Disinformazione selvaggia sul rapimento Moro: fu opera dei comunisti, ma pare brutto scriverlo
La nota di Gianfranco Rotondi, deputato eletto con FdI, è un sasso nello stagno della retorica di queste ore sul rapimento di Aldo Moro e la strage di via Fani.
“In luogo della melassa retorica da anniversario, vorrei celebrare il 16 marzo con una riflessione diversa. Aldo Moro fu rapito e ucciso dalle Brigate Rosse, che furono un’organizzazione comunista armata”.
Rapimento Moro, Rotondi: la verità è politicamente scorretta
“Tra i meriti del Pci, che sono moltissimi, primeggia la capacità di quel partito di prendere le distanze in modo inequivocabile dalla lotta armata e dalla barbarie brigatista, fino a sposare la linea della fermezza e del rifiuto di qualsiasi trattativa con le Brigate Rosse. Fu una linea discutibile, come tutte le linee politiche, ma fu la linea di chi era schierato sulla trincea della difesa dello stato di diritto e della democrazia”. Così su Facebook il presidente della ‘Dc con Rotondi’.
Cia, Kissinger, Fbi, Mossad: tirano in ballo tutti tranne i comunisti
“Detto questo, nessuno può dubitare della ispirazione delle Br: si trattava di una organizzazione comunista,che declinò con coerenza certosina il programma leninista di lotta armata contro le élites del capitalismo. Tuttavia negli ultimi anni assistiamo- un passettino alla volta,un libretto qui, un filmetto lì, una trasmissione – ad un ribaltamento completo della storia: chissà se i comunisti agivano da soli, chissà se la linea della fermezza non era dettata dai democristiani che volevano liberarsi di Moro, chissà se dietro le Br non c’erano gli americani con Kissinger che teneva in antipatia lo statista democristiano. Eccolo qui servito, il nuovo delitto Moro: mano a mano che cresce la disinformazione, finirà che le giovani generazioni apprenderanno che Moro fu ucciso dai democristiani e degli americani. Dai comunisti no, non si può dire e non si dirà: non è politicamente corretto”, conclude Rotondi.
Anche la Polizia di Stato omette di dire che i brigatisti erano “rossi”
E proprio sull’atteggiamento che tende a cancellare responsabilità e crimini spicca il post: “La Polizia di Stato ricorda i poliziotti Zizzi, Iozzino, e Rivera e i 2 carabinieri – si legge in un post sulla pagina X della Polizia di Stato – che con loro scortavano l’onorevole Aldo Moro, uccisi nella strage di via Fani il 16marzo del 1978 da un commando di brigatisti. Un giorno di memoria per non dimenticare i nostri caduti”.
Manca un colore alla parola brigatisti: rossi. Un colore che si evita di citare, per dirla con Rotondi, perché etichettare la strage di via Fani e il rapimento e la morte di Aldo Moro con l’etichetta “comunista”, di questi tempi pare “politicamente scorretto”.
Rapimento Moro: daranno la colpa anche agli alieni?
Dagospia addirittura cita l’Fbi (che notoriamente si occupa solo di questioni interne agli Stati Uniti) che avrebbe fermato la mano dei poliziotti italiani. A Romano Prodi di via Gradoli e della seduta spiritica non chiede più nulla nessuno.
Insomma, il rapimento di Aldo Moro è diventato come una vecchia puntata di X Files: meglio persino sostenere che l’hanno rapito gli alieni piuttosto che ricordare una firma a inchiostro rosso sangue, quella dei compagni comunisti.
Nella foto Ansa: Renato Curcio, capo delle Brigate rosse, Aldo Moro in una foto scattata alcuni giorni dopo il rapimento.