È morto Paul Alexander, per oltre 70 anni ha vissuto in un polmone d’acciaio

13 Mar 2024 17:59 - di Federica Parbuoni
paul alexander

Per oltre 70 anni ha vissuto in un polmone d’acciaio, riuscendo comunque a laurearsi in legge, conseguire l’abilitazione da avvocato e pubblicare diversi testi, fra i quali anche un racconto della sua esistenza. È stata una testimonianza di vita straordinaria quella di Paul Alexander, cittadino statunitense morto all’età di 78 anni l’11 marzo, in Texas. Non sorprende quindi che, una volta divulgata, la notizia del decesso dai giornali americani stia rimbalzando sulle cronache di tutto il mondo.

La testimonianza di Paul Alexander, dalla polio ai tribunali

Paul Alexander da bambino, negli anni ’50, era sopravvissuto alla poliomielite. Dalla malattia in poi, a seguito di un intervento chirurgico, aveva trascorso tutta la propria esistenza all’interno di un polmone d’acciaio, riuscendo comunque a non farsi abbattere e a non perdere il senso del valore della sua vita. Alexander, che aveva imparato a muovere una penna con la bocca per scrivere e svolgere altri compiti come usare il cellulare, aveva appreso anche una tecnica per respirare con la gola. In questo modo ha potuto trascorrere delle ore fuori dal polmone d’acciaio, potendo anche rappresentare i propri clienti in tribunale. Nel tempo, però, il peggioramento delle sue condizioni di salute ha reso sempre meno possibili queste pause dal polmone d’acciaio.

La voce di chi ha conosciuto “l’uomo nel polmone d’acciaio”: “Un modello incredibile”

Nel corso degli anni, a nome di Alexander è stata aperta una pagina GoFundMe per raccogliere fondi destinati al personale che ha prestato assistenza, alle cure mediche e alle spese quotidiane ordinarie. “Sono profondamente grato a tutti coloro che hanno donato alla raccolta fondi di mio fratello”, ha detto il fratello Philip Alexander. “La raccolta gli ha permesso di vivere i suoi ultimi anni senza stress e pagherà anche il suo funerale in questo momento difficile. È assolutamente incredibile leggere tutti i commenti e sapere che così tante persone sono state ispirate da Paul. Sono davvero grato”, ha aggiunto l’uomo. “Paul è stato un modello incredibile”, si legge sul sito della raccolta fondi.

Le sue parole: “La mia vita è stata un miracolo dopo l’altro. Dimostra che si può fare qualsiasi cosa”

Alcune settimane fa, sui profili social di Alexander è stato pubblicato un video che annunciava un ricovero d’urgenza per Covid, dal quale fu dimesso dopo alcuni giorni. Le cause della morte non sono state rese note. “Non potevo parlare. Non potevo urlare. Non potevo piangere. Non potevo fare nulla”, ha raccontato Paul Alexander, come ricordato dal Washington Post, al podcast “Pandemia” nel 2022, parlando dei primi tempi in cui, bambino, si ritrovò nel polmone d’acciaio e del percorso che lo portò a imparare tutto daccapo, sulla base delle nuove condizioni.

“La mia vita è stata una combinazione di una avventura, un miracolo – come vuoi chiamarlo? – dopo l’altro”, raccontò poi, rivendicando che “puoi effettivamente fare qualsiasi cosa, indipendentemente da dove vieni, dal tuo background o dalle sfide che potresti affrontare. Devi solo dedicarci il tuo cuore e lavorare sodo… La mia storia è un esempio del perché il tuo passato e persino gli ostacoli non hanno bisogno di definire il tuo futuro”.

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