Ecr a Cipro, Giordano: “Qui le migliori energie che alimentano il vento di destra in tutta Europa”
Da Nicosia, Cipro, i lavori del “cultural weekend” di Ecr procedono a gonfie vele. La convention promossa da Antonio Giordano con un format molto felice rivela come quello in corso sia “il miglior investimento nella logica dell’evoluzione della cultura conservatrice sul territorio”. Lo afferma lo stesso parlamentare e segretario di Ecr party, a margine dei lavori.
Cipro, al via il “cultural weekend” di Ecr: delegati da 22 Nazioni
L’evento dei conservatori europei che ha portato sull’isola che rappresenta “il confine sud-est dell’Europa” delegati “di 22 nazioni”, non solo europee. Ci sono anche rappresentanti di Usa, Gb e Israele. E pure dall’Ucraina. Il format ha già toccato Ischia e Scilla in Italia, Kilkenny in Irlanda. Ora Cipro e poi arriverà a Madrid a metà maggio e a Stoccolma il 21 giugno. Per finanziarlo il partito – di cui è presidente Giorgia Meloni – ha utilizzato “i fondi che il Parlamento europeo mette a disposizione per le iniziative politiche. Molti – spiega Giordano all’Ansa – li utilizzano in parte per i congressi e in parte per pubblicazioni e ricerche. Anche noi ne facciamo ma questo è l’investimento migliore”.
Giordano: “I fondi che mette a disposizione il Pe non potevano essere impiegati meglio”
La formula prevede panel e dibattiti ma anche momenti di convivialità e di visite culturali dei luoghi che ospitano gli eventi, consentendo di fare politica (e networking) in modo “più informale”. “Questo lavoro fatto fuori dal Parlamento” punta a “raccogliere quelle energie dei partiti, anche delle nazioni più piccole” e alimenta “quel vento che sta portando a crescere la destra” in tutta Europa”. Il convegno si sta sviluppando su una direttrice principale: coniugare i valori della tradizione con le sfide delle transizioni globali. Sono tre giorni di riflessione sulla sicurezza energetica e la transizione green. La convention si è aperta con una riflessione sulle principali sfide geopolitiche; con un focus sui riflessi della guerra in Ucraina e sul ruolo della Nato, sottolineato dalla romena Adela Mirza (di Alternativa Dreapta).
La questione della Nato è particolarmente sentita a Cipro che “dovrebbe chiedere l’adesione, anche se la Turchia metterebbe il veto”, ha sottolineato il cipriota Geadis Geadi (Elam) durante i lavori, ricordando il paradosso dell’isola in cui i turchi sono membri Nato, gli inglesi che hanno le basi sono membri Nato, i greci altrettanto e solo i ciprioti ne sono fuori. “Il vero conservatore è rivoluzionario – ha sottolineato nella mattinata il senatore di Fdi Roberto Menia – e di fronte a un’Europa ripiegata su sé stessa anche dal punto di vista demografico deve interrogarsi su come tutelare e tradurre la nostra tradizione di fronte alle sfide geopolitiche e al futuro” lanciate non solo dalla Russia.