L’intervista. Cruciani: l’opposizione non ha nulla da proporre a parte l’antifascismo ma la gente non se la beve
La vittoria di Marsilio in Abruzzo? Ha dimostrato che non c’era alcun cambio di vento. Giuseppe Cruciani, opinionista e conduttore della trasmissione La Zanzara, giudica eccessivo il peso che viene dato dalla comunicazione mainstream alle elezioni regionali. “Io penso che sia una normale dinamica del processo politico, dove c’è una maggioranza che nel complesso mi sembra solida e stabile e poi ci sono elezioni parziali e locali che possono andare in un modo o nell’altro senza presentarle ogni volta come se stesse per venire giù tutto”.
Dalla Sardegna nessuno scossone per il governo dunque?
Io direi che la scelta dei candidati è fondamentale in queste tornate elettorali. Il candidato del centrodestra in Sardegna non era azzeccato, quello dell’Abruzzo sì. Ma da qui a dire che dalla Sardegna soffiava un vento nuovo ce ne corre anche perché il centrodestra aveva preso complessivamente il 49 per cento e non mi sembra che non sia in salute rispetto a questo dato. Il voto in Abruzzo ha dimostrato che il mood del paese non è cambiato.
Come mai la sinistra è riuscita a imporre questo racconto sulla spallata, il vento cambiato, il ribaltone vicino ecc. ecc.?
Quello fa parte del gioco della politica. Anche il centrodestra a parti invertite avrebbe approfittato del voto della Sardegna per gettare scompiglio nel campo avversario. Il punto non è il loro racconto ma il fatto che non rappresentano un’alternativa. Non hanno un programma. Non sono compatti. Non hanno neanche un leader. Non gli rimane che puntare su Salvini per sperare che sia lui a dare la spallata.
Una lega che non ottiene risultati soddisfacenti può essere un problema per il governo?
Non penso. Salvini ha fatto una cazzata una volta e non credo che la ripeterà mollando baracca e burattini. Andando poi a destabilizzare un governo di centrodestra con una leader di destra. Sarebbe follia. Certo in questo momento c’è un suo calo di popolarità ma la Lega è un partito strutturato e ha anche personalità, come Zaia o Fedriga, che potrebbero subentrare a Salvini. Ma è impossibile pensare la lega al di fuori del centrodestra.
Non vi sono pericoli dunque per il governo Meloni?
Io penso che manchi in questo momento un provvedimento bandiera che possa scaldare l’elettorato che spera in questo esecutivo. Dal mio osservatorio io non vedo gente che ha cambiato opinione rispetto a Giorgia Meloni ma è come se fossero ancora in attesa di qualcosa che possa fare la storia dell’attuale governo di destra. E’ vero che ci sono stati i decreti: per i rave, per Caivano, vanno bene ma ci vuole qualcosa di più forte.
Ci sarebbe il premierato come provvedimento bandiera…
Il premierato non scalda i cuori come tutte le riforme costituzionali. Io non sto dando un giudizio di merito ma dico che è un tema che non tocca la vita quotidiana dei cittadini e quindi non è in grado di mobilitarli. In genere la gente dell’apparato istituzionale se ne frega.
La premier è molto impegnata in politica estera
Giorgia Meloni fa benissimo a girare per il mondo come sta facendo seguendo con coerenza la linea di fedeltà atlantica, con l’appoggio a Ucraina e Israele. Questo anzi sembra il suo obiettivo principale da quando è arrivata al governo. Rassicurare i partner internazionali. Poi c’è appunto il lato interno, su cui il governo dovrebbe concentrarsi secondo me.
Serve una commissione d’inchiesta sui dossieraggi?
Le commissioni d’inchiesta in genere non servono a nulla. Detto questo, qualcosa di grave è avvenuto visto che vi sono state intrusioni illegali indirizzate verso personaggi del centrodestra e che notizie riservate sono state passate a giornalisti amici.
De Benedetti ha detto che esiste il diritto a informare
E perché non esiste? In Italia esiste al massimo grado. E’ ridicolo affermare che non esiste questo diritto. Il punto è che per informare non devi violare la legge perché esiste anche per fortuna il diritto alla privacy.
Di cosa avrebbe bisogno la sinistra per essere credibile?
Elly Schlein fa il suo mestiere che è quello dell’opposizione ma oltre a proporre due o tre cose sui diritti non va. E poi non si capisce quali diritti siano ancora da concedere in Italia. Non mi sembra che abbiano grandi idee da proporre a parte l’antifascismo che è una cosa senza senso. La prima dichiarazione della Todde, che ha vinto in Sardegna per 1600 voti, è stata quella delle matite contro i manganelli come se i manganelli fossero quelli di Meloni e non della polizia che agisce a prescindere da chi è al governo. Ecco questa storia dell’emergenza democratica non funziona, gli italiani non ci credono, dovrebbero smetterla con questo racconto.
Cosa pensi di questo professore universitario, Spartaco Pupo, censurato e minacciato di provvedimenti disciplinari per avere postato una frase di Hume sulla superiorità dell’uomo da stemperare con la galanteria?
Ma Hume viveva in un’altra era geologica. Qui c’è l’idea come al solito che sui temi che riguardano le donne e gli omosessuali tutti la devono pensare allo stesso modo. E’ ovvio che parlare di superiorità dell’uomo nel fisico e nell’animo è una cosa stupida. Una generalizzazione. Anche se una superiorità fisica è innegabile. Ma mettere alla gogna un professore perché avrebbe scritto una cosa sessista è un’operazione che segue le mode americane sulla censura. Non viene accettato un pensiero diverso e si usa il sessismo per mettere al rogo chi non si adegua al sentire comune.