L’Europa che sogna Meloni: “Più confini, meno ideologie”. Ai funzionari: “Siamo una squadra”
Il bilancio del Consiglio Ue, per Giorgia Meloni, è soddisfacente: più luci – migranti, Ucraina, apertura alla Bosnia – che ombre, come le risorse da destinare alla difesa comune, “un nodo da sciogliere”. Ma il premier italiano, al termine del vertice dei primi ministri europei, a Strasburgo, ha un volto disteso di chi vede il bicchiere mezzo pieno e immagina la sua Europa futura in una chiave meno burocratica e più sinergic. “Penso che l’Europa di domani debba essere molto diversa da quella di oggi in tema di rapporto con la propria capacità di incidere sulla competitività. Oggi ce ne stiamo rendendo conto e vediamo un’Europa che pian piano torna indietro su tutte le battaglie fatte in questi anni, sulla capacità di conciliare la sostenibilità ecologica con quella economica e sociale. Purtroppo, quando arrivano gli choc è finito il tempo dell’ideologia e devi correre ai ripari”, ha detto la premier Giorgia Meloni, nel punto stampa di metà giornata, prima dell’incontro con la diplomazia italiana. “Vorrei un’Europa molto meno ideologica, capace di difendere i propri confini, capace di lavorare sulle proprie catene di approvigionamento: tutte cose che negli ultimi mesi si stanno un po’ raddrizzando ma che nei primi anni non sono andate benissimo”, ha aggiunto la presidente del Consiglio.
Il Consiglio europeo e gli accordi che porta a casa la Meloni
Sul tema delle migrazioni, il testo delle conclusioni del Consiglio europeo “è perfettamente soddisfacente. Si continua a fare stato del lavoro che si porta avanti concretamente in tema di lotta all’immigrazione illegale, di lotta ai trafficanti e di dimensione esterna”, è il primo riscontro che Meloni segnala sul vertice appena concluso. “Il Consiglio europeo – ha proseguito Meloni – saluta positivamente l’iniziativa che ci ha visto protagonisti in Egitto la settimana scorsa. Viene inserito nelle conclusioni il riferimento all’alleanza globale contro i trafficanti di esseri umani e si spinge la Commissione a continuare a lavorare sulla dimensione esterna e contro il traffico di esseri umani”. Unità, però, è la parola d’ordine emersa anche sulla questione russa. Sul sostegno all’Ucraina e sulla soluzione del conflitto con la Russia “stiamo continuando a compiere tutti gli sforzi possibili”, assicura Giorgia Meloni. “In ogni Consiglio europeo si fanno dei passi in avanti e anche l’Italia sta facendo tutto quello che può. Noi – rimarca la presidente del Consiglio – siamo molto convinti di quello che stiamo facendo per costruire la pace e per difendere il rispetto delle regole, senza il quale purtroppo nessuno sarebbe più al sicuro”. E in termini economici, si conferma il sostegno all’Ucraina con un accordo, anch’esso delicato e importante, “per ulteriori 5 miliardi sullo European Peace Facility”. Novità anche sul fronte mediorientale: “Finalmente ci sono delle conclusioni europee in materia di Medio Oriente, che sono state oggetto di lungo lavoro”.
Il tema dell’agricoltura al centro dei colloqui
“Molta soddisfazione, da parte italiana, per lo svolgimento di questo Consiglio europeo partendo dal tema che noi avevamo chiesto venisse inserito nella discussione, relativo alla Agricoltura… Per noi la partita importante era che ci fosse nelle conclusioni anche un riferimento alla proroga degli aiuti di Stato in campo agricolo, una delle principali rivendicazioni poste dalle associazioni di categoria. Lo considero un importantissimo passo in avanti”, è uno dei passaggi dell’incontro del premier con i giornalisti. Bene anche l’avvio dei negoziati per l’ingresso della Bosnia nella Ue: “Era un dibattito abbastanza complesso ma grazie alle conclusioni di questo Consiglio europeo, Sarajevo potrà cominciare il percorso di adesione all’Unione europea e anche questo per noi è estremamente importante”.
La presidenza Von der Leyen
Ursula von der Leyen è ancora una buona candidata per la presidenza della Commissione europea? “Questo è un dibattito che appassiona voi e non me. Io aspetto di vedere come votano gli italiani prima di decidere chi debba fare cosa. Ci sono dei candidati, gli europei voteranno, dopo il voto si vedrà quali sono i pesi e si vedrà cosa si può fare”, ha tagliato corto Meloni, a precisa domanda dei giornalisti.
Il messaggio ai funzionari della diplomazia italiana
Poi è arrivato il lungo messaggio, prima del ministro degli Esteri Tajani, poi del premier italiano, ai funzionari italiani che lavorano nei palazzi della Ue. “Lavoriamo tutti per la stessa squadra e parlarne, raccontare la propria esperienza, aiuta a ricordarci che la squadra di cui facciamo parte si chiama Italia e che in quella squadra, in qualsiasi ruolo si giochi, ciascuno fa la differenza. La squadra va bene solamente se ciascuno fa nel migliore dei modi la propria parte”, ha detto Meloni nel corso del suo intervento agli Stati generali dell’Italia a Bruxelles. “Quello che ciascuno di voi fa anche quando può sembrare noioso o cavilloso, in realtà cambia la vita delle persone”, ha aggiunto la presidente del Consiglio. “Capita a chiunque abbia delle responsabilità, a chiunque debba prendere una decisione, di sentirsi solo. Ecco, guardatevi intorno. Voi non siete soli, noi non siamo soli in nessuna delle decisioni che prendiamo. Quando una cosa è andata male non è mai colpa solo di uno, quando una cosa è andata bene non l’ha costruita solamente uno. Non siamo soli nelle vittorie, non siamo soli nelle sconfitte”.