Il regno di Putin non finisce mai: verso i 30 anni da zar, a un passo da Stalin. Al potere più di lui solo Fidel e…

16 Mar 2024 19:56 - di Redazione
Putin Stalin

Al termine delle elezioni in Russia, che analisti ed ex oligarchi non hanno esitato a definire “una farsa”, Putin veleggia verso i 30 anni da zar, e si posiziona a un passo da Stalin. O meglio, un gradino sotto il traguardo dei 31 anni di pugno di ferro al potere del dittatore comunista. Un record ben lontano dai 49 anni di Fidel Castro, ancora oggi il leader maximo cubano è il potente il più longevo, il capo di Stato che ha sfiorato il secolo di vita a Palazzo. Un record, il suo, che solo il numero uno della Guinea Equatoriale, Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, può ambire a superare. O quanto meno ad eguagliare…

Putin come Stalin, si avvia verso i 30 anni da zar

Vladimir Putin a un passo dalla vittoria annunciata, si appresta a celebrare una scontata rielezione che gli spiana la strada per arrivare nel 2030 al traguardo dei 30 anni di potere in Russia. A un passo dai 31 di Stalin, che ha insanguinato l’Urss e non solo dal 1922 fino alla morte, nel 1953. Lo zar del Cremlino, che a maggio festeggerà il suo settantaduesimo compleanno, resta però decisamente lontano dal primato di Fidel Castro, padre padrone di Cuba per 49 anni, dopo aver spazzato via nel 1959 la dittatura di Fulgencio Batista assieme a Ernesto Che Guevara e i loro barbudos, tra i quali il fratello Raul al quale cedette il potere nel 2008.

E su Putin e Stalin resta imbattibile Fidel Castro: è lui il leader a Palazzo più longevo

Un record, quello di Castro, che sembra invece alla portata di Teodoro Obiang Nguema Mbasogo: da 45 anni domina con il pungo di ferro la Guinea Equatoriale, dove viene puntualmente eletto con percentuali decisamente bulgare che vanno sempre oltre il 90%. A giugno compirà 82 anni e nonostante le accuse di abusi, torture e repressioni di ogni sorta, potrebbe essere lui a scalzare Fidel dal trono dei tiranni più longevi del dopoguerra. Altro personaggio da tenere d’occhio è certamente Alexander Lukashenko: è al potere da 30 anni e ha annunciato la sua intenzione di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2025, per un altro mandato quinquennale, in barba agli strali della comunità internazionale. Ha 70 anni, e il sodalizio apparentemente granitico con Putin potrebbe garantirgli il trono per molto tempo ancora.

Lo scettro del potere nelle mani di Gheddafi per 42 anni

Più giovane di lui il cinquantottenne Bashar al Assad, al potere incontrastato dal 2000 e sopravvissuto a una guerra civile che è costata centinaia di migliaia di morti. Il padre Hafez al Assad, altrettanto temibile e suo predecessore, rimase al potere per 29 anni. La primavera araba del 2011 è invece costata lo scettro a Muammar Gheddafi, che ha pagato con la vita 42 anni di dittatura spietata, e a Hosni Mubarak, il faraone egiziano deposto a furor di popolo dopo 30 anni al comando, quando si profilava un avvicendamento con i figli.

L’interminabile dinastia di dittatori nordcoreani

Ma tra le dinastie di dittatori è ovviamente quella nordcoreana la più longeva: il quarantaduenne Kim Jong-un è al potere dal 2011, che ha ereditato dal padre Kim Jong-il, in carica per 17 anni. E che a sua volta era succeduto al padre, Kim Il-sung, il “presidente eterno” dal 1948 fino alla morte, nel 1994. Una famiglia che spadroneggia a Pyongyang da 76 anni e che con Ju-ae, incoronata “guida” anche lei dal padre, Kim Jong-un in questo caso, potrebbero arrivare a 100.

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