Fiocchi: “Le case green costeranno 30mila euro a famiglia, ma possiamo ancora evitare la stangata”

13 Mar 2024 17:20 - di Valter Delle Donne
Fiocchi

Pietro Fiocchi, europarlamentare del gruppo FdI-Ecr, membro della Commissione Ambiente dell’Europarlamento commenta con il Secolo l’ultima euro-follia: le case green.

Onorevole Fiocchi cosa risponde a Fratoianni che ha definito “Climafreghista” chi si oppone alla direttiva Ue sulle case green?

L’ambiente sta a cuore a tutti. Siamo tutti a favore all’efficientamento energetico, anche per ridurre la “dipendenza energetica” dall’estero. Ma non in questi termini. Come dico sempre: “È bello il verde, ma solo non sei al verde”. Se non troviamo una soluzione, la stragrande maggioranza delle spese delle case green ricadranno sui proprietari degli immobili.

Perché avete votato contro?

In primo luogo per i tempi stretti imposti per le case green e per il fatto principale che, da nessuna parte c’è scritto chi dovrà mettere i soldi delle ristrutturazioni. Non è un piccolo dettaglio. E poi c’è il paradosso di un cambiamento che rischia di non avere benefici per l’ambiente.

E cioè?

Le faccio un esempio: la direttiva impone di togliere le caldaie a combustibili fossili, quindi il cittadino dovrà togliere la caldaia a gas per mettere un impianto elettrico. Se poi la centrale elettrica è alimentata a metano, quale sarebbe il vantaggio per l’ambiente? Avrebbe senso se avessimo centrali nucleari che producono energia elettrica pulita. Ma in Italia non ne abbiamo.

Ha fatto una stima di quanto costerà adeguere le case alle norme green?

Il Codacons ha calcolato una spesa di circa 40mila euro a famiglia per mettere a norma ogni abitazione. Volendo fare una stima più ottimistica possiamo calcolare almeno 30mila euro.

Chi paga?

Possiamo recuperarla dal bilancio nazionale, ma lo abbiamo visto con l’esperienza del bonus 110 per cento: rischiamo di indebitarci per i prossimi 25 anni. In questo caso, il numero di unità immobiliari interessate sono cento volte quelle che hanno usufruito del bonus 110 per cento.

Come nasce questa legge?

Veniamo da una stagione all’Europarlamento in cui hanno dominato i talebani dell’ambiente. Noi di FdI-Ecr siamo convinti che si debba intervenire su questi temi, ma compatibilmente con le condizioni economiche. Ecco perché non è esagerato definirla un’ecofollia.

È vero che la norma poteva avere conseguenze ancora più pesanti per gli italiani?

Il testo della commissione è stato fortemente migliorato grazie al gruppo Ecr. Abbiamo evitato che diventasse una patrimoniale di fatto: inizialmente obbligava a rendere le case green, pena la mancata possibilità di vendere l’immobile. Inoltre, siamo riusciti ad avere un differimento della misura di due anni. Senza contare che, nel primo testo, si rischiava di dover ristruturare anche dimore storiche. Fosse stato per i talebani dell’ambiente avrebbero fatto mettere il “cappotto termico” anche al Colosseo.

E adesso cosa aspettarsi?

Non mi fascerei ancora la testa, parliamo di una direttiva Ue, abbiamo ancora due anni di tempo. Intanto, alle prossime elezioni europee possiamo mandare a casa i talebani dell’ambiente e fare correzioni importanti. Per il nostro futuro e quello dei nostri figli.

 

 

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