“Investimenti, non sussidi”: Meloni sblocca 445 milioni per il Molise (e incassa un mazzo di rose). Il video

25 Mar 2024 13:24 - di Lucio Meo

“Il Molise è una Regione piccola ma con tanta voglia di fare, i numeri lo dimostrano. Ma ora non vorrei che la presidente Meloni sentendo così cambi idea: i 445 mln dei fondi di sviluppo e coesione ci occorrono”. Prima dell’intervento di Giorgia Meloni, alla quale consegna un mazzo di rose, il governatore Francesco Roberti, a Campobasso, esalta i contenuti pratici dell’accordo per lo sviluppo e la coesione tra il governo e la Regione Molise. Le risorse destinate alla Regione “faranno da volano per la nostra realtà”. Di questi “oltre 100 milioni – illustra il presidente molisano – saranno destinati ai trasporti e alle strade molisane”.
Poi sul palco tocca a Giorgia Meloni entrare nel merito. “Con questo accordo di coesione, il 16esimo che noi firmiamo, noi mettiamo a disposizione di questo territorio circa 445 milioni di euro, risorse imponenti che servono a finanziare 42 interventi, concentrati su alcuni ambiti strategici”, spiega la premier Giorgia Meloni, davanti ai sindaci dei Comuni della regione, i parlamentari, assessori e consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, rappresentanti di molte altre istituzioni locali.

Accordo di programma per il Molise, Meloni indica la priorità nelle infrastrutture

“L’ambito più importante per combattere il divario è quello delle infrastrutture. Ci sono due modi per combattere il divario Nord-Sud: il reddito di cittadinanza e le infrastrutture di cittadinanza. Vedete prima c’era chi puntava sul rdc, noi invece crediamo nelle infrastrutture di cittadinanza – prosegue Meloni -. Il rdc era la risposta di chi diceva io non posso risolvere il tuo problema, quello che posso fare è mantenerti nella marginalità. La risposta che invece diamo noi investendo in infrastrutture di cittadinanza è dire a queste persone che il territorio dove vivono non è spacciato, noi investiamo in quel territorio affinché generi valore. L’altra priorità è il sostegno al tessuto produttivo, con 80 milioni di cui 15 destinati al settore turistico, che qui ancora non ha espresso tutte le potenzialità che ci sono”.

Il contributo allo sviluppo del Pnrr

Con la revisione del Pnrr – sottolinea ancora la Meloni – “abbiamo liberato risorse per 21 mld di euro destinandole ad alcune priorità, di questi oltre 12 mld li abbiamo destinati al sistema produttivo e lo abbiamo fatto perché noi crediamo che il lavoro non si crea per decreto, pensiamo che la povertà non si abolisce per decreto. La ricchezza la creano le imprese e i lavoratori, allo Stato spetta il compito di metterli nella condizione di lavorare al meglio, è questo che deve fare lo Stato”. “Vedete prima c’era chi puntava sul rdc, noi invece crediamo nelle infrastrutture di cittadinanza – prosegue -. Il rdc era la risposta di chi diceva io non posso risolvere il tuo problema, quello che posso fare è mantenerti nella marginalità. La risposta che invece diamo noi investendo in infrastrutture di cittadinanza è dire a queste persone che il territorio dove vivono non è spacciato, noi investiamo in quel territorio affinché generi valore”.

Le fake news sulla sanità “tagliata”

Sui tagli alla sanità “sono state diffuse notizie che non corrispondono a verità. Con noi il fondo sanitario ha raggiunto il massimo storico di sempre, arrivando a 136 mld di euro, con il Covid, per intenderci, i miliardi erano 122: questi sono numeri, non opinioni. Poi occorre lavorare affinché queste risorse vangano spese al meglio, noi ci siamo concentrati sul taglio delle liste d’attese”, e con questo fine “2,5 mld delle risorse per i rinnovi dei contratti sono stati destinati al comparto sanità”. Secondo Meloni, “anche sostenere che sono state tagliate le risorse per gli ospedali è falso: le risorse sono aumentate col Pnrr e rimaste inalterate per le altre fonti di finanziamento. Noi abbiamo solo messo in sicurezza alcune opere a rischio per i tempi stretti del Pnrr. Ma non c’è un solo euro che viene disperso”, assicura.

Il tema dell’intelligenza artificiale

“L’intelligenza artificiale è una grande occasione che nasconde grandi rischi”, e se da un lato occorre “sviluppare l’Ia, perché su questa tecnologia non possiamo rimanere indietro”, dall’altra è necessario, a “livello globale”, “evitare che, se non governata, l’intelligenza artificiale abbia degli impatti che possono essere anche molto pesanti sul nostro futuro”, ad esempio “nel mercato del lavoro”, ha poi detto Meloni, secondo cui l’Ia “è uno dei temi che l’Italia porta alla Presidenza del G7, perché su queste materie la governance non può essere nazionale: penso che sia giusto da una parte sviluppare le tecnologie, dobbiamo essere avanti rispetto ai tempi. Dall’altra parte chiaramente” va portato avanti un “lavoro politico che serve a governare strumenti che sono neutrali e che possono diventare nocivi se non vengono governati”.

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