiste di immigrazione, funzionali alla clandestinità e alla crescita delle comunità islamiche in Portogallo. I risultati hanno rispettato le previsioni: la AD (29%) ha superato il PS (28%) per un pugno di voti, conquistando 79 deputati, che non gli garantiscono la maggioranza assoluta parlamentare (116) neppure sommando gli 8 deputati della IL (5%). Chega ha conquistato il 18% e 48 deputati, oltrepassando la soglia del milione di voti: un risultato inedito per qualsiasi partito portoghese di centro destra dal 1974, al di fuori del PSD. Il suo elettorato proveniente, in origine, soprattutto dal centro-destra, viene oggi molto dall’astensione (caduta del 10% in queste ultime elezioni), e anche dalla sinistra. Si caratterizza per essere soprattutto maschile, concentrata nella fascia di età dei 35-55 anni, con formazione secondaria.

Quali sono ora le prospettive di governo? 

Conosciuti i risultati, il leader della AD, Luís Montenegro, ha confermato la linea della campagna: nonostante vi sia un’ampia maggioranza numerica di centro-destra in parlamento (135 deputati), la AD costituirà un governo di minoranza, senza nessun tipo di negoziazione con Chega. L’idea è quella di passare al partito di André Ventura la responsabilità di sostenere un governo di centro-destra – soprattutto approvando la legge di bilancio – per non fare il gioco delle sinistre, già al lavoro per
coordinarsi all’opposizione. In risposta, André Ventura ha rifiutato l’ipotesi di un appoggio stabile al governo, senza nessun tipo di riconoscimento a Chega come interlocutore privilegiato per formule governative di centro-destra. Ventura ha assoluta necessità di trasformare Chega in partito di governo del blocco di destra e di evitare l’immagine di responsabile dell’instabilità a vantaggio delle sinistre. Allo stesso tempo, sa che cedere al ricatto della AD può ridurlo a partner di minoranza, con erosione dell’elettorato conquistato e minare il suo obiettivo di lungo corso: conquistare l’egemonia della destra portoghese e aprirsi la strada alla guida
del governo.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *