Italrugby, Meloni esulta con i pugnetti e abbraccia tutti: gli scatti del grande fotografo Mezzelani

11 Mar 2024 13:37 - di Luca Maurelli

Uno, due, tre scatti per cogliere l’attimo fuggente, quando gli altri sono distratti dalla felicità, come solo gli artisti della fotografia sanno fare.  Ferdinando Mezzelani è uno di loro, sa “rubare” l’anima quando il corpo è senza freni e la mente libera dai pensieri: sabato lo ha fatto con la premier Giorgia Meloni nel momento in cui  Alessandro Garbisi piazzava la sfera ovale tra i pali dell’Olimpico riscattando l’errore che qualche giorno prima aveva inchiodato l’Italia del rugby a un pareggio amaro contro la Francia.

Scozia ko, tutti in piedi, un boato, Giorgia Meloni salta, mostra i pugnetti un po’ comunisti alla squadra azzurra, poi si volta e abbraccia tutti, come se non ci fosse un domani.

Aveva rischiato tanto, la premier, sabato, personalmente, ma non in campo. Sugli spalti. Avesse perso l’Italia le avrebbero dato della “menagrama” e magari qualcuno, a sinistra, ci avrebbe tirato fuori un ragionamento politico sul vento degli Dei che sta cambiando e che avrebbe determinato una certa sconfitta della destra in Abruzzo, il giorno dopo.
Niente di tutto questo, per la Meloni, una donna fortunata, non tanto per la vittoria dell’Italia, inattesa ma non impossibile, ma per la presenza in tribuna, qualche rampa sotto di lei, di Ferdinando Mezzelani, 60 anni, occhio di falco e mano da Far west, uno tra i più importanti e famosi fotografi di sport d’Italia, che come inviato del Coni negli anni ha immortalato Olimpiadi ed eventi sportivi di grande rilievo. Sua la foto della finale dei Mondiali di calcio del 2006, in cui Cannavaro alza la coppa al cielo o quella di Lippi in trionfo dagli azzurri nella notte di Berlino.
L’ultimo scoop è la Meloni tifosa, e non di Fratelli d’Italia, per una volta.
Niente male, per uno che si muove senza una gamba, persa lo scorso anno in un incidente stradale a Roma e ora perfettamente a sui agio nella protesi tecnologica che lo sostiene anche nelle imprese più difficili. Come non esultare a sua volta, a braccia alzate, all’ultimo punto dell’Italia ma protendere braccia e macchina verso l’alto, dove una donna minuta stava mettendo a ferro e a fuoco la tribuna.

(Foto Mezzelani-Gmt)

 

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